23 ottobre 2009

Premio Terna, i vincitori sono Garutti, Cagol, Bergantini e Simeti

 

di

Stefano Cagol - Dissoluzione di luce
L’abbiamo seguito passo passo, come del resto i molti artisti partecipanti, e tutti quelli interessati alle sorti del premio che in questo momento ha forse maggiore impatto sull’ambiente artistico italico. Ed ora eccoli, i risultati della seconda edizione del Premio Terna.
Il primo classificato tra i 45 partecipanti nella categoria Terawatt, dedicata agli artisti già affermati, è Alberto Garutti, di Milano, con l’opera Temporali, al quale vanno 100mila euro, 30mila euro destinati all’artista e 70mila euro per un’iniziativa sociale in ambito culturale e artistico, da definirsi in accordo con il Ministero per i Beni Culturali.
Il primo classificato tra gli oltre 2.000 artisti partecipanti nella categoria Megawatt, dedicata agli artisti over 35, è Stefano Cagol, 40 anni di Revò (Tn) con l’opera Dissoluzione di luce, che si aggiudica – come il vincitore della categoria Gigawatt – un Artist Residency Program di quattro mesi presso l’International Studio & Curatorial Program (ISCP) di New York.
Il primo classificato tra gli oltre 1.300 artisti partecipanti nella categoria Gigawatt, dedicata agli artisti under 35, è Simone Bergantini, 32 anni di Roma, con l’opera Work n. 77.
Il primo classificato tra i 100 partecipanti nella categoria Connectivity New York, novità di questa edizione e dedicata agli artisti di ogni nazionalità che operano stabilmente a New York City, è Francesco Simeti con l’opera Esercizio #2, premiato con tre mesi di residenza presso l’American Academy in Rome.
La Giuria ha inoltre conferito una menzione speciale a Dino Pedriali, con l’opera Miraggio, come riconoscimento sia per qualità dell’opera, sia per il valore di una carriera coerente e rigorosa.
I secondi e terzi classificati, che si aggiudicano premi acquisto rispettivamente del valore di 4.000 e 3.000 euro, sono: per la Categoria Gigawatt, Stefano Canto (Roma) con l’opera Tao e Alia Scalvini (Desenzano sul Garda-BS), con l’opera Crossing the field; per la categoria Megawatt, Andrea Aquilanti (Roma), con l’opera Acqua e Emanuele Becheri (Prato), con l’opera Temporale; per la categoria Connectivity: Isola e Norzi, con l’opera Isolanorzi – fall e Maeen Hasan, con l’opera Landscape#1.
Il Comitato dei Galleristi, altra novità di questa edizione del Premio Terna, composto da Marina Covi Celli, della Galleria Oredaria arti contemporanee (Roma), Paolo Curti, Galleria Curti e Gambuzzi (Milano), Alberto Peola, Galleria Alberto Peola (Torino), Hélène de Franchis, Studio La Città (Verona), Laura Trisorio, della Galleria Studio Trisorio (Napoli) e coordinato dall’Art Consultant Francesco Cascino, ha assegnato due riconoscimenti speciali a Mauro Folci, 50 anni di L’Aquila, per l’opera Noia per la categoria Megawatt e a Giulio Delvè, 26 anni di Napoli, per l’opera Brainstorm per la categoria Gigawatt.
Tutte le opere iscritte al concorso, oltre 3.500, hanno partecipato inoltre al Premio Online. La votazione del pubblico sul sito www.premioterna.it, ha decretato vincitore, con 1940 voti, Michele Manzini, 42 anni di Verona con l’opera Untitled (#87), che si aggiudica un premio acquisto del valore di 4mila euro.

