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A meno di due settimane dall’apertura al pubblico dell’attesissima opera di Christo sul Lago d’Iseo The Floating Piers (il 18 giugno) all’interno della grande mostra “Christo and Jeanne-Claude. Water Projects”, a cura di Germano Celant, al Museo di Santa Giulia a Brescia, inaugura oggi una nuova sezione dedicate alle fasi di realizzazione dell’opera e alle immagini scattate dai visitatori: “proiezioni, touch screen e una app permetteranno di “vivere” l’opera anche negli spazi del Museo. Tramite tre grandi proiezioni – anticipano da Brescia – sarà possibile sia ripercorrere il complesso processo tecnico-ingegneristico dell’allestimento dell’opera negli scorsi mesi sia partecipare alle esperienze dei visitatori che andranno sul Lago di Iseo grazie ad una app che permetterà l’interazione con il pubblico in museo. La nuova sezione comprende due sale che permetteranno al visitatore anche la consultazione, tramite un tavolo touch screen, della rassegna stampa internazionale e delle immagini che hanno preparato l’ideazione e accompagnato lo sviluppo dell’opera oltre che della mostra Christo and Jeanne-Claude. Water Projects.”
“Sarà uno spazio in continua evoluzione, che permetterà di seguire tutte le fasi della realizzazione dell’opera, ma anche di “vedere” The Floating Piers dopo il 3 luglio, attraverso le immagini scattate dai visitatori che vorranno condividere l’esperienza di avere “camminato” sull’acqua” Più tecnicamente – spiega il Museo – “il live streaming di foto e video andrà a costituire un grande album fotografico in tempo reale, nel quale verranno postate in diretta le immagini raccolte tramite la app Kolektio. Sarà infatti possibile, dopo aver scaricato l’applicazione, andare nell’area “Discover” della app per partecipare al ‘momento’ The Floating Piers, che sarà attivo per l’intera durata dell’esposizione.
La app – scaricabile gratuitamente sia da App Store che da Play Store – permetterà quindi di scattare le proprie fotografie direttamente dalla fotocamera. Kolektio in automatico e in background le raccoglierà e permetterà all’utente di selezionare quelle che finiranno nel ‘momento’ condiviso dedicato a The Floating Piers, insieme a quelle degli altri partecipanti.”
Nuove proposte, tutte ad alta tecnologia, da sperimentare per avvicinarsi ad un’opera già regina di internet e social, ancora prima del suo completamento. (SC)
Guy Bettini; che tristezza quando l’arte nel paesaggio diventa strumento puramente estetico e sensuale e non rispetta per nulla l’eco sistema in cui viene inserita. L’equilibrio ambientale dovrebbe essere il primo parametro attorno al quale tessere la tela di un’idea estetica. Che vergogna utilizzare la natura come se fosse la propria tela, Ma nessuno ha mai sentito parlare di estetica ecologica ? la teorizzata Herman Prigann. Herman Prigann (Recklinghausen, Germany 1942 – Portals Nous, Spain, 2008) was an artist working within the fields of Land Art, Environmental Art, Art in Nature as well as a prolific painter. His early work focused on social art actions in Germany in the 1970s. Starting in the 1980s, he began addressing environmental concerns through art as part of the Art in Nature movement. During the 1990s this led to increasingly larger and more ambitious projects that transformed entire industrial wastelands into sculpture parks, mostly in Germany. During this time, he also developed an approach to environmental art and landscape transformation that he called an “Ecological Aesthetic.” He wrote extensively about art and the environment, culminating in the book “Ecological Aesthetics: Art in Environmental Design” (Birkhäuser, 2004).