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Il Palais-Royal di Parigi dedica fino al 18 giugno un’esposizione omaggio ad Arman, il grande scultore scomparso lo scorso ottobre a New York, all’età di 76 anni. Cinque sculture, della serie The Day After. Se come omaggio sembra modesto – nota il quotidiano Libération – ciò è in parte da addebitare alla delicata situazione della successione, oggetto di una procedura di contestazione dinanzi al tribunale di New York, da parte di quattro di suoi figli. Una storia già vista, che accompagna puntualmente le eredità dei grandi grandi artisti. Arman ebbe sei figli di tre diverse madri, ma le sue ultime volontà – dettate dal letto d’ospedale – designano come erede universale l’ultima moglie americana, Corice Anton Arman. Per questo quattro dei figli – Marion, Anne, Yves e Madison – contestano la validità del documento, sostenendo che il padre non era allora in possesso delle piene facoltà. Dubbi anche sulla donazione – sempre a vantaggio di Corice – della proprietà familiare di Vence, nell’entroterra di Nizza, anche questa effettuata del letto d’ospedale il 30 settembre, tre settimane prima della morte. I figli esprimono inoltre la preoccupazione di poter intervenire nella valorizzazione dell’opera di Arman, evocando l’esercizio del diritto morale, protetto in Francia. Una vertenza, comunque, che rischia di pesare sull’eredità culturale di uno dei più conosciuti scultori francesi contemporanei.
[exibart]