29 luglio 2018

Storia di passione. 100 oggetti della collezione Massimo De Carlo, alla Triennale di Milano

 

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La storia di una passione, in 100 oggetti. È quella di Massimo De Carlo e a raccontarla sarà una mostra alla Triennale di Milano che, dopo l’operazione dedicata ai 40 anni di attività della galleria di Massimo Minini, che si svolse nel 2013, sceglie di approfondire un altro baluardo del collezionismo italiano. Ma non solo, visto che la storia di una collezione è anche quella di un’epoca, immagine leggibile dello spirito del tempo. “Unico e ripetibile. Arte e industria nelle collezioni di Massimo De Carlo” è il titolo dell’esposizione che aprirà il 12 settembre, con la direzione artistica di Edoardo Bonaspetti, proponendo tre nuclei di oggetti: le ceramiche prodotte a Weimar, nell’ambito del Bauhaus, negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale e collezionati da De Carlo da oltre 20 anni, una selezione di ricami di lettere che Alighiero Boetti delegò ad artigiani afgani, facendo diventare questa operazione il simbolo della sua ricerca, e i manifesti realizzati, dagli anni ’60 ai ’90, dal grafico, designer ed educatore italiano AG Fronzoni. Tre capitoli di una passione capace di superare confini geografici, professionali e culturali, in un allestimento, a cura di Matilde Cassani, che ne fa risaltare il carattere, insieme, narrativo e affettivo, individuale ed esemplare. Da un lato, la narrazione del passato, che affonda le radici nella cultura e nella società del Novecento, dall’altro, l’ipotesi di nuove relazioni tra discipline, individui e sistemi di produzione, per raccontare i recenti movimenti dell’arte e del gusto nei confronti dell’industria e viceversa, invitando lo spettatore, così come il collezionista, a interrogarsi sul significato di unicità e sul concetto stesso di collezione.

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