22 febbraio 2019

Sarà il collettivo indonesiano Ruangrupa a curare la prossima edizione di Documenta a Kassel

 

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Il collettivo artistico indonesiano ruangrupa è stato scelto per la direzione artistica della prossima edizione di Documenta, che si terrà dal 18 giugno al 25 settembre 2022 a Kassel. L’annuncio è stato appena dato dal direttore generale di Documenta, Sabine Schormann, ed è la prima volta che la cura dell’importantissima manifestazione d’arte contemporanea è stata affidata a un collettivo. 
«Abbiamo scelto Ruangrupa perché hanno dimostrano la capacità di rivolgersi a diverse comunità, compresi quei gruppi che vanno al di là del pubblico dell’arte, promuovendo la partecipazione locale. Il loro approccio curatoriale si basa su una rete internazionale di organizzazioni artistiche locali. Siamo curiosi di vedere come Ruangrupa svilupperà il progetto per Kassel. In un momento in cui la forza innovativa deriva in particolare da organizzazioni indipendenti attive a livello di comunità», hanno dichiarato Elvira Dyangani Ose e Philippe Pirotte, membri del comitato internazionale responsabile della scelta del direttore artistico di Documenta e che, in questo caso, ha votato all’unanimità per il collettivo indonesiano. Il comitato aveva precedentemente concordato una shortlist di dieci candidati, ognuno dei quali doveva presentare il proprio concept per la 15ma edizione di Kassel. 
La parola indonesiana ruangrupa si può tradurre liberamente come “spazio per l’arte” o “forma spaziale” e questa ambivalenza è evidente già nell’approccio collettivo del gruppo, fondato nel 2000 a Giacarta. Ruangrupa gestisce uno spazio nel sud della città indonesiana e realizza mostre, festival, pubblicazioni e format per la radio. Il collettivo ha partecipato a numerosi progetti e mostre, tra cui la Biennale di Gwangju (2002 e 2018), Biennale di Istanbul (2005), la Triennale d’arte contemporanea dell’Asia-Pacifico (Brisbane, 2012), la Biennale di Singapore (2011), Biennale di São Paulo (2014), Aichi Triennale (Nagoya, 2016) e Cosmopolis al Centre Pompidou (Parigi, 2017). Nel 2018, hanno fondato GUDSKUL, un progetto educativo e di networking basato sul lavoro cooperativo. Inoltre, Ruangrupa aveva partecipato anche a Documenta 14, con un progetto di una stazione radio in streaming. 
Farid Rakun e Ade Darmawan, che oggi erano a Kassel in qualità di rappresentanti del gruppo, hanno espresso la volontà di immaginare una dimensione partecipativa, adatta per le peculiarità di una manifestazione di questa portata. «Vogliamo creare una piattaforma artistica e culturale che sia cooperativa e interdisciplinare e che abbia un impatto anche oltre i 100 giorni di documenta 15. Il nostro approccio curatoriale mira a un diverso modello di utilizzo delle risorse orientato alla comunità: economia ma anche idee, conoscenze, programmi e innovazioni. Se nel 1955 documenta fu istituita per sanare le ferite della guerra, perché oggi non dovremmo concentrare la nostra attenzione sui fatti d’attualità, specialmente quelli che sono radicati nel colonialismo e nel capitalismo?», spiegano i curatori. 
Intanto, le istituzioni locali e nazionali, dal sindaco di Kassel, Christian Geselle, al ministro dell’istruzione superiore, Angela Dorn, hanno accolto con entusiasmo la nomina. Di certo, ai curatori spetterà un compito non facile di rilanciare l’immagine della manifestazione, che comunque rimane tra le più attese, considerando la controversa eredità del precedente direttore artistico, Adam Szymczyk, la cui edizione, diffusa da Atene a Kassel, non ha convito in molti, sia per una certa disorganizzazione che per alcune scelte espositive, oltre che per l’esile base concettuale e teorica. 
Senza contare il deficit di 7.6 milioni di euro che ha lasciato le casse di Documenta a secco e con strascichi anche nel gruppo organizzativo, con l’amministratore delegato Annette Kulenkampff costretta alle dimissione e con Sabine Schormann nominata nuovo direttore generale.

1 commento

  1. […] A curare la 15ma edizione di Documenta sarà per la prima volta un collettivo, Ruangrupa, gruppo composto da sette artisti e fondato nel 2000, con sede a Jakarta. Per il momento, sono stati già selezionati più di 50 artisti, che saranno annunciati a settembre e che lavoreranno intorno al concetto di lumbung, termine indonesiano traducibile in “deposito di riso” e che indica un sistema di accumulazione collettivo delle risorse, molto diffuso nelle aree rurali dell’Indonesia. Al centro dell’indagine, quindi, il concetto del “commons”, termine che negli ultimi tempi è diventato ricorrente anche nella ricerca artistica e riferibile alla sfera semantica della proprietà in senso ampio e secondo varie sfumature, dall’oggetto al corpo, dallo spazio al tempo, dal paesaggio alla tecnologia. […]

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