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Pagine bianche, mosse da una brezza proveniente da nord est. È il Grecale, il vento mediterraneo che, dall’isola di Zante, punto di riferimento della rosa dei venti, è arrivato, questa volta, in uno spazio appartato, all’interno della cripta di San Giovanni dei Fiorentini. Qui, in questa opera architettonica realizzata da Francesco Borromini nel 1664 per la famiglia Falconieri, Gregorio Botta ha presentato Grecale, un’installazione realizzata per un luogo segreto, recluso, distante dai rumori del mondo.
Il progetto, a cura di Ludovico Pratesi, sarà visitabile fino al 30 giugno ed è scandito da dieci leggii in metallo che sostengono altrettanti libri bianchi rilegati a mano. Le loro pagine leggerissime vengono appena smosse dal vento, come se l’ipotetico lettore avesse appena lasciato la sala, che si riflette sulla superficie candida dei volumi. Un possibile riferimento alla vita di Borromini, che si uccise, trafiggendosi con la sua spada, nella notte tra il primo e il 2 agosto 1667, in una casa poco lontana dalla chiesa, dove volle essere seppellito.
«Il grecale è un vento che soffia sul Mediterraneo come una leggera e fresca brezza estiva, come l’aria che muove le pagine dei libri, una sorta di pneuma che ci riporta alla persistenza delle cose, che superano la vita degli esseri umani», ha spiegato l’artista. «Un’opera che conferma l’abilità di Botta nel proiettarci in un tempo senza tempo, dove le cose esistono in sé, senza orpelli superflui. Ammiratore di poeti essenziali come Emily Dickinson, Botta ci invita a riflettere su impalpabili dettagli che rendono la vita quotidiana misteriosa e imperscrutabile per chi possiede la capacità di soffermarsi», ha scritto Ludovico Pratesi nel catalogo, che presenti anche un testo dello scrittore Paolo Giordano.