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“Un pezzo di architettura matura… Un luogo di percorsi e itinerari… La quintessenza del costante tentativo di creare un paesaggio, una serie di spazi cavernosi disegnata con una linea libera, vagante. L’opera risultante, piuttosto che indicare percorsi presdeterminati, offre al visitatore il senso dell’esplorazione. Forse è suo miglior progetto di sempre”.
Con queste parole, i giudici dello Stirling Prize, il prestigioso premio di architettura assegnato a Londra dal Royal Institute of British Architects, consegnano Zaha Hadid e il Maxxi alla storia. Assegnando loro la vittoria nell’edizione 2010, su un lotto di agguerriti finalisti che comprendeva l’Ashmolean Museum di Oxford, di Rick Mather, il Neues Museum di Berlino, di David Chipperfield e Julian Harrap, il Bateman’s Row di Londra (Theis and Khan), la Christ’s College School di Guildford (DSDHA), la Clapham Manor Primary School di Londra (dRMM).
Al quanto tentativo l’architetto anglo-iracheno si aggiudica così il premio – dotato di 20mila sterline -, unanimemente riconosciuto come una sorta di Nobel per l’Architettura, anche se limitato ad opere costruite o progettate in Inghilterra.
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2010