04 marzo 2011

Rossella Biscotti: boicottiamo la Biennale di Sgarbi. Ma molti artisti: e allora il Premio Italia?

 

di

Rossella Biscotti
Ho rifiutato la
partecipazione al Padiglione Italiano della Biennale di Venezia, un’operazione
populista volta a rappresentare il nostro governo berlusconiano – artisti
RIFIUTATEVI di partecipare al padiglione Italiano della prossima Biennale!
”.
Questo il grido di battaglia lanciato via Facebook da Rossella Biscotti,
invitata ad esporre ad Amsterdam, in una delle 89 mostre che quest’anno il
padiglione italiano allestirà negli altrettanti Istituti Italiani di Cultura
all’estero.
Invito che si è
scontrato con un deciso rifiuto, che si è poi trasformato in una sorta di
appello al boicottaggio, che in breve – nel post sul social network – ha
raccolto qualche diecina di adesioni, con commenti volti all’apprezzamento e
all’incoraggiamento, e molti potenziali emulatori. “Totale e incondizionato
appoggio. anche se riterrei più efficace esprimere il dissenso da dentro.
partecipando. organizzandolo. standone fuori, è rivolta muta. che ha/è comunque
un valore. e fa onore a chi la pratica
”, dichiara Adamo Antonellini.
Congratulations!! good gesture”, tuona Tania Bruguera, un’esperta del genere.
Sono d’accordo con Tania dovreste fare una dichiarazione pubblica dove
spiegate le motivazioni di questo rifiuto. Per noi che lavoriamo nel campo può
essere chiaro ma non per gli altri
”, contestualizza Roberto Pinto.
Ma in breve i
commenti scemano, magari il fervore acceso dall’appello si riaccenderà a
Venezia, chissà… Ma al contrario iniziano a farsi sentire voci in
controtendenza. Voci che sempre più insistentemente reclamano: ma un po’ di
coerenza? Ricordando che dal famigerato governo berlusconiano – ovvero dal
Ministero per i Beni Culturali, via Maxxi – la signorina Biscotti ha accettato
di recente, e senza stare troppo a eccepire, il Premio Italia Arte
Contemporanea
, con annessi e connessi: “La sua opera entrerà a far parte della
collezione permanente del Maxxi e all’artista verrà dedicato un catalogo
monografico su tutto il suo percorso artistico
”.
Con due noti
artisti contemporanei, che hanno chiesto la consegna dell’anonimato per non
entrare in polemiche personali, che hanno rilasciato ad Exibart dichiarazioni
che suonano grossomodo così: “Questo appello appare come pretestuoso e vuoto:
se fosse coerente, dovrebbe riconsegnare il Premio Italia, assegnatole dal
governo che ora attacca tanto aspramente. Se non lo farà, allora la sua azione
non sarà che la solita strumentalizzazione e ricerca di facile visibilità a
poco prezzo
…”.

[exibart]

89 Commenti

  1. d’accordissimo con l’ultima parte della’articolo. nessuno muoverebbe obiezioni se la biscotti riconsegnasse il premio italia. in queste cose o si va fino in fondo oppure si fa la parte del contestatore timido.. insomma facci vedere che la tua protesta è autentica.
    a me a suo tempo fece sorridere quando uno dei componenti di zimmerfrei al terna, durante la consegna del premio, si rifiutò di stringere la mano a bondi.. al terna, uno dei concorso più torbidi a livello nazionale.. lì dentro secondo me ci dovrebbero stituire una commissione antimafia, bbrrr..

  2. Adesso si parlerà della Biscotti + di quanto si sarebbe fatto se avesse accettato e partecipato visto che l’invito riguardava il padiglione italiano di Amesterdam…

    -è molto semplice:
    mi si nota di più… se ci sono o se non ci sono…
    se ci fossi… parteciperei comunque ad un evento a latere molto minoritario… se non partecipassi, potrei farne una questione social networkista politica.

    se non partecipo…però: lo devono sapere tutti che ero stata invitata, altrimenti, tanto valeva partecipare!
    Non chiedete coerenza…Chiedete una Grazia alla Madonna di Tiziano perchè l’Italia non faccia la solita figura meschina davanti a tutti i paesi partecipanti.

    L’unico padiglione Italiano che si vedrà sarà quello di Venezia.. le altre mostre le vedranno pochi amici degli artisti e qualche avventizio.

    Se la Biscotti fosse stata invitata a Venezia?
    Avrebbe rifiutato?

    Quando ci dissero che Blu aveva rifiutato di partecipare al pad. di Beatrice… fu una notizia causa di interessanti considerazioni, soprattutto in merito allo statuto della street art ed alle implicazioni contestuali.
    Quando ci dissero che Sissy aveva accettato di partecipare al pad. di Beatrice… io personalmente fui stupito, ma credo che prese la giusta decisione e gestì, visto il padiglione, la cosa in modo intelligente… sebbene l’opera non fosse propriamente riuscita, almeno a mio parere.

    Berlusconi.. Berlusconi…
    Ma cos c’entra, davvero, Berlusconi?
    Sgarbi ce lo portiamo appresso da ben prima e temo, non riusciremmo a liberarcene nemmeno con una guerra civile.

    Biscotti se dai indietro il premio Italia…ovviamente come “azione” artistica… lo prendo io volentieri, anche se è di seconda mano.

  3. A mio parere ci sono responsabilità da ogni parte: il sistema “buono” che fa capo alla biscotti ma anche a roberto pinto cosa ha prodotto in questi anni? Un’atteggiamento schizzinoso verso il grande pubblico, che non è scemo ma che semplicemente non ha le opportunità e gli strumenti per interessarsi ed appassionarsi. In questa situazione è chiaro che la politica scelga Luca Beatrice o Vittorio Sgarbi. Il sistema “buono” si è formato in un contesto che ha sempre osteggiato il contemporaneo: un trauma che lascia oggi, questi operatori (pinto, bertola, di pietrantonio, politi, cavallucci, garutti, bonami, gioni, maraniello,bruciati, ecc ecc. per intenderci) senza ulteriori energie per proporre una valida alternativa.

  4. Come è facile fare i furbi quando dietro abbiamo potenze che ti proteggono. Restituisci il premio e riparti senza le protezioni!

  5. parlare di lavoro mai vero?
    politica politica e ancora politica. forse perchè in effetti c’è ben poco da parlare del lavoro di certi artisti, per cui il modo migliore per essere visti è far parlare di sè.
    che ingenuità rossella biscotti. leggiti un pò di vera storia e capirai come si combatte veramente un sistema. intanto in silenzio e con coerenza. non con la pubblicità.

