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L’anno come Capitale, per Mantova, inizia oggi. La città della cultura italiana, infatti, apre la sua prima mostra per questo importante titolo, e sceglie di farlo – come vi avevamo annunciato – con un suo conterraneo illustre, artista, ma stavolta calato nel ruolo di curatore: Stefano Arienti.
Si intitola “Quadri da un’esposizione” l’esposizione a Palazzo Te, tutta dedicata alla pittura mantovana: «La mostra nasce dalla suggestione delle antiche quadrerie che diventano il punto di partenza per un’unica grande installazione artistica. I quadri appesi alle pareti sono tessere di un gioco che prolifera sui muri in forme che crescono e mutano, costruendo una sorta di pittura murale fatta di quadri e cornici», ha spiegato Arienti, nato ad Asola 55 anni fa.
Una circolazione di potenze creative, seguendo la collezione di Palazzo Te dall’800 a oggi, costellata senz’altro di una raccolta di figure ai margini della storia dell’arte, ma che senz’altro in questo caso ritrovano una loro dignità e un loro peso in un allestimento che il Presidente di Palazzo Te, Stefano Baia Curioni, docente all’Università Bocconi di Milano, ha definito «Mai visto, ma mi ha convinto».
E così sfilano, insomma, da Pio Semeghini – uno dei più illustri – Ezio Mutti, Aldo Bergonzoni, Albano Seguri, Sergio Sermidi e altre 300 opere, anche contemporanee. Una costellazione della Mantova creativa, ieri e oggi, con Arienti che a suo modo darà il suo contributo anche come artista: il catalogo, infatti, sarà composto non dalle opere ma dai disegni che Arienti ha realizzato per “impaginare” il percorso espositivo.