Umbria antica: vie d’acqua e di terra

Fu un crocevia, l’Umbria per i popoli dell’Etruria, per gli abitanti dell’area tirrenica e per quelli stanziati lungo le coste dell’Adriatico.
Zona di passaggio, di incontro, di scambio dall’epoca preistorica – dal tempo dei cacciatori dovevano spostarsi seguendo i branchi degli animali – fino all’Alto Medioevo, quando sarà percorsa dai pellegrini, in ‘mezzo’ c’è l’età di Roma e la razionalizzazione di quello che era semplicemente un tracciato ‘naturale’ in un sistema viario. Così i due assi longitudinali Sud – Nord diventeranno la Via Flaminia e la Via Amerina e la fitta rete di collegamenti che assecondava le valli degli affluenti del Tevere (direttrici Est – Ovest) sarà trasformata nella come ‘derivazione’ delle vie consolari.
E intanto su quelle strade viaggeranno uomini, merci, idee e culture: questo ricostruisce una mostra allestita a Perugia negli spazi della Rocca Paolina. Apre oggi al pubblico Umbria Antica – vie d’acqua e di terra (a cura di Luana Cenciaioli, visitabile fino al 23.VI), un percorso in sei sezioni – quanti sono gli assi viari identificati – che indaga il territorio, gli insediamenti, e – attraverso fotografie in grande formato – anche le prime. In alcuni casi spettacolari, infrastrutture stradali. Esposti anche una serie di reperti archeologici che documentano gli ingenti ritrovamenti: dall’anfora – urna di Otricoli, al tesoro di tremila monete d’argento, ai corredi in oro, bronzo, ceramica, dai cippi militari, ad una collana d’oro a maglie intrecciate che proviene da Carsulae; c’è anche una meridiana segno e ‘sintomo’ del bisogno di misurare e comprendere il tempo. (M.C.B)