Vabbene l’arte, ma ogni tanto -in casi eccezionali come questo- è necessario anche far riferimento all’urbanistica. Disciplina che, quando attuata come si deve, diventa una felice mescolanza di arte, archeologia, architettura e creatività.
Dopo 100 anni (l’ultima volta, all’inizio del Novecento ma con una Roma che a fatica arrivava a centomila abitanti, ci era riuscito il mitico sindaco Ernesto Nathan) il consiglio comunale del Comune di Roma ha approvato il Piano Regolatore . E’ successo dopo una seduta fiume, durata tutta la notte tra mercoledì e giovedi scorsi, che ha comunque visto l’opposizione del Polo. Il sindaco Walter Veltroni, dal canto suo, ha parlato di “giornata storica” ed è difficile dargli torto.
Moltissimi, ovviamente, i riferimenti all’arte per una città che in futuro punterà sempre di più sulle risorse culturali.
Ed ecco il Testaccio dove sta nascendo la Città delle Arti con la nuova sede del MACRO (già attiva di fatto), una enorme Libreria delle Arti, le nuove sedi dell’Accademia, il DAMS dell’Università di RomaTre e la Facoltà di Architettura dello stesso ateneo.
A Pietralata , quartiere popolare tra la Tiburtina e la Nomentana, dovrà partire la Chelsea capitolina. Gli insediamenti industriali ospiteranno studi di artigiani, artisti e nuove gallerie d’arte oltre a quelle già presenti come il bellissimo spazio di Opera Paese.
Riferimenti inevitabili anche all’archeologia. Un rinnovato progetto per l’Ara Pacis con interventi migliorativi alla proposta dell’architetto Meier. Grandissimi propositi per i 20 km di circonferenza delle Mura Aureliane con nuove pedonalizzazioni e recuperi. Non solo archeologia in senso stretto. L’archeologia industriale la farà da protagonista nel quadrante dell’ostiense. I mercati generali sono stati spostati in una avveniristica struttura fuori dal Raccordo e i locali liberi sulla via ostiense saranno consegnati alla cultura. Tra i molti progetti anche una libreria che dovrà essere la più grande di tutta Europa.
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