Paris Photo apre le porte del Grand Palais per la sua 18esima edizione, con 169 gallerie ed editori internazionali da oggi al 16 novembre. Vivace e galvanizzante, lungo la fiera parigina primeggia in parte il ritratto, l’umanità che ripercorre le pareti degli stand in tutte le salse, ma anche tanto colore, a volte attraverso foto ritoccate con colori vivaci, anche se non manca di certo il bel bianco e nero. Qualche esempio? Trent Parke con la serie The Camera is God (2013, street portrait series) presso l’australiana Stills Gallery, ma anche la bellissima serie di Nicholas Nixon The Brown Sisters alla Fraenkel di San Francisco, mentre presso la Guido Costa Projects una selezione di lavori di Nan Goldin, esposti per la prima volta. Presente anche un bel po’ di foto astratta, e anzi per chi la volesse scoprire Lisa K. Erf, curatrice presso la J.P.Morgan, ha creato un parcorso dal titolo Abstract Realities, con opere di Laurie Simmons alla la JPMorgan Chase Art Collection.
E poi György Kepes presso la Stephen Daiter, Michael Reisch alla Scheublein + Bak, Garry Fabian Miller da Hackelbury Fine Art. Pochissimi i video, (ma quelli sono previsti per Paris Photo versione losangelina) e un tocco di foto sperimentale qua e là, vedi Thibault Hazelzet presso la galleria parigina Christophe Gaillard, che usa un metodo semplice: pone una sua fotografia su uno sfondo dipinto, vi pittura sopra per sovrapporre poi una seconda foto in cui mostra solo il negativo, con un risultato dai colori incerti ma dalla figure suggestive e di certo originali.
Da Bryce Wolkowitz di New York troviamo diversi artisti che esplorano le varie possibilità innovatrici della fotografia, vedi Robert Currie che crea utilizzando materiali insoliti come fili di nylon e scatole di plexiglas, per restituire una fotografia poetica e atemporale. Doug Aitken con 100 Yrs, è presentato dalla 303 Gallery di New York. Il suo lavoro spazia dalla fotografia, alla scultura con interventi architettonici, film, suoni, opere video, e vinse il Premio Internazionale alla Biennale di Venezia nel 1999. La metà delle gallerie presenti alla fiera sono specializzate in fotografia mentre l’altra metà sono molto spesso gallerie d’arte contemporanea. Tra le new entry troviamo la nota Daniel Templon che presenta lavori di James Casebere, David LaChapelle, e del duo francese francese Pierre & Gilles. Questi tra le altre opere presentano un ritratto della popolarissima cantante austriaca Cochita Wurst, vincitrice del concorso Eurovision 2014.
Daniel Blau ci porta un po’ di vintage con un interessantissimo solo show della statunitense Margaret Bourke-White (1904 –1971), una tra le prime fotoreporter di guerra. Ma Paris Photo è anche una programmazione di tavole rotonde e dibattiti, organizzata da Urs Stahel, sotto il titolo di Photography Today, e prevede attraverso una quarantina di inviatati, tra artisti, curatori e critici, di dibattere sulle prospettive e i cambiamenti della foto. Di certo da non perdere centinaia di artisti che saranno presenti per firmare le loro pubblicazioni. E a proposito di editoria, tra le tante ed ugualmente interessanti, da scoprire è Amanasalto, una casa editrice con sede a Tokyo, specialista nella tecnica platino palladio, cioè un vecchio processo fotografico aggiornato con ricerche innovative che ottiene stampe fotografiche di altissima qualità, e a differenza della fotografia a pellicola è caratterizzata da gradazioni più ricche, neri più delicati e ad alta definizione. Qui sono in mostra i lavori di Hiroshi Sugimoto, Tadao Ando e Nao Tsuda. E questo è solo l’inizio di un lungo fine settimana dedicato alla fotografia. (livia de leoni)