  6. appello al boicottagggio?
    operazione populista?
    grido di battaglia?
    ma che sta dicendo sta qui????? ma vergogna.
    gli artisti come questa biscotti dovrebbero smetterla di dire str…..e, ma lo sanno che c’è chi fa proprio politica nella vita? e non che perde tempo a far parlare di sè con il pretesto della politica. noi militiamo, ci facciamo un c..o così per portare avanti ideologie. poi arrivano questi artistucoli del cavolo che si avvalgono di principi e slogan politici ben precisi senza saperne il vero significato.
    ARTISTI!!!!! fate gli Artisti con la A maiuscola e non strumentalizzate con la politca la vostra carriera.
    Invitiamo TUTTI gli artisti che verranno invitati a questa biennale a parteciparvi proprio per dimostrare che la politica non c’entra con la crescita del vostro lavoro. fate politica nel vostro vivere quotidiano. non strumentalizzate.
    e questa signora biscotti lasciatela parlare dall’alto dei suoi cieli. da quell’arte che ormai non parla più di arte ma solo di se stessi.
    un saluto a tutti.
    asta la vic!

  7. é semplice dire boicottiamo la biennale quando si accetta prima il premio ITALIA e si raccoglie notorietà.I problemi sono degli artisti che credono nella propria ricerca ma non riescono a farsi strada in questo settore così mistificato e pieno di conpromessi.MICHELE MAUTONE

  8. Due riflessioni:
    – al di la’ del Premio Italia, concordo con chi critica la furba mossa della Biscotti, che si crea un megafono mediatico, rinunciando ad una mostra periferica e che, considerata l’importanza delle ambasciate italiane nel circuito dell’arte, sarebbe passata praticamente inosservata, per sottolineare che “comunque io ero stata invitata!’
    – trovo assurdo che per criticare la Biscotti, si tiri in ballo un curatore come Roberto Pinto che, esattamente al contrario della Biscotti, senza suonare la grancassa e con grande umilta’ e professionalita’, sta creando forse poche cose ma sicuramente di grande qualita’, con pochissimi mezzi e con atteggiamento critico verso il clima politico dei nostri giorni.

  9. anche questa Biscotti fa parte del solito sistema politico..
    non credo in questi “artisti” che nel giro di due o tre anni vincono tutto, proprio tutto.
    Si è capito, basta entrare nel giro giusto e si partecipa alle importanti mostre, si vincono i migliori premi, si entra nelle importanti collezioni museali.
    E’ QUESTO IL VERO SISTEMA DA ABBATTERE!

    cara Biscotti i tuo gesto è RIDICOLO

    Come Artista che si fa il mazzo mi sento davvero preso in giro!

  10. e poi curiosando qua e là la sig biscotti vorrebbe essere alternativa! apperò! inetressante. questi artisti borghesucci che si credono più furbi degli altri.

  11. Ciao Rossella sono Roberto. Qualora fosse possibile, vorrei candidarmi io a partecipare alla biennale di Sgarbi esponendo all’istituto italiano di cultura ad Amsterdam. Come possiamo fare? Dico sul serio: puoi girare questa mia a chi di dovere?
    Grazie, un abbraccio e a presto
    Roberto Ago
    : )

  12. Bullshit !!! …le due cose non hanno per niente attinenza.
    Il gesto E’ in primis una critica verso una manovra “culturale” di infimo livello, quella di Sgarbi, ultima rappresentazione di un paese ridotto ormai ai suoi resti mortali.
    Secondariamente diviene critica politica, con un paese inquinato come questo come non riversare in tutto ciò che è “pubblico”tutto l’astio che la situazione provoca .
    Cosa c’entra il premio del Maxxi ?
    Pensate che Rossella sia alla ricerca di “visibilità”? ma và !
    Forse lo è più l’autore di questa speed-news o di exibart stesso che cerca di attirare visitatori.
    Movimento K2 sei un caso disperato.

  13. forse la scelta migliore è partecipare “diversamente”. Il problema in italia e non solo, oggi, per la “giovane” arte è proprio questo “diversamente”.

    Entriamo nello specifico. Rossella Biscotti ha vinto il premio Italia al Maxxi proponendo dei calchi in cemento di un aula bunker dei processi anni 70 in italia (tecnica usata da Nauman nel 65 e negli annh 90 da Rachel Whiteread). Il giovane artista calato in un paese per vecchi (le scelte della DC e non solo stanno rendendo economicamente non sostenibile il futuro per i giovani) non riesce a risolvere il Presente, e quasi per essere accettabile e rassicurante, fa leva sulla retorica del Passato.

    Suggerisco alla Biscotti di partecipare “diversamente”, perchè non sviluppare in questa occasione il lavoro delle teste? O anche in altro modo inedito.

  14. Non si può paragonare il Premio Italia del Maxxi al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia. Il Premio Italia è stato assegnato da una giuria internazionale, con esperti di tutto rispetto come Iwona Blaswick, direttrice della Whitechapel di Londra, e Adam Szymczyk, direttore della Kunsthalle di Basilea: persone competenti nel campo dell’arte contemporanea che lavorano da una vita in questo ambito. Il Padiglione Italia è curato da Vittorio Sgarbi, che non si è mai occupato veramente di arte contemporanea, che nemmeno ha mai capito l’arte concettuale, nominato da un ministro incapace e ora dimissionario, solo per motivi politico-amicali.
    Non amo la parola “boicottaggio”, ma auspico che tutti i bravi artisti seguano l’esempio di Rossella Biscotti e si astengano dal partecipare. E’ ora che qualcuno prenda con determinazione una posizione politica (non partitica) e non accetti di prendere parte alla progressiva distruzione della cultura italiana di fronte al mondo.
    E questo non ha nulla a che fare col fatto di essere notati di più se si partecipa o se non si partecipa. E’ una semplice difesa della serietà e dell’impegno.

  15. accuse di populismo alla biennale?? se non è populismo la proposta di Rossella Biscotti allora spiegatemi cos’è il populismo, sono curioso… Gli artisti si preoccupino di parlare con le opere invece di fare i profeti…

  16. ma sarà possibile che tutto serve per buttarla in politica??????????????
    l’Arte non ha oppure sarebbe più giusto dire non “dovrebbe” avere nessuna connotazione politica

  17. scusatemi, ma chi è? e di che biscotti state parlando io ancora me la cavo col Mulino Bianco….ancora co sti comunistelli dell’ultim’ora!!…poveri noi….chi sa fare fa e chi non sa fare parla…sempre così!!
    Poi avesse parlato Paolini, Pistoletto, Calzolari mbè…..!!ma si da voce anche al nulla?Cara Biscotti è fuori tempo..ora è periodo di castagnole.

