Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
È stato svelato il misterioso acquirente di Giuditta e Oloferne, dipinto ritirato dall’asta anzitempo a seguito di una vendita privata: si tratta di J. Tomilson Hill, milionario americano. Lo scorso 27 giugno, la Marc Labarbe Auctions comunicava l’annullamento dell’asta per via dell’acquisto dell’opera tramite un accordo privato, mantenendo il riserbo sul compratore ma parlando di un privato la cui offerta non poteva essere ignorata.
Le ultime notizie sulla Giuditta sembrerebbero risalire al 1689, quando potrebbe essere stata esposta ad Anversa, poi se ne persero le tracce. Fino al 2014, quando l’opera fu scoperta dal banditore d’asta Marc Labarbe, durante i lavori di risistemazione della soffitta di una casa di lusso, a Tolosa. Il ritrovamento fu comunicato solo nel 2016 e il governo francese, inizialmente, pose un divieto di esportazione, per consentire le indagini e per dare modo al Louvre di valutarne l’acquisto. Il museo parigino, che in collezione ha già tre opere di Caravaggio, su 68 totali riconosciute, decise di non comprarlo e, così, si è arrivati all’asta.
Proprietario di una notevole collezione di arte moderna e contemporanea, J. Tomilson Hill fa parte del board del Metropolitan Museum of Art. Ex vicepresidente della società di private equity Blackstone, lo scorso febbraio ha aperto il suo museo privato, la Hill Art Foundation.
Resta ignota la cifra pagata dal collezionista, anche se la casa d’aste parla di un prezzo “exceptionally more” rispetto alla base di partenza d’asta, 34 milioni di dollari. Il dipinto, la cui attribuzione a Caravaggio non è comunque certa, potrebbe essere prestato a qualcuna tra le grandi istituzioni museali, come il Metropolitan Museum of Art, visto anche che il collezionista è già noto per i prestiti effettuati nel corso degli anni, dalla Frick Collection alla Galleria degli Uffizi. (Veronica Cimmino)