11 aprile 2003

Servizio di leva, i giovani artisti di fama nazionale ed internazionale potranno evitare il militare

 

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Giovani artisti, calciatori e scienziati italiani di riconosciuta fama nazionale ed internazionale potranno evitare il servizio di leva. Lo prevede il decreto 13 marzo 2003 del Ministero della Difesa (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 69 del 24 marzo 2003). Il provvedimento tende a rendere il più “morbido” possibile il passaggio all’abolizione della leva militare obbligatoria che avverrà nel 2005 (l’ultima classe ad essere chiamata sarà quella dei nati nel 1985). Secondo la recente normativa potrà chiedere infatti l’esenzione dal servizio militare il “cittadino impegnato, con meriti particolari, sul piano nazionale o internazionale, in carriere scientifiche, artistiche, culturali, ovvero che nell’espletamento di attività sportiva abbia conseguito risultati e meriti particolari sul piano internazionale, semprechè l’impegno ed i meriti siano documentati da riconoscimenti di organismi pubblici o privati o di esperti di notorio prestigio e competenza nei singoli settori. Qualora dalle suddette documentazioni non emergano in maniera univoca i particolari meriti dell’interessato, l’Amministrazione della difesa si riserva la facoltà di chiedere conferma alla strutture pubbliche competenti per materia”.
Ci si domanda se nel campo dell’arte contemporanea una nomina al Premio Furla o un’Exibintervista sul nostro sito possa bastare. Probabile. E allora tutti pronti con le carte bollate… (ugo giuliani)

[exibart]

14 Commenti

  1. Non ho nulla da obbiettare per quanto concerne l’attività sportiva, scientifica e altro, ma sull’attività artistica mi sembra una vera, grande e pessima esagerazione. Così facendo il mondo dell’arte sarà ancora più inquinato! Spero sia una battuta la frase del Giuliani, altrimenti sarebbe la fine.

  2. Secondo me il Tonelli non dovrebbe avere problemi…meriti culturali indiscutibili…la legge li contempla espressamente….

    Auguri

  3. cosa sarebbe stata l’arte italiana senza le caserme? Boccioni e Sant’Elia sarebbero vissuti più a lungo ma non avremmo avuto il grande splendore della metafisica ferrarese (il caporale Giorgio de Chirico…)e del resto, posso aggiungere, la caserma Macao (Castro Pretorio, Roma) col sole di domenica nel primo pomeriggio è un luogo veramente metafisico, fidatevi…e pulire i cessi a molti giovani artisti non potrebbe che fare bene, un piccolo saggio di umiltà…

  4. questa legge esiste già da tempo, ed il problema è la competenza dell’ufficio preposto alla verifica delle richieste.. la trafila è lunga..
    spero che effettivamente la modifica della legge abbia ammorbidito il passaggio..
    sorvolo su chi dice che perdere forzatamente un anno di ricerca e di contatti sia salutare, in una nazione in cui la giovane arte è più ostacolata che favorita..
    per quanto riguarda la dispensa il mio caso, la libertà me l’ha data una zucca tosta (la mia) e cubificio, factory realmente esistente, con la quale ho ottenuto una dispensa che non è subordinata ad esuberi (condizione sine qua non per ottenere l’esonero)..
    in bocca al lupo, non cedete di fronte alle scartoffie!!

  5. e che sarà mai sto militare??! Mamma mia, tutti ke hanno paura di farlo,magari vi divertite, che ne sapete? Epoi, Tonelli caro, è meglio se tu lo fai, così magari cresci.

  6. questa legge non esisteva già
    a basilea piero golia aveva incorniciato tutte le lettere di personaggi famosi nel mondo dell’arte che chiedevano al ministero di non farlo partire per il militare essendo un artista indispensabile per la cultura mondiale.
    lui è rimasto a casa.
    come sempre golia the best

  7. la legge esisteva gia, sono stato a casa pure io.

    e utile ma occorre documentarsi bene. il lavoro di piero golia e simpatico, si tratta esattamente di ciö che la legge richiedeva ai tempi. tutto documentato da gazzette ufficiali..

    scusate gli accenti, tastiere crucche..

  8. in risposta a carlotta e tutti i militaristi convinti.. l armiamoci e partite prescinde dalle ideologie.
    abbandonare forzatamente i propri progetti e rinunciare ad un lavoro che comporta infinite rinunce e sacrifici, e dedizione continua per andare a giocare a fare la guerra non ha nulla di divertente. e non e per nulla sensato.
    ognuno costruisce la sua vita compiendo decisioni precise, che possono anche non contemplare un anno perso a giocare ad uccidere, per davvero o per finta. oltretutto questo strascico arcaico di rituale di iniziazione tribale troverä presto fine.. vedi classe 85.
    andate voi se vi piace.. licenziatevi, abbandonate per un anno la vostra vita ed i vostri sogni e scommettete sul fatto che sia possibile ricominciare come prima.
    magari e proprio a voi che fa bene, per capire com é.
    se non mi avessero concesso la dispensa perché sono conduttore di factory cubifica, avrei presentato obiezione totale (la chiamavano diserzione, qualche anno fa) e sarei stato ben felice di farlo.
    uno stato che ostacola il cammino dei giovani artisti non solo non supportandolo adeguatamente, ma anche ostacolandolo allontanandoli dai sogni per cui devono combattere da soli (e per i quali stanno magari ottenendo risultati) non merita nessun tipo di sacrificio.
    buona giornata. splende il sole e non sono a marcire negli scantinati della pinacoteca nazionale.

  9. la legge di cui parli non riguardava gli artisti ma i giovani imprenditori o chi avesse un lavoro dipendente all’estero a tempo indeterminato (come mi sembra di capire è stato il tuo caso).
    Prima cioè si cercava di tutelare una situazione lavorativa individuale, oggi si mira a tutelare un bene collettivo che è quello dell’eccellenza nel campo dello sport dell’arte e della cultura.

    E’ una grande innovazione.
    Golia oggi non partirebbe.

    Salutami le berlinesi.

  10. boh… ma che sarai mai poi? il militare (e a volte anche il servizio civile) è sostanzialmente un mix di rottura di palle, divertimento e rischi (in alcuni casi anche grossi, è innegabile): quando ci sei bestemmi a denti stretti, e subisci, ma poi dopo ci ripensi con un non so ché di nostalgico. A me un po’ manca, cioè in realtà mi mancano gli amici, la libertà, lo scazzo e quella sensazione avventurosa e piacevole, in fondo (almeno, per me è stata tale) che provi quando sai che puoi contare solo su di te e non sai a che santo votarti…

  11. Anche le donne oggi si arruolano e sembra che non siano affatto male nel ruolo militare…ma pare che Paul McCartney (ad es.)la pensi in questo modo sul servizio militare (intervista):
    “Noi siamo stati fortunati perché siamo cresciuti dopo la guerra, siamo cresciuti con questa meravigliosa libertà, evitare il servizio militare. Questo è importante: forse non ci sarebbero stati i Beatles se fossimo partiti per il servizio militare, ci avrebbero diviso, e di nuovo è stato il destino, avevamo l’età giusta, appena in tempo perché fermassero la leva, in questo c’è qualcosa di magico, e insomma penso che allora c’era molto di nuovo che stava uscendo e noi abbiamo seguito tutte quelle nuove idee, un periodo ricchissimo…

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