  18. Scusate tutti, ma il discorso è pretestuoso, e mi spiace, ma lo è anche l’articolo di Exibart per come è posto.
    Non c’è nessun legame fra il Premio Italia e la Biennale. Uno è un premio gestito da una commissione di persone competenti. L’altra è una operazione gestita da un critico su cui ci sarebbe molto da ridire.
    Che vengano entrambi dal ministero e dunque dal governo non vuol dir niente. Anche gli ospedali vengono dal governo, ma se mi ammalo non mi rifiuto di farmi curare perché il ministro della sanità è espressione del governo Berlusconi.
    Ogni situazione va valutata nel suo specifico. Il Premio Italia è stato deludente, lo hanno detto tutti, e io sono d’accordo. Le opere finaliste non mi hanno convinto, compresa quella della Biscotti, ma c’era una giuria credibile e ha preso delle decisioni che vanno rispettate.
    La Biscotti ha vinto regolarmente. Ed è giusto che si tenga il premio che almeno da un punto di vista organizzativo aveva tutti i crismi della serietà e non aveva nessuna delle critiche che si possono muovere all’operazione Padiglione Italia e che stanno alla base di un rifiuto da parte di un artista.
    Rifiutare il Padiglione Italiano di Sgarbi è cosa diversa. E’ una cosa che non ha a che fare con l’arte. Capisco che ci possa essere chi non voglia fare la scimmietta del governo che ha istruito una operazione puramente politica di lottizzazione mettendoci un uomo che sta organizzando un padiglione senza aver i titoli necessari per dargli una credibilità.

  19. Questa presa di posizione della Biscotti, benchè appartenga alla schiera di artisti protetti da un pugno di critici di un sistema politico servile, è utile solo solo a dar clamore alle orecchie degli stolti. Tuttavia, sul fondamento vero o falso di questo suo rifiuto a partecipare alla biennale di sgarbi, si costruisce, un personaggio inconsistente, privo di una presa di posizione critica forte. Si guarda bene a contestare la biennale di venezia (come istituzione politica arbitraria) e di attaccare il sistema dell’arte ufficiale che l’ha legittima. L’ho stesso sistema d’elité in cui lei opera e che l’ha costruita per il successo assicurato. Promettendo a sè una carriera artistica spianata. Ma a quale prezzo paga la lode di ben noti critici intoccabili, esclusi da questa biennale, di cui lei ne è debitrice? E che significato ha vincere alcuni premi, decretati sul giudizio critico di tre o quattro curatori su opere “discutibili” sia sul piano della proposta ideativa che sull’ innovazione del linguaggio visivo e comunicativo? L’enorme disincato del pubblico dell’arte, un giorno metterà sicuramente a tacere il giudizio di questo pugno di eruditi del nulla. Assistiamo alla profilazione di artisti e di varie cianfrusaglie che ingombrano e colmano spazi pubblici, gallerie private e case di ricchi, su cui spiccano nomi di artisti alla moda unti potere culturale asfittico. Nomi apprezzati da un esiguo pubblico dell’arte, relativamente scarso sul piano della conoscenza dell’arte e da collezzionisti che si illudono di possedere vere e proprie opere d’arte. Contenti, di accrescere maggiormente, il valore commerciale col tempo.

  20. solo un’osservazione….si parla di diversità tra eventi forse non paragonabili, ma è indubbio che la biennale è sempre la biennale, come sanremo e sanremo, si, è popolare, internazionale, la qualità si decide dopo.

    Ciò che ha capito Sgarbi è che in Italia c’è un “sistema” aimè poco chiaro e fluido, atto a boicottare una parte dell’espressione artistica, c’è un netto squilibrio e diversità di vedute anche in relazione alle regioni e capoluoghi di provincia. Penso Sgarbi sia un genio, in questo preciso momento storico ha capito che è tutto in mano a musei fondazioni e direttori di musei che hanno un potere enorme nello stabilire i valori, lui lo ha intaccato interpellando intellettuali, di cui la provenienza non è strttamnte legata al mondo dell’arte, ma non per questo poco competenti, ma di sicuro lontani dalla logica dei compromessi e markette.

  21. Un messaggio ridicolo e ancora più ridicolo il commento di un “politicizzato sinistronzo” come Cavallucci che a Trento non ha fatto nulla di buono se non le sue sparate sociali e oggi giustamente confinato nella sua “amata Polonia”. Rossella vergognati e si deve vergognare anche la tua gallerista che i soldi dei collezionisti iscritti al PDL li prende senza battere ciglio. Viva la coerenza.

  22. Nessuno mette in discussione il merito dell’artista nel vincere il Premio Italia, all’indice è doppiezza di Rossella Biscotti . Non si può accettare il riconoscimento del Ministero e del Maxxi (premio n.y e premio italia, rispettivamente Buttiglione e Bondi) e denuciare i medesimi governi con una campagna più o meno pubblica! Si arriva veramente alla farsa se addirittura prendiamo in considerazione il fatto che la stessa artista ha appena esposto al Museo della Mafia nel comune siciliano dove Sgarbi è sindaco. Altrochè due noti artisti, è tutta la comunità ad essere allibita da tanta spocchia radical chic! Molti artisti hanno rifiutato il progetto di Sgarbi semplicemente perchè brutto, ma credo nessuno si sia sognato di buttarla in politica. Prendiamo ad esempio Zimmerfrei, leggo nei commenti che uno dei componenti si rifiutò di stringere la mano a Bondi quando, poco tempo fa , vinsero il Terna: ma non si sono rifiutati d’incassare il premio però!!! Bella coerenza! Ed evidentemente su FB la Demanincor appoggia Biscotti, ripeto, bella coerenza! Restituite anche voi l’equivalente del premio! Se il “ribrezzo” per Berlusconi era più forte della tentazione di vari concorsi, vi era solo una cosa da fare: non partecipare. La Biscotti ha semplicemente rifiutato una brutta edizione del padiglione italia ed ha cercato, malamente, di barattare un rifiuto come un gesto di eroismo. Tra le pieghe di questa situazione tutta l’ipocrisia di una generazione, coraggiosa solo a parole.
    Chiudo e mi scuso con tutti per la lunghezza, ma lasciate dire che il commento di Fabio Cavallucci è il più raccapricciante di tutti, stiamo parlando di un uomo che si è sempre mosso nell’ente pubblico, dove la politica per definizione è fondamentale. Oggi critica Sgarbi e definisce Bondi incapace, niente di male se non fosse che solo un anno fa era in preda ai più mielosi salamelecchi con il critico ferrarese alla sua Biennale di Scultura: GUARDATEVI QUESTO VIDEO , PROPRIO VERSO LA FINE, ECCO IL CAVALLUCCI IN COMPAGNIA DI SGARBI in visita alla scultura di Emanuele Rubini. Non voglio commentare la qualità ( o meglio l’attualità ) di quest’opera, ma sottolineare che ERA UN ARTISTA INVITATO DA CAVALLUCCI STESSO, E CHE LUI C’HA PURE ACCOMPAGNATO ASSIEME SGARBI! Ma perchè non gl’ha detto in faccia quello che adesso, che s’è accasato in Polonia (ma è solo un caso che sia/sia stato fidanzato con Katarzyna Kozyra!!! ), dica queste cose!!! Cavallucci smettila di collezionare figure del genere, nessuno t’insulta la Biscotti perchè è una cattiva artista, ma la critica è rivolta alla falsità di comportamento ch’è stata adottata, proprio come fai tu ora denigrando Sgarbi:GUARDATI QUESTO VIDEO DOVE SEI IN SUA COMPAGNIA!!!

