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Suor Letizia? È un roditore. Lo sfogo di Maurizio Cattelan per la mostra milanese…

di - 13 Settembre 2010
È un’amministrazione di roditori: hanno rosicchiato su tutto quello che potevano. In vent’anni non mi è mai successa una cosa così: vengo a sapere dai giornali cosa stanno decidendo in Comune!”. Comincia così lo sfogo che Maurizio Cattelan – protagonista di una movimentatissima “retrospettiva” a Milano – affida al Corriere della Sera.
Parlare di retrospettiva, in effetti, diventa a questo punto eufemistico, visto che la mostra, che era stata annunciata con almeno una decina di opere, alla fine ne presenterà soltanto tre, oltre al famoso dito medio di Piazza Affari. “Il budget era troppo basso per una grande retrospettiva – continua l’artista -; poi il Comune ha cominciato a scremare la lista di opere indesiderate e, dopo tre rinvii, l’ok della giunta comunale è arrivato solo qualche giorno prima di agosto. A fine luglio non ero ancora in grado di ordinare la moquette rossa che sarà sotto la statua del Papa. Se non ci fosse stata la stampa a seguire il caso, oggi forse questa mostra non ci sarebbe”.
Sì, perché la gestazione del progetto – stando a quanto riferisce il Corriere – è stata alquanto travagliata: annunci, retromarce, tre giunte comunali e persino la richiesta del consenso dell’amministratore delegato della Borsa e della Curia, con procedure che richiamano alla memoria il “Suor Letizia” di sgarbiana memoria.
Ma alla fine un Cattelan quanto mai ecumenico e serafico riesce a volgere al positivo anche tanta cautela e disimpegno: “Molti dei miei lavori migliori sono frutto o di errori o di situazioni come questa dove sei costretto a trasformare in positivo gli imprevisti. Alla fine le tre opere che esporrò a Palazzo Reale sono un trittico perfetto, la mia famiglia autobiografica: il padre, la madre e il figlio. Se mi fossi seduto a tavolino non mi sarebbe venuta in mente una mostra così”…

[exibart]

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  • non ci siamo, a me non infastidisce COPIALAN (a parte quando mi copia il dito medio dal canale youtube, per questo lo reputo un VERME) semplicemente trovo che la maggior parte della sua produzione sia ridicola e i contenuti non siano proprio pervenuti, non mi sembra che coincida con fastidio, il fastidio casomai è vedere polemiche inutili fatte da gente inutile su azioni e oggetti ancora più inutili e banali. se tu intendi quello che ho scritto come polemica forse non hai capito, l'unica polemica è il fatto che PALESEMENTE MI HA COPIATO IL DITO DAL CANALE GIRANDOLO DI 45°, per il resto me ne frego, dopo ti farò notare anche pacchiane inesattezze grossolane nella costituzione del dito, che peraltro è fatto in marmo di prima qualità, peccato che la disposizione delle dita mozzate sia sbagliata.

  • -nell'ambito della dialettica di classe non hanno più come movente un odio che rivendica con dignità la propria appartenenza di classe, bensì un'invidia che cela il desiderio d'appartenenza a ciò che si critica-