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www.premioterna.com

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27 Commenti

  1. Garutti ha il potere di piazzare i suoi studenti al top.

    Cagol fate voi

    Canto(artista che lavora con Marziani) ha affittato il suo spazio alla Romberg

    Bergantini mi pare sia il figlio di Romberg

    Marziani cura il programma di Romberg

    Simeti è bravo,abita a NY ma non vi ha mai esposto

    Gli artisti possono accedere al curatorial program tramite sponsor finanziario di almeno 30.000 euro.Sono abbastanza disponibili ad ascoltare tutti.

    Berlusconi è un santo uomo.

  2. Vergognoso, le opere che hanno scelto sono pessime, a parte quella di Bergantini. Io ho visto tra i finalisti l’opera di due sconosciuti, che penso non abbiano vinto per questo motivo, che era superiore di gran lunga a tutte le altre. Si chiama VII CIELO, meravigliosa, una piccola scultura ipperalistica che raccontava, veramente, l’uomo e l’ambiente.
    Vergogna!
    Ho visto anche l’opera gi Giusy Caria che meritava e invece non l’hanno fatta vincere.
    Vergogna!
    Artisti di tutto il mondo unitevi e mandate a casa tutti!
    Marino Bologna

  3. Credo che questi premi siano da rivedere…. iniziando a cambiare Marziani che è onnipresente con qualcun altro…. e ripeto in tutti i premi ….

  4. A scanso di inutili equivoci…

    Una giuria di ineccepibile qualità ha espresso il proprio giudizio con un sistema di voti numerici. La somma numerica dei voti ha dato vita alla classifica finale. I vincitori del Premio sono il risultato del giudizio dato da personalità tra loro diverse, stimate nel proprio settore, attente alla qualità di ogni lavoro proposto. Ogni giurato ha espresso il voto nel proprio contesto, senza alcuna interazione con gli altri giurati. I voti erano e restano segreti. Il massimo della chiarezza nel massimo di tutela dei singoli artisti.

    Pur nella certezza che nessun premio metterà mai d’accordo tutti, l’elenco dei vincitori dimostra una chiara diversificazione di linguaggi, contesti, provenienze, storie. Ad unirli un dato significativo: il rigore elaborativo, la qualità estetica, il valore teorico e concettuale del progetto.

    Le conoscenze e i legami tra artisti e curatori sono un dato ovvio che riguarda il meccanismo professionale. E’ come se qualcuno dicesse ad un curatore: perchè hai portato in Biennale gli artisti con cui di solito lavori? Evidentemente ogni curatore responsabile tutela e supporta gli artisti in cui crede. La stessa cosa avviene in un Premio: ogni curatore darà un voto alto ad un artista che stima, sarebbe eticamente irresponsabile fare il contrario. E soprattutto: per quale motivo un curatore non dovrebbe tutelare gli artisti in cui crede e privilegiare quelli in cui non crede. Nel momento in cui gli artisti si iscrivono liberamente ad un Premio, ne accettano la giuria e il conseguente giudizio. Ed è anche ovvio che qualsiasi artista intelligente, nel momento in cui noterà la presenza di curatori che stima, si iscriverà con maggiore ottimismo a quel premio.

    Premio Terna è la conferma che la qualità degli operatori coinvolti conduce ad un risultato di significativo valore.

    Bravi.

  5. Hanno vinto delle opere di scarso valore estetico e concettuale. Meritavano di vincere altre opere come quella di Giusy Calia e VII Cielo dei Santissimi! Ma forse non avevano gallerie e curriculum importanti alle spalle! Meritavano anche Chessa, Politi e Arri.
    Buona l’opera di Bergantini e Garitti.
    Non è un concorso serio perchè non vince il migliore! Non vince la qualità e ne tanto meno l’attinenza tra il tema e le opere! Se vogliono suonarsela e cantarsela da soli che facciano pure, a patto che non pensino di creare un sistema per l’arte e gli artisti italiani. Siete degli incompetenti e imbroglioni.
    Artisti di tutto il mondo unitevi!