    http://www.youtube.com/watch?v=HEQV7scgwyE

    Ennio Paolozzi – Carrara

  23. Gent. Artista biscotti sono una pittrice che opera da + di 3o anni, ho visionato le sue opere e nel mio piccolo esprimo delle perplessità come lei abbia ottenuto tale premio, ne deve fare ancora di strada, a me non convince affatto e poi ancora meno se la butta sulla politica e se è di sx ancora peggio. Di Sgarbi noi siamo orgogliosi non è mai di parte, se una cosa è giusta o no lo grida ad alta voce senza ma e senza se. E’ il 1 uomo d’arte, di politica e di cultura che non abbia un colore politico.Ascolti il mio consiglio, studi di nuovo, visiti musei, famosi e non, legga molto e non solo d’arte e per cortesia scenda da quel PIEDISTALLO di CARTONE che si è costruito, insomma vada a zappare la terra e sia + umile.

  24. Philip Morris era un grosso sponsor di importanti eventi artistici ma allo stesso tempo con i suoi soldi supportava Jesse Helms un senatore repubblicano, noto per i suoi atteggiamenti razzisti e per la sua ostilità verso l’arte contemporanea. Aveva appoggiato il Generale Pinochet in Cile ed appoggiava la politica che in El Salvador stava dietro agli squadroni della morte. Questo senatore era contro la libertà di aborto per le donne e contro i diritti civili nei confronti di gay e lesbiche. Una volta Philip Morris sponsorizzò un’esposizione di arte concettuale al Museum of Contemporary Art di Los Angeles. Il museo non aveva avvisato gli artisti che l’azienda produttrice di tabacco era lo sponsor della mostra. Quando gli artisti lo scoprirono si resero conto il loro lavoro era usato per fare pubbliche relazioni per Philip Morris. Un certo numero di artisti chiese che denunce dello sponsor venissero incollate di fianco alle opere esposte. Tra coloro che protestarono vi erano degli artisti molto noti. Uno di loro era Sol LeWitt che in seguito rifiutò di partecipare a un importante mostra sulla storia dell’arte astratta presso il Guggenheim Museum perché, ancora una volta, la Philip Morris era lo sponsor. A LeWitt era stata commissionata anche la realizzazione di una nuova opera per l’esibizione, ma la mostra venne aperta senza di lui.
    Penso che il boicottaggio e il rifiuto di partecipare a determinate esposizioni sia una cosa seria e importante se un artista ha rispetto di se stesso e del suo lavoro.

  25. quoto Luca Rossi, la Biscotti sviluppa una lavoro che lavora sulla storia, la memoria ed anche il contesto intorno..bene. Proponga una lavoro incisivo sulla bella situazione storica che sta vivendo l’italia. O vogliamo parlare solo degli anni 70 e degli anarchici sottoterra???

  26. La Biscotti ha esplicitato che il suo rifiuto è DOVUTO – NON alla scarsa credibilità/opinabilità professionale di SGARBI- MA
    AL FATTO CHE IL PADIGLIONE ITALIA SIA ESPRESSIONE DEL GOVERNO BERLUSCONI-
    anche il premio ITALIA lo è- è espressione di un’istituzione italiana, che fa capo ad un governo… italiano… di Berlusconi… (e questa volta non vi salveranno le giurie internazionali…) per giunta:
    MUSEO ROMANO- dunque- istituzione, delle istituzioni, nel fortino del governo, diretta diramazione delle ingerenze politiche.

    se questa ragazza avesse dichiarato:
    io non partecipo perchè non riconosco l’autorità di Sgarbi ed il suo modus operandi… etc etc- la prospettiva sarebbe stata diversa…
    OLTREUTTTO- la ragazza, non è stata invitata DA SGARBI ma da una commissione che include:

    matteo mattioli- giorgio di genova- duccio trombadori

    avrebbe dovuto dire:
    io DISCONOSCO il ruolo e la porfessionalità di Matteo Mattioli- e della commissione che mi ha invitata, per aver aderito ad un’iniziativa scarsamente credibile, su incarico di vittorio sgarbi, a cui nego competenza e professionalità-

    invece la Biscotti dice:
    IO non PARTECIPO alla biennale di Venezia… già generando un fraintendimento… omettendo cioè la specifica che è il padiglione decentrato di Amsterdam che la vedrebbe coinvolta-
    perchè- e qui la faccenda del governo etc etc…
    cosa del tutto fuori contesto.

    ORA- perchè usare questo invito per fare una bagarre dis/impegnata?
    perchè fa ridere?

    magari…ma i giovani artisti italiani non hanno il senso dell’umorismo.
    Si sentono solo un po’ più furbi del loro pubblico, non lo sono- sono certo più furbi dei loro curatori… o almeno questo è quanto i curatori lascino loro intendere…

    sigh…

  27. Non mi è chiaro in che senso si possa “rappresentare il nostro governo berlusconiano” tramite una mostra con opere di artisti di sx (tale, mi pare di capire, è Rossella Biscotti). Di conseguenza non comprendo l’appello – così come è posto (se il virgolettato riportato da Exibart è corretto) – della signora Biscotti.
    Se qualcuno, tra i commentatori, fosse in grado di illuminarmi in merito, gliene sarei grato. Ovviamente, in primis, la stessa Raffaella Biscotti che, immagino, sarà venuta a conoscenza di codesto articolo e potrebbe cogliere una buona occasione per argomentare circa la sua posizione, anche a favore di coloro che non hanno possibilità di consultare il suo profilo Facebook.

    Grazie a tutt, Biscotti e non.

  28. Penoso, si è talmente perso il senso delle cose che un’artista che rifiuta una partecipazione ad una Biennale imbarazzante diventa una che vuol farsi notare. Quindi non si è nemmeno più liberi di dire no. Appena esci dal rassicurante recinto del tutti alternativi ma tutti dentro il pollaio sei una stronza che vuol farsi notare. E per questo affronto paga tutto, restituisci i premi che hai vinto da quando sei nata. Finanche il galgiardetto da capoclasse, casomai lo avessi conquistato in seconda elementare.
    Va vomitare questa cecità volontaria, di chi ha smesso di vedere. Ce ne vorrebbero altre cento di artisti che hanno il coraggio di esporsi e dire semplicemente no. Non partecipo al circo.
    Tutta la mia solidarietà Rossella!

