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Nato nel 1934 a Napoli, Mimmo Jodice è forse uno dei fotografi italiani più famosi nel mondo, “in sella” alle avanguardie già dagli anni ’60, quando sperimentava pellicole e obiettivo non come mezzo descrittivo, ma come “atto creativo”.
Negli anni ’70 e ’80 è stato vicinissimo alla Napoli di Lucio Amelio, fotografando e vivendo insieme a Warhol, Beuys, De Dominicis, Paolini, Kosuth, Lewitt, Kounellis e Nitsch, solo per citarne alcuni, e fino al 1994 ha insegnato all’Accademia di Belle Arti della città partenopea. Laurea Honoris Causa in Architettura all’Università Federico II, nel 2006, sarà di nuovo la sua città a rendergli omaggio con il primo “Matronato alla carriera” offerto dal Museo MADRE, che per venerdì alle 19 organizzerà la cerimonia di conferimento del titolo.
A raccontare Jodice sarà Vincenzo Trione, con le introduzioni del direttore Andrea Viliani e del Presidente della Fondazione Donnaregina Pierpaolo Forte, mentre la consegna del Premio avverrà da parte dell’Assessore Caterina Miraglia. Il premio, nato insieme al rinato MADRE dello scorso anno, che aveva lanciato le sue basi proprio nel maggio 2013, con la nuova direzione di Viliani, è una nuova dimostrazione di plauso per il lavoro di Jodice, di cui basta elencare qualche mostra per avere un’idea della sua portata: nel 1985 è al Memorial Federal Hall di New York, nel 1998 alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi, nel 2000 alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, nel 2004 al giapponese Wakayama Museum of Modern Art, nel 2008 di nuovo a Napoli al Museo di Capodimonte, e nel 2011 al Louvre. Mancherebbe proprio il MADRE.