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Ci sono api che ronzano dentro una grande conchiglia pop (no, non può essere il mare, troppo tautologico), ci sono i bambini in colonna che ululano come il lupo, appassionati dopo una visita nei boschi nei dintorni del paese con l’artista, c’è il siparietto dei ragazzi che alzano e abbassano il loro telo, e c’è un canto popolare tra i nuovi spiazzi verdi. Ci sono gli alpini a offrire la merenda e una serie di altre associazioni locali. Siamo a Trivero, e la giornata è di quelle speciali, perché si inaugura una nuova fetta di paese, aperta a tutti per buona parte della giornata, gratuita ovviamente, e che resterà nel patrimonio donato alla cittadinanza dalla Fondazione Zegna.
I baci più dolci del vino, il parco intitolato al Cantico dei Cantici ideato da Marcello Maloberti è da oggi “proprietà” del comune, con tanto di consegna delle chiavi al sindaco da parte di Andrea Zegna.
«Un parco semplice. Un vero spazio verde che Marcello Maloberti ha concepito per chi, senza altri scopi se non quello di relazionarsi, voglia abitarlo. E che grazie agli abitanti di Trivero continuerà a vivere con le proprie “gambe”» così Barbara Casavecchia, curatrice del progetto insieme allo stesso Zegna, ha presentato il risultato site specific che Maloberti ha pensato per un piccolo terreno, abbandonato da quasi vent’anni, tra la piscina e il centro sportivo del piccolo paese del Biellese, simbolo della manifattura Zegna. Che dopo Alberto Garutti, Daniel Buren, Stefano Arienti e, l’anno scorso, lo sbuffo di vapore di Roman Signer, avrà un’altra opera permanente nel tessuto urbano. «Un’area che ciascuno potrà utilizzare per far feste o leggere, cantare o organizzare serate. Un nuovo punto di aggregazione in un comune molto vasto e dalle innumerevoli frazioni, che potrà diventare un piccolo centro per il proprio tempo libero». E che, in maniera ampia, potrà usufruire di questo nuovo giardino delle delizie. Forse senza troppe sovrastrutture, ma decisamente d’effetto.