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Ancora un esempio di buona pratica del privato nel campo dei beni culturali. Non accenna a finire la querelle tra Codacons e Eataly sull’affaire Ultima Cena ma, adesso, tutti sembrano essere soddisfatti, perché il privato ha un curriculum di tutto rispetto nell’ambito della salvaguardia. Si tratta di Bulgari, che a Roma già si occupò della scalinata di Trinità dei Monti, dei mosaici delle Terme di Caracalla e dello scalone monumentale di Palazzo Braschi. Questa volta, invece, sono due dipinti di Paolo Veronese e Benedetto Caliari, fratello e principale collaboratore del più celebre manierista, provenienti dalla chiesa di San Pietro Martire a Murano, restaurati, con il generoso sostegno dell’esclusivo brand, da Venetian Heritage, organizzazione non profit con sedi a New York e a Venezia, già impegnata in molti programmi di restauro.
Giovedì, 11 maggio, alle ore 18.30, presso le Gallerie dell’Accademia, le grandi tele raffiguranti San Girolamo nel deserto e Sant’Agata in prigione visitata da San Pietro, dipinte da Veronese e Caliari nel 1566, saranno visibili per una mostra, curata da Paola Marini e Roberta Battaglia e visitabile fino al 17 settembre. Poi, le opere partiranno per New York, destinazione Frick Collection, prima di ritornare definitivamente nella cappella di Francesco Degli Alberi in Santa Maria degli Angeli, a Murano, la loro collocazione originaria. Bulgari si farà carico anche delle spese di trasporto e del catalogo bilingue, edito da Marsilio.