04 luglio 2017

Un giornalista a Villa Croce. Carlo Antonelli nuovo curatore del museo genovese

 

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Carlo Antonelli sarà il nuovo curatore di Villa Croce, il museo d’arte contemporanea inaugurato nel 1985 e, dal 2012, gestito in formula composita dal Comune di Genova, dalla Fondazione di Palazzo Ducale e da un gruppo di privati. Per la sua candidatura, Antonelli aveva presentato un progetto in collaborazione con Anna Daneri, tra i fondatori di Peep-Hole, centro dedicato all’arte contemporanea con sede a Milano. Un programma che, insieme alle evidenti motivazioni personali, visto che Antonelli è nato a Novi Ligure nel 1965, ha convinto la commissione, composta da Edoardo Bonaspetti, Anna D’Amelio, Giacinto Di Pietrantonio, Andrea Viliani e da Paola Dubini, quest’ultima assente. «Per l’approfondita conoscenza delle necessità e delle potenzialità del territorio, unita alla volontà di integrare la sede del museo, il suo parco in un percorso cittadino. La trasversalità della sua proposta trasforma Villa Croce in un laboratorio di iniziative interdisciplinari collaborando con numerosi esperti nazionali ed internazionali attivi in molteplici campi del sapere, in un’ottica di animazione diffusa e partecipata; un modello capace di ripensare le molteplici funzioni di un centro d’arte oggi. Villa Croce intende trasformarsi in un magnete che stimoli l’orgoglio di un’identità, posta in confronto con i temi e i soggetti attivi nella ricerca e nella sperimentazione contemporanee», così è stata motivata la scelta, operata tra una rosa di sette candidature. Insomma, leggendo tra righe, a dire il vero, abbastanza chiare, si intuisce come si stiano aprendo nuove e diverse prospettive per il Museo, che dovrà fare i conti con un budget riservato alle mostre piuttosto risicato, corrispondente a circa 70.000 euro. Antonelli, laureato in giurisprudenza, periodo al quale risale l’amicizia con Anna Daneri, e personalità di punta del giornalismo, dovrà essere bravo a stringere le giuste relazioni, magari anche in settori solo affini a quello dell’arte contemporanea, ampliando le collaborazioni e differenziando le offerte espositive e i target.

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