  6. LA MORTE DELLA PITTURA.
    Credo che il prossimo anno lo si possa dedicare interamente alla fotografia, se non altro per coerenza, vista la scelta dei vincitori della seconda edizione del premio terna.
    L’anno scorso ho trovato più qualità, più voglia di fare bene e portare novità.
    Credo che quest’anno si siano fatte scelte un pò facili e, che non ci sia stato onore al merito.
    Fondamentalmente non riesco proprio a capirla questa scelta!
    Sono rimasto senza parole; queste le uniche.

    Le guardo e le riguardo…continuo a non capire…

  7. W luca rossi!
    cmq almeno la partecipazione al premio terna e’ gratis e il premio cairo che si fa pagare l’iscrizione…
    mannaggia quante spese di segreteria

  8. Il Premio Terna è un premio serissimo e vincono solo gli artisti che meritano di vincere un premio serio come il premio Terna.

  9. sarebbe veramente bello se il premio venisse dato a chi se lo merita. ma vi pare che il lavoro di quel duo isola e norzi abbia dei meriti? grazie al papi magari bisogna dire.
    ci sono artisti al mondo che meriterebbero delle attenzioni, ma sono poco supportati.

  10. Piero non cambierebbe molto!

    Qui bisogna che gli operatori del mondo dell’arte seri e professionisti (e ce ne sono)diano un forte schiaffo morale a chi inquina il mondo dell’arte italiano che spesso sta in mano ai soliti noti che mandano avanti chi gli procura guadagni e poi buttano in mezzo qualche sconosciuto come specchietto per le allodole.

    Questa gente fa male a tutti, relegando l’italia come territorio provinciale che continua a rimanere fuori dal vero mondo dell’arte contemporanea.

    Tanto tutti sanno quali sono i concorsi farlocchi e quelli seri.

  11. E il premio Celeste dove lo lasciamo?
    Anche lì c’è il nostro amico Marziani.
    Se si da un’occhiata soprattutto alla sezione pittura (ma non solo) quasi tutti i selezionati sono curati da Quaroni.
    Ma naturalmente anche dalla Canali o da Marziani che guarda caso stanno in giuria.
    Insomma concorso per “curati bene”.
    E il vincitore intascherà cinquemila euro tirati fuori dalle tasche dei partecipanti.
    A chi dice che è normale che i curatori, tramite i concorsi, mandino avanti i propri pupilli faccio i miei complimenti!
    Solita mentalità da bottegai di provincia.
    L’amico del sindaco, del parroco o di battelapesca.
    Vale a dire che se non piaci ai soliti quattro gatti non vali una cippa.
    Ma si sà, quando uno parla è solo perchè è invidioso…certamente!
    Comoda ed “insindacabile” la vita per chi è sempre dalla parte del giusto!

  12. pREMIO CELeSTE è UN Pò COSì, OK QUì NON CI PIOVE
    BISOGNA GUARDARE BENE QUANDO LA GIURIA SI RIPETE , QUARONI è IN UN SOLO CONCORSO, LO STESSO VALE PER LA CHIARA CANALI, IL PROBLEMA PEGGIORA DAL MOMENTO CHE IN 3 CONCORSI LA GIURIA NON CAMBIA .
    UN CURATORE PUò AVERE TUTTI I GUSTI DEL MONDO E SI PRENDE LE SUE RESPONSABILITà DAL MOMENTO CHE SE UNA PERSONA GIRA UNPò PER MOSTRE SA BENISSIMO CHE IL CURATORE SEGUE “QUEL GIRO”CHE PORTERà AVANTI A TUTTI I COSTI
    , TUTTO CAMBIA QUANDO LA GIURIA è SEMPRE LA STESSA. MA QUESTO è IL TRISTE COLORATO MONDO DELL’ARTE.
    T

  13. l’attinenza tra il tema del concorso e le opere che hanno vinto è ridicola, inoltre pittura non è foto,la foto è un’altra cosa,pittori proviamo a disertare, queste giurie confezionate su misura.

