Dopo il grande successo della retrospettiva a Palazzo Strozzi, con tanto di
aggressione in pubblica piazza e di
censura sui social network,
Marina Abramovic tornerà in Italia. Questa volta nel complesso della Pinacoteca Ambrosiana di Milano, in particolare nell’area sotterranea della
Cripta di San Sepolocro che, recentemente restaurata, ha già avviato un intenso dialogo con il contemporaneo. Nella città meneghina, dal 18 ottobre al 31 dicembre, Abramovic porterà
The Kitchen. Homage to Saint Therese, ciclo di tre video incentrati su altrettante performance tenute nel 2009 nell’ex monastero certosino di La Laboral, a Gijón, in Spagna.
La Cripta riaprì nel marzo 2016, dopo 50 anni di chiusura, ed è diventata immediatamente tra le principali mete culturali di Milano, proponendo anche un interessante programma dedicato all’arte contemporanea e, in particolare, al linguaggio video, sempre trovando una consonanza storica o concettuale.
Nel 2017, si iniziò con i video potentemente baroccheggianti di Bill Viola, deus ex machina della realtà immersiva e dello sfondamento della superficie della rappresentazione.
Quindi, nel 2018, fu la volta di Lo sguardo di Michelangelo, cortometraggio realizzato nel 2004 da
Michelangelo Antonioni e incentrato sul dialogo con il Mosè di
Michelangelo Buonarroti, conservato alla chiesa di San Pietro in Vincoli, a Roma. Visitabile fino al 15 settembre, poi, è il percorso immersivo dedicato al cinquecentenario della morte di
Leonardo da Vinci, che propone un parallelo tra la città leonardesca e
The Last Supper di
Andy Warhol, l’opera con cui nel 1986 il padre della Pop Art reinterpretò il capolavoro leonardesco.
Questa volta toccherà all’artista più importante nel campo della performance art e tra le più influenti del contemporaneo. La mostra, curata da Casa Testori e prodotta dal Gruppo MilanoCard, gestore della Cripta di San Sepolcro, in collaborazione con la Veneranda Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana, proporrà The Kitchen. Homage to Saint Therese, in cui Abramovic ripercorre l’episodio della levitazione mistica di Santa Teresa d’Avila, raccontato dalla stessa santa. Misticismo e interiorità, all’intersezione tra sfera divina e ambiti soprannaturali, sono gli elementi che avvicinano la figura della santa e dell’artista che, in molte occasioni, ha lavorato sul limite tra i limiti della corporeità e le possibilità della mente.
E pensare che, in Polonia, decine di persone erano scese in piazza per protestare contro la mostra di Abramović al Centro di Arte Contemporanea Znaki Czasu a Toruń,
tacciata addirittura di satanismo.