    a parte il fatto che non vedo molta differenza tra odio che rivendica appartenenza di classe e invidia che cela desiderio di appartenenza, invidia e odio collimano spesso, mi sembra che in questo periodo storico le classi non siano mai state tanto confuse come in passato, miliardari che si vestono da barboni vs barboni che si vestono firmati etc posers dappertutto, non mi sembra ci sia molta chiarezza e il low profile è una tecnica studiata per questo, l'invidia è presente in ogni ambito sociale e da sempre esiste chi gode nel generarla, delle due in questo momento sono i ricchi che agiscono in modo bolscevico per controllare le classi povere e auspicano il loro odio proprio per incanalarlo a loro vantaggio, quindi fa ridere che si confondano le classi per poi aspirare a un ipotetico odio che rivendichi la propria appartenenza. secondo me in ogni caso ora la gente non sta ragionando in questo modo, è lobotomizzata dal lavoro e troppo occupata a stordirsi con maria de filippi, colorado cafè i tronisti le letterine e xfactor che a ragionare su differenze di classe (anche perchè nelle poche ore libere magari si preferisce solo non pensare) ma non è detto che duri per molto, basta che aumenti la povertà e le divisioni nette torneranno molto evidenti, soprattutto sono evidenti in città sopra il milione di abitanti, il problema rimane sopravvivere chi ha tempo per pensarci se già ora fai fatica ad arrivare a fine mese? meglio coi pochi soldi rimasti comprarsi un po' di bamba del fumo e svernare guardando x factor al bar. in ogni caso nessuna opera di cattelan mostra questo e a parte qualche eccezione non ti fa neppure entrare in un altro mondo, cattelan è xfactor, è elio e le storie tese, è maria de filippi che apre una lettera che ha già letto, è veronica ciccone in crisi mistica da cambio di guardaroba, è il nulla dell'impiegato che non vuole sentire nulla nelle 4 ore disponibili nell'arco di una giornata. soprattutto dal pulpito in cui è ora discorsi di questo tipo appaiono ancora più ridicoli dei Torno subito che faceva in passato. ritenta e non sarai fortunato nemmeno la prossima volta.

  • @hm: la differenza c'è, e c'è anche rispetto al passato. Se il modello berlusconiano vince a oltranza è perché lo votano anche gli operai, e lo votano (semplificando molto) perché, lobotomizzati in primis dalle tv commerciali (i tronisti che tu citi sono i poveracci che vorrebbero essere Berlusconi), sognano d'essere quel modello che un tempo aborrivano. Comunque rischiamo di andare off-topic, sulla politica mi fermo qua :)

  • no. lo votano solo perchè il resto è ancora peggio. tra la rai e merdaset non c'è nessuna differenza, si copiano le trasmissioni a vicenda in mezzo a chili di pubblicità

  • le uniche trasmissioni rai in più sono report e annozero con ghignetto travaglio che è convinto di saperne una più del diavolo perchè ripete berlusconi in loop dall'inizio alla fine, cmq sì meglio finirla qui a parlare di politica

  • Rispondo a Svelart. Cosa distingue l'arte da uno spot pubblicitario? Istruzioni per vendere meglio! Non c'è nessuna reazione a queste dissenate opere di Cattelan, perchè sono pensate e realizzate con i luoghi comuni del linguaggio pubblicitario. Proprio come un perfetto seduttore di immagini, Cattelan usa qualunque mezzo, qualunque polemica per suscitare interesse attorno alla sua opera. Naturalmente, tutto deve piegarsi al linguaggio e alle forme proprie della pubblicità per vendere meglio. Paradossalmente, la carica "scandalistica,
    "provocatoria" finisce nel svilirsi prorio nel significato intrinseco dell'opera, che si presenta al pubblico, come forma codificata della sua normale ricezione, vale a dire, non pericolosa per nessuno. Siamo molto distanti dalla carica eversiva, dirompente e scandalosa di tanti bravi artisti del passato. Non è concepibile che parte del "limbo" culturale perda tempo a difendere simili e datate pseudo provocazioni.

  • @SAVINO: cito: "Paradossalmente, la carica "scandalistica, "provocatoria" finisce nel svilirsi prorio nel significato intrinseco dell'opera", forse volevi dire "nella forma", non nel significato... Comunque, come già detto in precedenza, concordo circa il fatto che le provocazioni di Cattelan siano caricate a salve; ma questo non mi impedisce di considerarle interessanti, e ho spiegato perché.
    Sulla questione della complicità col "sistema arte" oggetto di critica aggiungo soltanto che tale complicità è tautologica nel momento in cui la critica è metalinguistica: se si vuole criticare l'arte per mezzo dell'arte è ovvio si configuri anche una dimensione di complicità, non se ne esce; e se è vero che tutto può essere arte (senza entrare, qui, nel merito delle condizione sotto le quali ciò può avvenire) allora qualunque modalità espressiva, nel momento in cui viene "elevata" a opera d'arte si rende complice del sistema, anche suo malgrado.

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