  29. Ma scusate, ma che senso ha scagliarsi con veemenza contro Rossella Biscotti che è un artista e fa il suo lavoro. La vedete in troppe mostre pur non ritenendo che sia fra i migliori artisti italiani? Legittimo, ma lei che colpa ne ha?! Lei, ripeto, fa il suo lavoro. Al limite organizzerà le sue strategie per presentarlo al meglio. Ma questo è nel suo diritto di artista che crede in chiò che fa.
    Personalmente condivido il punto di vista di Luca Rossi espresso poco più in basso e relativo al lavoro che alcuni artisti fanno su temi legati al passato prossimo della nostra Storia. Dunque, come ho già scritto non ho amato il lavoro della Biscotti al Maxxi, né mi convincono questo genere di opere e questo modo di far ricerca. Però non è la Biscotti che si colloca da sola al Maxxi, non è lei che si auto-consegna i premi. Il problema al limite può essere la debolezza di una critica che si accontenta di quella che Luca Rossi ha definito una ricerca in fin dei conti “rassicurante”.
    Ora, la Biscotti, nel futuro avrà tempo per far meglio… per fare opere di maggiore forza, glielo auguro di cuore. Ma se invece la critica non si dà una svegliata finiremo che le future opere forti della Biscotti non le vedtemo più perché è passato il “suo momento”, e invece ai premi continueremo a vedere opere deboli.
    Dette queste ovvietà, che poi ovvietà non sono visti i commenti a questo articolo di molti (specie i criticabilissimi anonimi), ribadisco un altro principio sacrosanto. Che la Biscotti abbia rifiutato l’offerta di Sgarbi per calcolo di visibilità o per puro stimolo di coscienza, restiamo a valutare il merito del gesto. Se, come sarebbe corretto, dessimo attenzione al gesto, un gesto che è stato anche di altri (lo so per certo) che magari poi non lo hanno dichiarato pubblicamente, discuteremmo del merito della questione e scomparirebbe il protagonismo di uno degli autori di questo gesto. Dunque anche qui. A dar un peso sproporzionato alla figura di Rossella Biscotti è la deviazione stessa di chi la critica. Personalmente del rifiuto della Biscotti non mi interessa nulla. Mi interssa che emergano dei rifiuti alla Biennale di Sgarbi che magari incoraggino una riflessione sul ruolo degli artisti come individui attivi in una Biennale e non come semplici prodotti da mettere sul carrello.
    Invece di prendercela con gli altri… cominciamo noi a ragionare per il verso giusto… così risolveremo gran parte dei nostri problemi.

  30. Ha fatto bene Rossella a rifiutare l’invito alla Biennale poiché è una delle artiste italiane più affermate e lanciate del momento, forse la più lanciata (e la più brava) per cui non ha bisogno di quella vetrinetta secondaria.
    Certo un artista importante (e dunque un personaggio pubblico) dovrebbe gestire la sua comunicazione di conseguenza. E’ banale e non all’altezza della complessità di un’artista come la Biscotti riempirsi la bocca di “berlusconiano” o “non berlusconiano” come se fossimo al supermarket o al parrucchiere…

  31. Tonelli, ma cosa dici??? Lanciata dove? Dove?? Che nel mondo ci saranno un centinaio di artisti che fanno il suo stesso lavoro sulla storia e la memoria..dove è lanciata??? E’ chiaro che se proponi ad una giuria internazionale 5 artisti italiani questa giuria scelga un italiano…bella roba…

    Poi con che lavoro, la solita retorica anni 70 con soluzioni formali trite e ritrite..dimmi dove è lanciata Rossella Biscotti..e perchè sarebbe “la più brava”???

    La smettiamo di prenderci in giro? Quali riconoscimenti ha la Biscotti FUORI dai confini nazionali? Fuori dal giro di quei 4 curatori italiani….che poi alla fine le fanno avere anche sporadiche apparizioni marginali fuori confine…ma dai. Ma poi basta guardare il lavoro, soluzioni argute, ma come se ne vedono a decine e decine da almeno da diversi anni a questa parte….Tonelli smettiamola di fare il giornalino new pop ma chich e iniziamo ad approfondire veramente..forse fra 10 non ci sarà uno sgarbiano alla biennale e non ci saranno questi tagli alla cultura…

  32. Mi ero sbagliato notizia.
    Sono d’accordo con Fabio Cavallucci. Il problema è che anche se Rossella Biscotti non partecipa sono pronti altri 200 artisti affamati, pronti a partecipare. Allora, prima che il “topolino” Rossella decida di non partecipare, deve accordarsi con la “montagna”/Artisti Senior, se no la cosa non è incidente; e allora tanto vale partecipare ma in modo diverso, in modo critico..”diversamente”.

    Sgarbi è espressione di un vuoto , di un fallimento di quello che noi consideriamo il sistema “migliore” dell’arte contemporanea in italia. Io sto cercando di stimolare questo sistema “migliore” ma solo lentamente riesco indurre un maggiore confronto ed approfondimento. La biennale di Sgarbi rifletterà drammaticamente la realtà, e lo stato dell’arte in italia (e per certi aspetti non solo in italia).

  33. Caro Luca Rossi, seguo il tuo lavoro e penso che sia tu il più figo del reame (senza ironia); ma parli di “risolvere il presente” invece che abbandonarsi alla retorica del passato(Biscotti). Ma tu lo risolvi pregando? O facendo mandare pizze? O suggerendo di entrare a Palazzo Vecchio con i matrimoni? O tenendo un blog? O andando in Marocco a fare foto? O intervenendo su foto di gallerie? Spiegami….

  34. Quoto Luca Rossi: se i vari Roberto Pinto avessero agito meglio negli ultimi 15 anni, forse ci sarebbe Pinto a curare la biennale e noi non avremo Sgarbi (e ieri Beatrice). E non si tratta di farsi amico un politico, quanto di formare un pubblico interessato ed appassionato che poi influenzerebbe necessariamente la politica (perché siamo in democrazia e Berlusconi lo hanno votato!).

    Che la Biscotti e qualche altro artista ci siano o meno, a Sgarbi e Berlusconi importa na cippa. Piuttosto che partecipare ad una delle decine di mostre fra 200 artisti alla Biscotti conviene fare la vittima difronte al sistema internazionale dell’arte: infatti subito la Bruguera e Form Cintent si sono eccitate. Per contate qualcosa fuori dall’Italia si farebbe di tutto e diventare la vittima del berlusconismo rende la biscotti un po’ più esotica agli occhi del sistema internazionale che conta. Perché per questi artisti e il sistema ” pinto-farronato-Rabottini-gioni-bonami” conta solo quello, se contasse altro avrebbero lavorato meglio in questi anni.

