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Digerito il record di visitatori delle feste di Pasqua, a Pompei non si rimane inoperosi. Il Direttore generale dell’area archeologica, Massimo Osanna, presenterà, in una conferenza presso la sede del MIBACT, l’allestimento in situ di una nuova opera di Igor Mitoraj, insieme al Ministro Dario Franceschini, a Jean Paul Sabatier, dell’Atelier Mitoraj, e a Stefano Contini, storico gallerista dell’artista scomparso nel 2014.
La scultura andrà ad arricchire la mostra “Mitoraj a Pompei”, visitabile da maggio 2016 e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro. Un’esposizione ricchissima, con più di 30 opere monumentali in bronzo, realizzate nello stile postmoderno ed esuberante dell’artista che lavorò in Germania, Francia, Stati Uniti, Messico, Grecia, per stabilirsi, dal 1983, a Pietrasanta, dove attualmente si trova il suo atelier. E installate con precisione a dir poco matematica in corrispondenza di proprio tutti gli scorci più misteriosi e i paesaggi più affascinanti della città sepolta dalla lava. Così, a parte il miracolo millenario, intimo, del flusso improvvisamente interrotto di una intera città, con quegli incroci silenziosi tra le strade che, ad attraversarli, viene da controllare a destra e a sinistra, c’è una nuova meraviglia da vedere. Quella dei turisti che si danno da fare con obiettivi e selfie stick, magari confidando in una buona preparazione ginnica e acrobatica, per prendere almeno un’immagine – non per forza fotografica – che sia semplicemente antica.