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Come è normale in casi come questo, nei quali la nostra abituale cronaca settoriale si incrocia con la cronaca nera, la notizia ha guadagnato fin da subito le prime pagine di portali di informazione generalista e dei TG. Per cui ormai tutti sono informati, e diventa superfluo – se non un po’ macabro – ricostruire nel dettaglio gli eventi. Parliamo dell’omicidio di Giovanni Schubert, settantaseienne titolare della nota galleria d’arte Borgogna in via Visconti di Modrone, a Milano.
Reo confesso dell’omicidio è Matteo Chigorno, 36enne, mercante d’arte fino a due anni fa assistente dello stesso Schubert, poi titolare della galleria Spazio Arte Due, sempre a Milano. Interrogato dal pm, è stato lo stesso omicida ad indicare il luogo dove trovare il corpo del gallerista, ucciso – per ragioni ancora ignote – a mani nude con efferatezza degna di un film horror.
Schubert aveva fondato la galleria Arte Borgogna nel 1967, e negli anni aveva avuto a che fare con artisti del calibro di Lucio Fontana, Emilio Vedova, Mimmo Rotella, Martial Raysse, Riopelle, Asger Jorn, Wilfredo Lam, Luciano Fabro, Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Arman. La galleria fu la prima galleria a portare in Italia Joseph Beuys, di cui allestì una personale nel 1971. Più recentemente Schubert era stato coinvolto in una vicenda di quadri falsi di Schifano presentati ad una mostra allestita nella Reggia di Caserta, ma poi scagionato. È stato insignito per tre volte dell’Ambrogino d’oro, consegnatogli nei trascorsi trent’anni di attività culturale artistica per la città di Milano.
[exibart]
Mi ricordo Schubert ad una inaugurazione del 1987 di Gianni Piacentino..che brutta storia