  35. Rispondo al sedicente Ennio Paolozzi, solo per precisione di cronaca. Emanuele Rubini non è mai stato invitato da me alla Biennale di Carrara. Sgarbi visitò la Biennale e io ero semplicemente presente per dovere di ospitalità. Il video riprende il passaggio agli Studi Nicoli dove Rubini stava lavorando. Non ho nessun problema a dire in faccia a Sgarbi quello che penso di lui, cosa che ho sempre fatto, anche se a quel tempo all’ordine del giorno non c’era ovviamente la Biennale di Venezia e la partecipazione o meno di Rossella Biscotti.

  36. Non mi è chiaro: in nome dell’essere ARTISTA si può decidere di essere al di sopra delle parti e ignorare il totale squallore, e non si potrebbe decidere di esclamare che è importante lanciare un messaggio simbolico di rifiuto al suddetto stato infamante, perchè questo è il termine da utilizzare, e cercare di rispettare la propria sensibilità e intelligenza?
    Cmq tonelli dice la semplice verità.

  37. E’ solo un altro modo per farsi un po’ di pubblicità…. certo è una bella offesa per chi… non trova mai uno spazio per mostrare il proprio lavoro !

  38. CENSURA…..

    il direttore Tonelli ha fatto molto bene ad eliminare l’unico messaggio che elogiava Sgarbi, avendo una visione legittimamente opposta. Ed avendo definito “vetrinetta” la Biennale, mi auguro che non si occupi affatto in futuro di questo evento divenuto marginale. Avevo letto giorni fa una lettera in cui si parlava di “sistema”, che definiva Sgarbi geniale?, è sparita… forse è vero c’è qualche problema e anche grave, fatto di comunicazione che boicotta una parte dell’espressione artistica italiana?

    Tengo a precisare che non sono io l’autore di quella lettera, ma essendo lettore riservato anche di questi commenti, non ho potuto non notarlo sentendomi in dovere di intervenire.

  39. Mi scuso con Tonelli…sono mortificato, ma caspita quanti messaggi si sovrappongono su questo blog, sembra spariscano, è stata solo una svista, non ce nessun “sistema” e censura almeno qui per fortuna!

    perchè altrimenti…si sarebbe dato ragione a Sgarbi

    anzi se per cortesia eviti di pubblicare entrambi le lettere visto che sono inutili;)

  40. luca rossi,non è solo Sgarbi espressione di un vuoto culturale. La realtà italiana è quella che è. La questione di base è che siamo governati da una casta di politici inefficienti e da una casta curatoriale inamovibile e mediocre. A ciascuno la possibilità di giudicare.

  41. L’operazione di Sgarbi al Padiglione Italia non è paragonabile al Premio del Maxxi che è una cosa seria. Non mettiamoli allo stesso piano.
    Il rifiuto di Rossella Biscotti è legittimo, sarebbe stato più forte se avesse rifiutato di stare a Venezia Padiglione Italia, ma è comunque un gesto di dignità, che è esattamente quello che manca all’ammucchiata statistica di quest’anno.

  42. ok,senz’altro la Biscotti è in una posizione di forza in questo periodo….ma è indiscutibile che abbia avuto coraggio e voglia di sfidare un certo modo di fare cultura del centrodestra…la scorsa Biennale,e sappiamo tutti di che calderone si è trattato,erano tanti gli artisti noti e meno noti che parteciparono al discutibile padiglione Italia,persino certi cosiddetti alternativi…sigh….ma non ne ho sentito uno rispedire al mittente l’invito o polemizzare per lo stato maleodorante della cultura in Italia,presa a schiaffi quotidianamente dai governi di centrodestra…personalmente non amo il lavoro della Biscotti…ma,chapeau,per il suo gesto

  43. Ehm… fatemi capire, il”sistema migliore” sarebbe quello che partorisce l’algido e inutile padiglione Penone+Vezzoli? O forse quello di qualche edizione fa, il non-padiglione costituito da un po’ di donne che esponevano quà e là per la mostra internazionale? E che se non ricordo male fu pure premiato (diocisalvi)???

  44. @Lord Vermor: io curo semplicemente un blog, non ho pretese di portare l’ennesima opera nell’ennesimo spazio espositivo. Forse la mia è una palestra di prototipi, anche perchè lavoro a budget zero e con un semplicissimo blog. Nel momento in cui avrò la risorse e le opportunità di altri ne riparliamo..anche se fare prototipi non è poco.

    Oggi rifiutare questa Biennale è facile. E c’ho ripensato, forse non serve a nulla neanche partecipare “diversamente”. Forse serviva rifiutare questa Biennale SUBITO dopo la nomina di Sgarbi, semmai cercando un coordinamento tra più artisti.

    Inoltre ritengo che parte della responsabilità sia da imputare al migliore sistema dell’arte italiano che in questi ultimi 20 anni non ha saputo formare un pubblico vasto, interessato ed appassionato. E quindi si è mantenuto un vuoto in cui la politica ci sguazza. Oggi fare petizioni conta poco, forse conterebbe una controbiennale fatta bene anche in modo non convenzionale, mettendo da parte le lotte interne e coordinandosi:

    perchè Fabio Cavallucci non diventa direttore di una Biennale alternativa e low cost?

    Forse la migliore protesta può venire dal linguaggio e dalla proposte concrete. Però il “migliore” sistema italiano deve avere spirito di corpo e mettere da parte le piccole lotte interne…io ci sono.

  45. Caro Valerio Dehò, i premi in generale non sono una cosa seria. Tutte le giurie sono legate ad interessi troppo forti, per preoccuparsi seriamente di ricerca di nuovi linguaggi. Hanno il potere di eliminare qualsiasi opera considerata sovversiva o fuori da certi canoni estetici consolidati. Sono molto nocive per gli artisti e il pubblico. Spesso gli artisti vincitori di tali premi cadono velocemnte nel dimenticatoio.

  46. Incredibile come i due “noti” (che aggettivo fuori luogo, ragazzi) artisti romani non vogliano firmarsi.
    qui sta tutta la differenza tra il rifiuto di Biscotti e le sopracciglia a ogiva, da indignati della domenica, dei suoi colleghi. La cui invidia da rosiconi li esorta a dire: «Allora rifiuta anche gli altri premi». (come dire: visto che scendo in piazza contro berlusconi, dovrei astenermi dal viaggiare in treno, in quanto FFSS).
    Le anime candide sono la vera iattura. Berlusconi passerà, loro no.
    Piena solidarietà a Biscotti.

  47. Il fatto è semplice, Biscotti fuori dalla Biennale Internazionale= Rosicata. Cavallucci potevi dirglielo a Sgarbi quando l’hai visto anzichè fargli i salamelecchi (ma quale pura ospitalità!!!). Il Premio Maxxi è un premio creato sotto la guida Bondi, restituisca il premio ora. La deriva verso una critica alla Farronato è evidente, tutta scialle di pavone e mostre da incubo fake international.

  48. Si parla di biennale alternativa. Per capire qualcosa, bisogna prima chiedersi che cosa è la biennale. E’ un’opera d’arte o uno spettacolo effimero?

