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Metti un gallerista spregiudicato come Pio Monti, una bellissima attrice come Tea Falco, un pittore come Ottavio D’Ots e il gioco è quasi fatto. Una triangolazione che permette di riscrivere la storia della cultura, spazzando via il concetto della perfezione dell’uomo vitruviano, rendendolo un’ermafrodita. Et voilà, così le quote rosa e l’imperante maschilismo sono zittiti, e non resta che lasciare spazio a una creatura che possa congiungere i due poli dell’umanità, in una triangolazione. Avvezza all’arte, con alle spalle il film di Bernardo Bertolucci Io e te, uscito lo scorso anno e girato in gran parte nello studio di Sandro Chia, Tea Falco con D’Ots, hanno presentato alla galleria capitolina una serie di opere, L’ermafrodita vitruviano in prevalenza fotografie, la cui apparenza ironica tradisce l’ambizione di indicare processi di trasformazione e provocazione. «È l’esperimento conclusivo di tre anni di fotografia: abbiamo trovato l’unione tra uomo e donna, al posto del quadrato e del cerchio c’è il triangolo. È anche una performance, io e Ottavio saremo vestiti con parrucche, non bisogna prendersi troppo sul serio. La nostra è la mostra più divertente del mondo: in genere sono sempre molto serie, invece vogliamo portare questo divertimento oltre le foto» ha spiegato la Falco all’opening, lo scorso 8 maggio. Un incrocio diverso, a metà tra l’arte e lo spettacolo, la teatralità e le immagini statiche, per un meticciaggio coraggioso. Appuntamento in piazza Mattei alle 19.