La notizia è stata battuta poco fa dal sito americano TMZ. Prince, il re del pop degli anni ’80, cento milioni di dischi venduti in tutto il mondo, e una feroce battaglia contro le multinazionali della musica, che l’avevano portato ad essere un artista indipendente in tutto e per tutto, è stato trovato cadavere nella sua casa alle porte di Minneapolis. Era la sua città di origine, che non aveva mai realmente lasciato nonostante una carriera folgorante trent’anni fa, ed entrata in un cono d’ombra – in cui ci si era occupati più del personaggio che della sua musica – nei tempi successivi.
Il cantante, 57 anni, era stato ricoverato d’urgenza il 15 aprile: il suo jet privato era stato costretto a un atterraggio d’emergenza in Illinois ma il giorno dopo aveva comunque tenuto un concerto, rassicurando i fan, nonostante due date già precedentemente annullate. Il suo agente, d’altro canto, aveva detto che si trattava soltanto di una brutta influenza.
Stando a quanto riportano alcuni media, però, il vice sceriffo della Contea di Carver, Jason Kamerud, avrebbe precisato che il corpo trovato non è quello di Prince, ma ormai pensare ad una bufala o ad un “errore” sembra impossibile, nonostante anche il sito Heavy.com abbia rimarcato una certa incertezza sull’identità del rinvenuto nella tenuta del’artista in Minnesota. Una nuova tragedia, insomma, scuote il mondo della musica (e non solo) mondiale.
