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Non palazzi del potere, ma siti turistici, musei e, in Africa, scuole. Sono gli obiettivi del terrorismo 2.0, che oggi ha tentato di colpire ancora, stavolta in Egitto e più precisamente a Luxor, all’interno del Tempio di Karnak.
Il ministero della Salute egiziano ha segnalato il ferimento di quattro persone, mentre un altro dicastero ha escluso si tratti di turisti e la ricostruzione dei fatti parla di tre terroristi entrati nel parcheggio del sito turistico, e uno dei quali è rimasto ucciso dall’esplosione di un ordigno che stava cercando di piazzare. Subito dopo la polizia ha aperto il fuoco uccidendo un altro degli attentori.
Secondo l’agenzia Mena l’obiettivo dell’attacco era un bus turistico, replica della tragedia del 1997, quando Luxor (gemellatasi poco tempo fa con Torino, allo scopo di favorire e incrementare le relazioni diplomatiche, turistiche, economiche e culturali tra le due città) era stata colpita e 62 turisti (di cui 58 stranieri) erano morti. Un’altra ferita per il Paese nordafricano, da tempo nel mirino delle violenze di matrice islamica, e che ancora una volta si trova a dover fare i conti non solo con il problema primario delle bombe, ma anche con l’impoverimento economico e la svalutazione che questi fatti provocano nell’attrattività dell’area.