L’Ospedale Sant’Andrea, sede della II Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma, è situato nella
Dopo 30 anni di attesa per l’ultimazione dei lavori di costruzione, l’Ospedale regionale Sant’Andrea nell’anno 2001 ha aperto al pubblico i suoi poliambulatori specialistici, inaugurando i primi due degli undici piani dell’edificio, mentre nel corso del 2002 saranno resi agibili gli otto piani destinati alla degenza.
Con l’apertura dei poliambulatori è iniziata una collaborazione tra i promotori di una ricerca scientifica della Cattedra di Psichiatria sull’effetto dei colori in ambito ospedaliero e l’Associazione Zerynthia, responsabile della presenza di arte contemporanea nell’Ospedale.
Nel 2001 il progetto Colori dal Mediterraneo ha visto concludersi la sua prima parte nel Settembre, con installazioni permanenti di 6 giovani artisti. Proponendo l’arte contemporanea come catalizzatore abbiamo rivolto l’invito ad artisti di paesi del Mediterraneo, dando a coloro che entreranno in ospedale un segnale forte e vitale del loro paese.
La seconda parte del progetto prevede non solo 8 nuove installazioni permanenti realizzate da giovani artisti del bacino mediterraneo negli ingressi dei piani, ma intende anche inglobare ogni singola stanza dei reparti di degenza. Si tratta di circa 400 stanze che saranno arricchite da fotografie artistiche che hanno come tematica il mediterraneo.
A tale scopo si indice un concorso di fotografia. La selezione sarà affidata ad un comitato internazionale di chiara fama ed esperienza.
Attraverso la presenza dell’arte plastica e della fotografia contemporanee si vuole favorire l’accoglienza ai pazienti e visitatori. Il rapporto degli artisti con l’ambiente dell’Ospedale, i pazienti e i visitatori, lo staff dell’ospedale, i docenti e gli studenti della Facoltà di Medicina, ospitata all’interno dell’Ospedale, è destinato a dare risposte innovative non solo in ambito ospedaliero, ma anche al nuovo rapporto tra lavoro artistico e contesto sociale.
Al contrario dell’arredamento che ha come scopo di rendere piacevole un ambiente, l’arte pone interrogativi, stimola, a volte frastorna, ma sempre produce energia. L ‘arte in un ospedale tocca pazienti e visitatori, che ai pazienti devono portare conforto; in una clinica universitaria stimola chi in futuro dovrà dedicarsi ai malati.
Si sta studiando inoltre un’ipotesi parallela per presentare il materiale raccolto anche in una sede deputata a mostre fotografiche.
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