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Dedicato agli studiosi e agli studenti, al grande pubblico e agli addetti ai lavori. È questa la mission della prima residenza che lancia il Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto – aperta non solo ad artisti, ma anche ai professionisti emergenti che applicano vecchie e nuove tecnologie alla cultura.
Ebbene si, stavolta non si tratta di realizzare una mostra, un’opera site specific o un progetto curatoriale, ma un’idea creativa in senso molto più ampio, che possa contribuire alla diffusione del museo.
Il Mart, infatti, richiede le competenze di un “wikipediano”: dal prossimo maggio ad ottobre, con retribuzione, colui che vincerà il contest dovrà mettersi alla prova, proporre nuove soluzioni a vecchi problemi e coinvolgere visitatori e residenti in modo attivo nella programmazione delle diverse attività che si svolgono al Museo, per poi trasportare tutto in rete.
L’iniziativa fa parte del Progetto GLAM di Wikipedia, e il creativo-informatico sarà selezionato direttamente da Wikimedia Italia, la corrispondente italiana ufficiale di Wikimedia Foundation, Inc.
Ancora non vi è chiara la mission? Attraverso la collaborazione con i curatori, gli archivisti, i bibliotecari e l’ufficio stampa del museo, si trasporteranno le attività e la storia del Mart su Wikipedia, per rendere liberamente accessibile al pubblico il patrimonio di dati conservati nell’istituzione trentina, partendo dalle collezioni permanenti dedicate al Futurismo, all’arte verbovisuale, gli archivi di architettura, e gli artisti dell’ADAC e sul materiale della grande biblioteca. Molto più che un social network, molto più che una catalogazione. Volete tentare, per farvi anche le ossa sulla base di una realtà che sta cercando di evolversi come il contemporaneo richiede? Potete inviare la vostra candidatura entro il 13 aprile all’indirizzo wir@wikimedia.it, indicando nell’oggetto “Candidatura WIKIPEDIANO IN RESIDENZA – MART”, e leggere il testo completo della call a bit.ly/wikipedianoalmart. Un wikipediano al Mart. Il film della fantascienza dell’arte che diventa realtà? Forse, anche perché stavolta -quasi impossibile da credere- non ci sono limitazioni di età o provenienza geografica.