27 luglio 2013

Tre luoghi per tre sculture. Penone, Abdessemed e Zhang Huan a onorare la filiera del marmo di Carrara

 

di

Zhang Huan, Confucius, 2013, photo Guido Cozzi  Zhang Huan, Confucius, 2013, photo Guido Cozzi
Carrara, Pietrasanta e Firenze, ovvero Giuseppe Penone, Adel Abdessemed e Zhang Huan, con tre sculture che non solo intrecciano i percorsi estivi della Marble Weeks, ma anche la filiera produttiva di Carrara, da sempre città che ha offerto la sua materia prima all’arte e agli artisti.  Anatomia è un intreccio di vene che percorrono il blocco  di marmo come linfa vitale, realizzata nei laboratori “Studi d’Arte Cave Michelangelo” da Giuseppe Penone, dove qui ha fatto realizzare anche le opere esposte a Versailles. Spostandosi di qualche chilometro, a Pietrasanta, il Coup de tête di Adel Abdessemed, la famosa “testata” di Zidane contro Materazzi, ai Mondiali 2006, sei metri di bronzo realizzati dalla Fonderia Di Nola, collocata nella piazza del Duomo della cittadina, dove resterà fino al 15 settembre prossimo. Chiude la triade, non solo delle sculture ma anche di un territorio che, spesso faticosamente, sceglie però l’arte come centro del suo sviluppo, il Confucius in marmo di Zhang Huan, ideata per la mostra “L’Anima e la Materia” che raccoglie alcuni dei lavori più significativi dell’ultima produzione dell’artista. Installato nel Salone dei Cinquecento, l’artista cinese ha utilizzato il marmo bianco delle Cave Michelangelo in omaggio alla tradizione della grande scultura rinascimentale. Donata dall’artista al Comune di Firenze in occasione dell’inaugurazione della mostra, l’opera, pensata appositamente per il luogo, si mette in relazione con i temi iconografici della Sala, facendo dialogare il valore simbolico rappresentato dalla figura morale di Confucio con quello politico e sociale del contesto in cui si colloca. «I successi di questa stagione premiano il nostro investimento sulla filiera completa del marmo. Carrara è a pieno titolo un centro di produzione artistica internazionale, a dimostrazione che, anche in tempi di crisi, il nostro laboratorio puntando  sull’eccellenza ha conseguito grandi risultati» hanno dichiarato Franco Barattini, titolare di Studi d’Arte Cave Michelangelo e Luciano Massari, direttore artistico dei laboratori. A rimarcare un dialogo non solo possibile, ma importante e necessario, tra l’arte e la città, porto ideale anche ad oggi, della grande scultura internazionale. 

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