28 novembre 2015

Scompare Luca De Filippo, attore e regista figlio del grande Eduardo. E con lui se ne va un pezzo di teatro napoletano, e non solo

 

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“La scomparsa di Luca De Filippo ci priva di un grande interprete della scena italiana, autentico erede della tradizione napoletana capace di portare la sua verve non solo nel repertorio classico ma anche in quello contemporaneo conducendo una vita nel teatro, con il teatro, per il teatro”: sono state queste le prime parole ufficiali alla notizia della scomparsa del grande attore, figlio di Eduardo De Filippo, lanciante in una nota stampa dal Ministro Dario Franceschini, a cui è seguito a ruota il cordoglio del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, di Renzo Arbore, Luca Barbareschi, dell’ex presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino. 
Una carriera iniziata a fianco del padre da bambino, in Miseria e nobiltà, poi il nome d’arte con cui inizia sul serio “Luca Della Porta”, per evitare di essere visto come un raccomandato e poi, di nuovo insieme al vecchio padre, Natale in casa Cupiello nella trasposizione televisiva come sceneggiato per la Rai del 1977. 
Fondatore della sua compagnia nel 1981, Luca De Filippo è stato anche attore per il cinema: con Vincenzo Cerami e Lina Wertmuller, per esempio, ed è stato insignito nel 2010 del Premio De Sica come migliore attore teatrale. Gli ultimi ruoli nel cinema, tra una vita spesa sul palcoscenico, sono stati nel film Come te nessuno mai di Gabriele Muccino e in La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu, omaggio alla commedia napoletana con la storia di una modesta compagnia di teatranti che naufraga con dei pericolosi camorristi sulle coste dell’Asinara. Poi la breve malattia, che ha strappato per sempre all’Italia un vero e proprio drappo di teatro. 

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