27 settembre 2018

Se n’è andato un uomo gentile. Giampaolo Truffa, pittore di nuvole

 

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Paolo è scomparso all’improvviso a poco più di settant’anni, con la discrezione che lo ha sempre contraddistinto. Uomo gentile, paziente, di una riservatezza che non gli impediva di essere cordiale e amichevole con tutti. Una figura di altri tempi, o meglio quasi fuori dal tempo. Cinquant’anni nel mondo dell’arte, dove si è legato a Franco Toselli, che da molti anni lo ha fatto conoscere e apprezzare. Amico di vecchia data, stava passando un buon periodo, diverse mostre in varie città si sono succedute negli ultimi mesi, l’ultima alla Villa Reale di Monza, ancora in corso. Ci siamo visti a cena con i soliti amici, poi lunedì alla Biblioteca Sormani. Non perdeva un appuntamento, le occasione di incontro, ci teneva. 
La sua pittura, di cui ho scritto molte volte, è contraddistinta da una lentezza meditativa ed essenziale, da cui uscivano quelle sagome tondeggianti e soffici così simili a nuvole, che Paolo definiva appena, senza forzarne mai la forma, quasi avesse timore o soggezione di infrangerne il palpito. La stessa discrezione, premura, gentilezza che riservava alle persone, la metteva nel dipingere i suoi tanti e disparati soggetti: case, automobili, biciclette, aerei, figure umane, che per uno strano istinto si trasmutavano in nuvole. 
Nuvole librate in un’aria tersa e grigia, vuota, dove ora tutti noi amici, increduli, ci stiamo aspettando che compaia ancora una nuvola. Forse l’ultima…o la prima. (Nicola Vitale)

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