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Un’indagine sulle contraddizioni della società venezuelana post-Chavez, intitolato The two half, le due metà, è il progetto premiato dallo Studio Legale Graziadei, in occasione della terza edizione del suo concorso per giovani fotografi under 35. Vincitore unico quest’anno, con una borsa di 5mila euro, è il fiorentino Pietro Paolini, classe 1981, che da domani sarà in mostra al MACRO in occasione della nuova edizione del Festival Fotografia, di cui Studio Graziadei è partner.
La giuria composta da Marco Delogu, direttore artistico del Festival romano, dall’avvocato Francesco Graziadei dal fotografo e direttore del dipartimento di fotografia dell’Università di Yale Tod Papageorge e dall’artista e filmaker Jon Rafman ha scelto gli scatti di Paolini per la capacità di raccontare il momento estremamente delicato che sta vivendo il futuro democratico della società venezuelana, dopo la morte di Hugo Chavez e della relativa fine di un’ esperienza politica profonda e radicale che ha segnato in modo indelebile la storia del Paese nei suoi aspetti positivi e in quelli negativi.
La Giuria però, vista la qualità dei progetti, ha inoltre deciso di attribuire una menzione d’onore ai i fotografi Simone Mizzotti, Marco Casino, Emanuele Occhipinti. Tutti progetti che, insieme a quello di Paolini, esplorano geografie, politiche e società quantomeno particolari; Mizzotti raccontando la Cina “funzionalista” nella regione dello Zhejiang, Casino raccontando le condizioni delle nuove generazioni post-apartheid in Sud Africa, in un progetto che diverrà un prodotto per il web e Occhipinti indagando le enclavi serbe nella zona del Kosmet, area calda dei Balcani teatro di sanguinose vicende tra cittadini serbi e kosovari all’indomani della guerra di Milosevic della fine degli anni ’90. Impegno, insomma, e tante immagini.