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Sarà molto diversa la torre di dieci piani firmata da Herzog & de Meuron, da quella di Bankside Power Station nata nel 1961 e convertita per in “Tate Modern” nel 2000.
Eccolo il grande progetto che amplierà la superficie dell’istituzione di oltre il 60 per cento, con un costo finale di 260 milioni di sterline, un buon 20 per cento in più rispetto alla stima iniziale. Il Governo inglese ha stanziato 50 milioni, mentre Greater London Authority altri 7. Il resto? Tutto da privati, uno per tutti il milionario Leonard Blavatnik, che aiuterà a finire i lavori (cifra prevista altri 30 milioni).
Ma se aumenteranno i costi di gestione e già le autorità inglesi hanno stanziato 6 milioni in più l’anno, anche il flusso turistico sarà destinato a gonfiarsi: nel 2014-15 la galleria ha visto l’ingresso di 5,7 milioni di visitatori, ma per il prossimo anno se ne attendono più di sei milioni. Nicholas Serota, direttore della Tate dal 1988, e perfetto manager nella raccolta fondi, ha sostenuto che del museo è il più importante intervento su un edificio culturale del Regno Unito da quando si allargò la British Library nel 1998. Appuntamento, in tutti i modi, il 17 giugno 2016 per la prima visione.