  49. che bello se l’arte fosse giudicata come una disciplina tipo l’atletica!
    il migliore è colui che taglia per primo il traguardo. e non c’è niente da giudicare. non c’è nulla da spiegare. è lui il migliore oggettivamente. in tal modo si eviterebbe di assistere a inutili cose presentate ai nostri occhi come capolavori.
    e, dirò di più, il campione sarebbe una persona che pochissimi conoscono.
    la vera arte è molto lontana da logiche di mercato, molto distante dai favori, dalle conoscenze, dallo schifo di questo sistema.

  50. Se la Biscotti è brava e lanciata… perchè non è stata invitata direttamente dalla Curiger?

    STRANO… !!!

    Poveri noi.

  51. Ho già espresso più volte la mia scarsa stima nei confronti di Sgarbi e le mie perplessità in merito alla buona riuscita del suo progetto per la Biennale. L’artista ha tutto il diritto di NON partecipare, quali che siano le sue motivazioni, e se le rende note come gesto “politico” tanto di cappello. Mi pare che negli ultimi tempi si sia diffusa una pericolosa tendenza a considerare il curatore più importante dell’artista, come se quest’ultimo fosse tenuto ad accettare PER FORZA.
    Non facciamo però l’errore opposto: crocifiggere senza appello gli artisti che decidessero eventualmente di partecipare ai Padiglioni sgarbiani.

  52. caro a.p,
    ci sono artisti che in SILENZIO fanno scelte molto più estreme di quelle della sig biscotti. ovviamente ognuno è libero di scegliere. di non partecipare, ma anche di partecipare. la biscotti lancia un appello agli altri di NON partecipare. questa è democrazia? e poi basta con sta menata della politica. ci sono persone che la politica la fanno sul serio non così tanto per darsi un tono.
    e concordo ancora di più con la questione del premio italia…lì andava bene sostenere il governo però!

  53. brava erica!! è proprio lì il punto fondamentale! la maggior parte dei collezionisti è di centro destra con tanto di iscrizione al pdl. bene, quei soldi lì però ad artisti come la biscotti venno bene. allora lì non c’entra più la coerenza politica di cui la biscotti si vanta tanto. non si possono fare illazioni politiche senza sapere con esattezza ciò che ci circonda. dire di no a questa biennale è la cosa più ingenua che un artista possa fare. poteva dire di NO al premio Italia visto che la cassa arriva dallo stesso portafoli e dalla stessa politica.
    non è questione di essere puri, ma di essere coerenti.
    e poi smettiamo di fare sempre i soliti parac…-

  54. perlomeno a Rossella Biscotti e’ stato comunicato l’esito della sua partecipazione o meno alla Biennalle. Qua sta diventando veramente un po’ tardi. Uno si deve anche organizzare con altri impegni. E a sto punto artisti che non hanno saputo nulla dalla Biennale immagino inizino a fissare altri appuntamenti che se poi andranno a termine li costringeranno a dire no ad un eventuale chiamata, oramai veramente tardiva, da Venezia.

  55. Questa biennale è veramente l’espressione della nostra attuale situazione, anche se, devo aggiungere, molte scelte, in ambito artistico, sono aleatorie e non sempre rispecchiano la vera ricerca.
    Sono d’accordo con Rossella Biscotti, Sgarbi è una persona che da sempre è apparso quale novello Vincenzo Monti che va dove ti porta l’interesse, politico, critico o invitato allo show di turno, senza parlare poi, della sua intollerabile maleducazione

  56. Non facciamo le “liste di Proscrizione”! Ogni artista è libero di scegliere se presentare la sua opera o meno.Non si può tuttavia demonizzare chi accetta.Altrimenti si rischia di passare da una dittatura ad un’altra.

  57. secondo me la colpa degli attacchi alla Biscotti è tutta della foto pubblicata da Exibart… troppo antipatica!!!

  58. Solo a titolo di commento: ma guardate che sono tantissimi gli artisti che hanno rifiutato il padiglione italia di quest’anno, non certo per questioni politiche, ma solo perchè è raccapricciante il progetto di Sgarbi. Tuttavia a nessuno è saltato in mente di buttarla in polemica sterile come ha fatto Rossella. Va lah, che se c’è qualcuno che ha usufruito dei soldi pubblici sei tu cara mia! Altrochè far l’eroina con una posta in gioco così bassa! Cavallucci incommentabile.

  59. eedq, sappiamo benissimo che sono anni che tu gestisci i tuoi affari grazie ai soldi della commissione europea. spacciandoti per quello che non sei.

  60. eedq..in effetti hai ragione. Tral’altro a mio avviso anche quelli piu’ bravi, che comunque nel loro piccolo potevano far risaltare la Biennale. vabbe’..quest’anno sra’ un vero schifo (come del resto quella dell’anno passato!).

  61. ma qaunto tempo perso? ma chi è che l’ha invitata sta biscotta? tutto sto casino per un invito. e dì di no e non ci spaccar a m….. pubblicità si chiama questa. e pure aggratis visto. ma poi dico…biscotta, almemno abbi il coraggio di rispondere qui su exibart. se sei davvero così superiore al resto del mondo, se davvero sei di politica come ti vendi, dovresti avere il coraggio dlle tue azioni. ma quelli come te sono dei quacquaraquà…parlate di politica poi non vi esponete mai.
    coraggio dai rispondici, illuminaci di immnso dal tuo alto dei cieli.

  62. Sono quindici anni, a dir poco, che non facciamo altro che parlare e parlare sulla necessità di un gesto qualsiasi che rompa la piattezza e le politiche scellerate rispetto alla cultura e all’arte. Passiamo le serate a disquisire sull’osceno Sgarbi che insulta come un matto chiunque gli capiti a tiro, purché sia stato almeno per un mese di sinistra nel corso della sua vita. Speriamo nel cambiamento convinti che noi si che sapremmo come pensare a sostenere la cultura. Poi arriva una presa di posizione di un’artista che dice no senza altri giri di parole e parte la tarantella di distinguo e di forse o addirittura entra nella discussione il suo lavoro. Potremmo una volta chiudere semplicemente partendo da quello che sottende il no della Biscotti? Invece di limitarci all’immagine (questa si eredità di questi favolosi 15 anni…) del gesto?
    Nessuno demonizzerà chi sceglie di andarci, c’è posto per tutti. Ma possibile che non riusciamo a metterci dalla parte di qualcuno che rifiuta un progetto? (peraltro inesistente, gli artisti sono stati convocati sul niente) senza pensare che con questo avremmo spazzato via chissà cosa ma semplicemente restituire cittadinanza a chi dice no e se ne assume le conseguenze.
    Ci sarà chi partecipa e criticherà dall’interno, chi parteciperà e starà zitto e chi aspetterà fino al giorno dell’inaugurazione un invito che non arriverà.
    Quello che conta è ritrovare un senso di appartenenza di tutti quelli che vivono e lavorano intorno all’arte. Appartenenza, solidarietà, un’idea collettivà di sé e del proprio lavoro.
    Di tutto questo di parlava una volta, oggi sembrano discorsi da reduci tanto sono tutti impegnati a controllare lo stato del proprio ombelico.

