Dove finisce una collezione quando una banca viene “mangiata” da un’altra? In questo caso resta in città, in una delle fondazioni più importanti del territorio, la Querini Stampalia. Già, perché siamo a Venezia, e l’affidamento pluriennale riguarda le opere della ex Cassa di Risparmio di Venezia, oggi diventata Intesa Sanpaolo.
Canaletto, Tintoretto, Tiepolo, Marco Ricci, Pietro Longhi, e di altri maestri della scuola veneta fino a Caffi e Ciardi sono i pezzi più legati all’arte, ma le collezioni sono ben tre, tra cui quella della “Biblioteca veneziana”, che riguarda materiali bibliografici che trattano di storia, economia, arte della città di Venezia, e che contano qualcosa come 400 tra manoscritti e leggi, circa tremila libri e oltre quattromila tra xilografie e incisioni di Coronelli, Ughi, Carlevarijs, Canaletto, Marieschi e un esemplare della grande pianta di Venezia di Jacopo de’ Barbari che, accanto all’esemplare già posseduto dalla Querini. Dulcis in fundo la collezione numismatica, con 149 oselle, 233 monete, 3 medaglie, 17 pezzi di cartamoneta.
«La collocazione nella propria sede, in spazi appositamente dedicati, del patrimonio culturale della Cassa di Risparmio di Venezia, altra realtà locale di origine ottocentesca, si integra singolarmente con la tipologia delle collezioni già esistenti e arricchisce un polo fondamentale di arte e di storia veneta. Sarà nostro impegno perché l’operazione si concluda al più presto e raggiunga gli obiettivi auspicati», ha dichiarato il Presidente della Querini Stampalia, Marino Cortese. Ora Intesa provvederà alle spese vive di spostamento della collezione, e poi chissà che non nasca qualche occasione per mostrare al pubblico il nuovo tesoretto.
Foto in home page: Antonio Canal, detto Canaletto, Il Canal Grande verso Cannaregio con la Chiesa di San Geremia, Palazzo Labia e il Ponte delle Guglie, olio su tela (cm. 47 x 77,5), 1745-1750
Foto sopra: Particolare del bozzetto del Paradiso di Domenico Tintoretto, 1592