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Ho finalmente visto in faccia l’artista, il tipo che da più di dieci anni incolla la propria faccia smorfia un po’ dovunque, ovviamente in forma sticker, per le vie di Roma. La sticker art, dall’inglese sticker, adesivo, serve appunto a piazzare un proprio messaggio fra cartelli stradali, cessi pubblici o su ogni altro genere di superficie esposta allo sguardo dei passanti, più o meno interessati o più o meno distratti.
Lui si chiama Pino Boresta, e chi volesse saperne di più circa il suo lavoro può correre a visitarne il sito ufficiale http://www.pinoboresta.com ............
Fulvio Abbate
Pubblicato su “L’Unità” domenica 22 giugno 2008
Intervista di Francesca Alderisi a Pino Boresta
Domanda: Di chi è quella faccia? E chi è che l’attaca?
Risposta:
Scegli tu:
Sono io e li attacco io.
Non sono io ma li attacco io.
Non sono io e non li attacco io.
Non so chi sia.
Ma una cosa è certa nel 1994 Dio c’era ed io pure.
Per il resto lasciamo che ognuno creda ciò che vuole anche se io da ora in poi ti parlerò come se fossi io.
D: Perché lo fai?
R: Un bel giorno ho deciso di reagire a tutta quella violenza pubblicitaria che ogni giorno subivo dalla televisione dalla radio dai cartelloni pubblicitari sui giornali sulle riviste ed ora su Internet e addirittura sul cellulare.
D: E quindi?
R: E quindi, ho deciso di incominciare a dire la mia o meglio di non dire nulla ma di fare qualcosa. Ho cosi inventato questa faccia smorfieggiante.
D: Perché hai scelto come immagine la tua faccia?
R: In realtà non è un immagine ma una voce. Un immagine la riconosci subito e l’archivi immediatamente in un angolo del tuo cervelletto dimenticandola quasi subito. Invece un immagine di cui non comprendi immediatamente il significato diventa un pensiero o meglio una voce che rimbalza tra i tuoi neuroni e produce pensiero. Una voce che ti dice “Ma chi cazzo è quello? Perché sta lì? Che minchia significa?” Perché la mia faccia? Cercavo un’immagine forte che non si dimenticasse una vera faccia da cazzo, così ho pensato che meglio della mia non ce ne fossero in circolazione e quindi ho preso la decisione.