  63. sono molti gli artisti che hanno rifiutato il padiglione italia, anche quello veneziano, io sono un di questi, non mi firmo perchè il mio no l’ho detto a chi avuto l’idea di invitarmi. ho detto no perchè semplicemente in questo padiglione c’è di tutto e di più e a me non interessa. l’uscita della biscotti rischia di sembrare una cosa del tipo: non ci sono no perchè non mi hanno invitato ma perchè ho rifiutato….

  64. gentile claudio libero
    le tue considerazioni sono legittime e condivisibili. però c’è un punto che gioca a sfavore di rossella biscotti. certo ognuno è libero di scegliere su questo non discute. ma le scelte si possono fare in silenzio oppure dando una voce reale e concreta, non un boicotaggio a priori nei confronti di cosa e di chi?
    chi è questa sognorina per decidere se chi farà questa biennale fa bene o male? lei giustamente può scegliere per se stessa. dopodiche silenzio. se invece si argomenta di politica allora bisogna farlo con competenza e serietà, ancor più nel rispetto delle persone che la politica la vivono ogni giorno.
    saluti
    marietti

  65. La posta in gioco è veramente bassa: non stiamo parlando della rassegna internazionale e neanche del padiglione italia a venezia, stiamo parlando del rifiuto di una mostra dislocata ad amsterdam, una fra le decine e decine di mostre che prevede il progetto di sgarbi.

    La cosa curiosa è che, negli ultimi tempi in italia, sembra che anche la rassegna internazionale della biennale veneziana, conti veramente poco.
    Rispettivamente nel 2001 e nel 2009, gli artisti Eva Marisaldi e Simone Berti hanno partecipato alla Biennale di Venezia. Ciò nonostante, in tempi diversi, ad oggi, hanno concluso la loro collaborazione con la Galleria Massimo De Carlo.

    Perchè?

    Partecipare alla Biennale di Venezia non conta nulla? Non crea valore? Sono stati loro ad andarsene da quella che viene considerata una delle migliori galleria italiane per l’arte contemporanea?

    Ho cercato di porre quest interrogativi a Simone Berti, la risposta: il silenzio. E questo mi sembra lo stesso silenzio, lo stesso vuoto, in cui si è insinuato Berlusconi ad inizio anni ’90; mi sembra il silenzio ed il vuoto in cui è avvenuta la nomina di Vittorio Sgarbi e in cui avverrà la sua Biennale.

  66. ebbene sì, anch’io ho rifiutato con sdegno l’invito alla Biennale di Sgarbi. C’è di tutto, come faccio a mescolarmi ad altri artisti di infimo livello? tse…

  67. Come sempre di parla di strategie e non di opere.
    I tempi poi sono cambiati: una volta i grandi artisti erano rifiutati e facevano di tutto per esserci, ora ci sono e fanno di tutto per essere rifiutati.

  68. ma che artista snob che è la biscotti. certo, un’artista di super fama come lei non si può certo abbassare a livelli di confronto con artisti minori. che schifo…non sia mai…bleah.
    che vergogna.

    ma ringrazia che qualcuno ti chiede di esporre. braccia rubate all’agricoltura diceva mio nonno.

  69. Sono un illustratore che da tanti anni vive e lavora a Dublino e partecipero’ a questa Biennale. E riguardo al punto che solleva Rossella, non ho problemi a parteciparvi, dal momento che ritengo che il mio lavoro sia proprio anche una testimonianza del mio vivo impegno a resistere e combattere il dilagante “Berlusconismo”.
    Quindi mi ha fatto piacere quando ieri sera ho saputo di essere stato selezionato dall’Istituto della Cultura Italiana di Dublino e che avro’ assieme ad altri autori e artistiti che vivono in Irlanda l’opportunita’ di portare i miei lavori a questo discutibile Padiglione Italia nel Mondo.

  70. Penso davvero che in Italia siamo alla frutta se non peggio…i galleristi che non fanno i galleristi, i critici che non fanno i critici, i politici che favoriscono i raccomandati per non parlare dei preti! Italia di raccomandati !! Pensate a lavorare bene! L’Arte è sacrificio abnegazione ricerca conoscenza e tanta umiltà!! Si vuole il successo facile! L’umiltà dei grandi!! Forse un ‘grande’ non avrebbe rinunciato alla Biennale…sì…uno schifo questa Biennale…tutti raccomandati! Ma al Maxxi ci si dovrebbe entrare per meriti artistici e per l’attività svolta anche a livello internazionale ma qui pare che entrano con raccomandazioni ai vari ministri… Bene!! Raccomandiamoci tutti allora!! Ma che vergogna questa Italia di ipocriti adulatori di un sistema corrotto!! Allora anche io voglio mettere le mie opere al Maxxi!! La mia attività è frenetica e penso che se lo ha meritato la signora in questione lo merito anche io e tanti altri solo che io non mi raccomando a nessuno!!!

  71. Ma da quando un artista è obbligato a esporre con un curatore che non è nelle sue corde? La Biscotti ha fatto le sue scelte: se poi sono scelte politiche tanto di rispetto. Se Sgarbi non le piace fa bene a non esporre. Qui mi pare che il problema non sia l’indisponibilità dell’artista a esporre con Sgarbi. Qui si fa un caso sul premio del Maxxi. Ma non è che siete invidiosi?

  72. tra tutte le boutade di Vittorio questa della biennale super-affollata potrebbe essere l’ unica degna di interesse: la biennale storicamente genera valore, solo pochi artisti in Italia e nel mondo si possono vantare di averla fatta.
    Ma che succede se di colpo partecipano tutti? il valore delleopere sale ugualmente?
    Chi ha capito il meccanismo si rifiuta di partecipare.
    Staremo a vedere..di sicuro si creera’ un certo imbarazzo tra i pochi che non sono stati invitati, facciamo così schifo?

  73. Sapendo di non essere nelle lista della Bice si è gurdata bene dal non partecipare ad una mostra minore(anche se poi partecipa all’unità d’Italia a NY)e arrabiatasi ha fatto rivoluzionare Exibart per l’articolo.. the power of love

  74. Piccole polemiche , per una piccola biennale che sembra un suk ! Il giudizio definitivo sarà da consegnare dopo l’inaugurazione ! in ogni caso boicottare fa sempre bene in qualsiasi campo !

  75. Credo che la Biscotti abbia tutto il diritto al suo di boicottaggio,cioè che si autoboicotti va benissimo.Considero la sua ricerca spesso sterile ed autoreferenziale, diciamo che ne facciamo anche a meno, grazie rossella!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui