Categorie: Speednews

scomunicati | Le sbavature segniche di Giovanni Petagna

di - 1 Dicembre 2002

Svirgolature e sbavature. Sempre attento a ridurre lo iato tra pittore e tela. Giovanni Petagna è un artista che usa raramente il pennello come ce lo si potrebbe aspettare.
Torna così scomunicati, la mini-rubrica di Exibart che segnala i comunicati e le note stampa più strampalate che arrivano in redazione.


il comunicato Martedì 3 dicembre, a Roma, presso il Centro Luigi Di Sarro si inaugura la mostra personale di Giovanni Petagna, curata da Guglielmo Gigliotti.
Sono in mostra oltre 20 opere, olii su tela di medie e grandi dimensioni, che rappresentano una testimonianza del lavoro di Giovanni Petagna (nato a Napoli nel 1965) svolto negli ultimi anni. “Pittura a base di rapidi tracciati segnici, svirgolature, tocchi grumosi, scolature, impronte, sbavature, pittura che a pieno diritto viene a collocarsi nell’area del neo-informale. Ciascun dipinto nasce dal gesto e nel gesto si compie, determinandosi attraverso libera tessitura dell’ordito segnico, d’apparenza caotica, ma, nell’essenza, calibrato nei pesi e contrappesi d’ogni singola, per quanto minimale, componente lineare.
…Petagna usa raramente il pennello come ce lo si potrebbe aspettare. Troppo mediato e vellutato è il passaggio delle setole sulla tela; meglio girare il pennello e usarne l’estremità opposta, come punta che graffia e incide. Oppure ricorre alle dita, al contatto diretto ed empirico con i colori, la tela e il proprio dipingere, senza più intermediazioni, nella piena identificazione del gesto fisico e di quello pittorico. Lo iato tra pittore e tela, tra artista e arte, si riduce sempre di più, l’immedesimazione col proprio fare si fa quasi assoluta, l’atto del dipingere si rivela naturale come quello del respirare. Naturale come lo spazio infinito fissato nello spazio finito di una tela.” (G.Gigliotti)

scomunicati correlati
un sito alla corte degli Sforza

[exibart]

Visualizza commenti

  • ...il Petagna usa raramente il pennello (come ce lo potremmo aspettare) mentre il critico usa raramente la penna (come ce lo potremmo aspettare). Cosa ci dobbiamo aspettare?

Articoli recenti

  • Cinema

Ruben Östlund riceve il Premio Stella della Mole al Museo Nazionale del Cinema di Torino

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha consegnato il Premio Stella della Mole al regista, sceneggiatore e artista svedese…

29 Settembre 2024 0:02
  • Arte contemporanea

Sàlvati Salvàti. Jacopo Benassi in mostra da Francesca Minini

Passione e fragilità, creazione e annullamento, distruzione e rinascita. Fino a novembre, la galleria milanese ospita le opere e le…

28 Settembre 2024 22:19
  • Arte contemporanea

Non dobbiamo guarire da nulla. Tutti fluiamo continuamente: La Chola Poblete si racconta in questa intervista

La Chola Poblete porta le sue radici queer e indigene al MUDEC di Milano, con la mostra Guaymallén in corso…

28 Settembre 2024 16:00
  • Mostre

Gabriella Siciliano, nostalgia del futuro: la mostra da Made in Cloister, Napoli

La casa di Wendy: negli spazi del LAB.oratorio della Fondazione Made in Cloister a Napoli, Gabriella Siciliano mette in scena…

28 Settembre 2024 14:05
  • Progetti e iniziative

Capitale Italiana della Cultura 2027: i dossier delle 17 città in gara

Il Ministero della Cultura ufficializza le 17 città in lizza per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2027: i…

28 Settembre 2024 11:34
  • Fotografia

Other Identity #128, altre forme di identità culturali e pubbliche: Ale di Blasio

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

28 Settembre 2024 10:13