  14. Il Premio Terna si pone come obiettivo la creazione di “un circuito di emersione dei talenti e di promozione del ruolo degli
    artisti quali motore di sviluppo e ricerca di nuove creatività”. Patrocini di rilievo e curatori di chiara fama garantiscono visibilità agli artisti ‘emersi’ dal grande calderone dei partecipanti che, come ci si aspetta, sono divisi in categorie ben distinte: giovani, meno giovani, stranieri e vip.
    Infine la mostra nei ‘monumenti storici più suggestivi del centro storico di Roma’ dove vengono esposti i vincitori delle varie categorie.

    Questo almeno è quello che si vorrebbe aspettare da un premio così innovativo, ma non funziona esattamente così:
    in mostra arrivano gli artisti giovani, quelli meno giovani, gli stranieri che hanno vinto più TUTTI i vip che hanno partecipato, in proporzione nettamente shiacciante rispetto agli altri sconosciuti.
    Forse una mostra di artisti emergenti avrebbe avuto scarso richiamo o forse la fiducia nei ‘nuovi’ talenti non giustifica un premio così importante e ben finanziato. Meglio andare sul sicuro quindi, e mettere in mostra una bella dose di vera arte contemporanea con
    qualche sporadico emergente politicamente corretto al contorno.
    La biennale insegna.

  15. Al di là delle polemiche.
    Sta di fatto che la mostra è davvero bella…andate a vederla.
    Tra le tante proposte interessanti l’opera di Paci che mi ha ipnotizzato: bellissima, soave, poetica, potente.
    E poi Folci con un’opera davvero intelligente, sensibile e spiazzante.

  16. Volevo ritornare ancora sulle polemiche che hanno investito il Premio Terna. In se l’idea mi sembra buona: la partecipazione gratuita, la grande diffusione che questo premio ha avuto tra la stampa anche non di settore e soprattutto il coinvolgimento dei galleristi, categoria questa spesso criticata, ma che sta sostenendo a proprie spese il sistema arte in questo momento di crisi e che mi sembra abbia fatto scelte di qualità. I difetti purtroppo sono sempre gli stessi: vincono gli amici e in questo caso artisti legati a gallerie che avevano interessi economici con il curatore Marziani, così tutto diventa mercato e perde di interesse e serietà. Capisco che ormai in Italia il termine “conflitto di interessi” stia perdendo di significato in Italia, ma così ci allontaniamo sempre di più dall’Europa e dai veri e seri mercati mondiali.

  17. Cara Etica Esemplare, non è andata così come dici, io c’ero, ci sono ancora, e c’ero dall’inizio. So bene come scrivi, lo puoi fare solo perché non sanno leggere. Tutto ebbe inizio con me, purtroppo o per fortuna.

    La selezione che ha portato gli artisti da 3.500 a 90, quest anno, come da Bando visibile a tutti, è stata fatta da Marziani/Collu. L’anno scorso da Cascino/Marziani, per essere chiari. Tre giorni e due notti di lavoro massacrante; però serio ed attento. L’anno scorso.

    Poi sui 90 selezionati, scremati quindi, la Giuria ha votato. Anzi, le Giurie hanno votato. Ce n’erano due di Giurie, a ben guardare. Perché, e mi rivolgo agli artisti, se si vuole essere seri ed analitici, come il contesto di appartenenza imporrebbe, fossimo in una realtà professionale, bisogna leggere e imparare le regole per poterle contestare. S’imparano tante cose, si capiscono tante cose a leggere tra le righe, ed a comportarsi seriamente.

  18. MA CHI CI CREDE PIU’ A QUESTI PILOTATI CONCORSI A PREMI. SAREBBE L’ORA DI ABOLIRLI E LASCIARE OSSIGENO ALL’ARTE CHE E’ SOTTRATA PROPRIO DA QUESTI NOTI CURATORI.

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