01 febbraio 2007

Ventilatore o gabbia? Proteste del pubblico di Artefiera per un’opera di Pantani-Surace

 

di

Pantani-Surace - Cordon blue - 1997- 2007I precedenti sono molti, dal sequestro dell’opera Confine immaginato – della coppia di artiste goldiechiari – dalla mostra Group Therapy al Museion di Bolzano, alle polemiche per il video di Aron Demetz ed Egon Decori proiettato nel Duomo di Bolzano durante il periodo natalizio, agli strali degli animalisti per i cavalli vivi esposti da Jannis Kounellis al napoletano Madre. Adesso l’ira censoria – stavolta del pubblico – si è abbattuta sulla coppia di artisti Pantani-Surace e la loro opera Cordon blue, esposta allo stand della Galleria Enrico Fornello durante l’edizione di Artefiera appena conclusa. Opera composta da un ventilatore – ovviamente spento – al cui interno trova sistemazione un uccellino con gli elementi a lui necessari, l’acqua ed il mangime, come in qualsiasi altra gabbia per uccelli. La crudeltà addebitata al ventilatore visto come una macchina da morte, non pareva recepita nello stesso modo dall’animale, che si era adattato al luogo come una qualsiasi altra gabbia. Ad Artefiera invece l’opera è stata rimossa in seguito alle continue proteste da parte dei visitatori, che hanno ripetutamente avvertito polizia zoofila e organi competenti, minacciando manifestazioni da parte degli ambientalisti. Dopo la rimozione a causa delle continue proteste – assicurano comunque dalla galleria -, l’uccellino è stato rimesso in una “normale” gabbia insieme ai suoi fratelli…

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[exibart]

26 Commenti

  1. sono sempre affascinato dall’intelligenza moralistica delle persone capaci di far cagnara per un’opera acuta e incapaci di visulaizzare il loro pensiero ottuso.

    un abbraccio a due artisti sensibili.

  2. qui non si tratta di moralismo. ma di sensibiltà. un artista, degno di chiamarsi tale, non ha bisogno di utilizzare animali, tra l’altro vivi, per rappresentare dei concetti. forse che certi artisti hanno ben poco da dire? o forse avevano bisogno di un pò di pubblicità?!!? quale miglior modo per far parlare di sè se non attraverso una provocazione gratuita?
    penosi.

  3. l’uccellino non era per nulla a suo agio nè tenuto con i dovuti accorgimenti.
    ma poi che bisogno c’è di usare gli animali? ma smettiamola un pò con questa finta arte per ricchi annoiati che si stupiscono di cose inesistenti.
    ma poi chi sono sti artisti??

  4. io mi sono piu indignato per lìopera che ritraeva il Papa in maniera sconveniete…e voi qua a parlare d’un bengalino…mah…

  5. metteteci la merda d’artista e poi accendetelo… metteteci anche tutti i visitatori di arte fiera e tutti i galleristi nn dimenticando artisti e critici e tutto il fallito mondo dlel’arte

  6. potevano metterci il gallerista dentro al ventilatore…ma con la pala accesa!
    e così si poneva fine a tutta questa farsa.

  7. Mi stupisco sempre, non so ancora perché, quando noto di come in presenza di reale sostanza nell’arte contemporanea si sfoderino vecchi luoghi comuni aggrappandosi a tutto ciò che di marginale, periferico ed inutile possa essere detto di un’opera per giustificare a se stessi la propria superficialità, attribuendone “colpa” e “vergogna” all’opera, piuttosto che alla mancanza di senso dell’osservatore.

  8. partendo dal presupposto che un bengalino è un essere vivente, e va assolutamente rispettato, ciò che colpisce è la superficialità con cui si affrontano certi argomenti. il lavoro di un artista sa perfettamente a cosa può andare incontro nel momento in cui lo si espone. è giusto che vengano fatti commenti e critiche, ma cerchiamo di fare in modo che questi siano costruttivi e non commenti da novella 2000!
    sempre pronti a palare m…sul mondo dell’arte, eppure poi tutti ci vogliono stare dentro.

  9. c’è solo una cosa che mi stupisce, si parla tanto della sensibilità dell’artista in quanto essere “più elevato”, e poi per dare materia ad un pensiero è necessario usare gli animali..
    gli animali, come gli esseri umani, andrebbero rispettati e non toccati, se non per propria volontà. ecco perchè forse si fa della polemica sull’uso di un animale vivo per rappresentare un’opera d’arte (se arte si può chiamare), viene usato senza il proprio consenso, poichè non ne ha la possibilità. in un caso come questo l’animale non può scegliere. l’uomo sì. presuntuosamente.
    ma l’arte in tutto questo dove va a finire?

  10. Sto con Ilaria al 100%, ha detto bene! La vera bassezza è che l’artista, per far parlare di sé e del suo lavoro, non abbia altre risorse che torturare un animaletto. Che schifo… distinguiamo il sensazionalismo dall’arte.

  11. BRAVI! NESSUNO A CAPITO!
    NON E’ ANORMALE UN UCCELLINO IN UNA GABBIA CON VENTILATORE!
    E’ ANORMALE UN UCCELLINO IN GABBIA E BASTA!
    GLI ANIMALISTI DOVREBBERO PRENDERSELA CON CHI VENDE E ACQUISTA VOLATILI IN GABBIA!
    SE VERAMENTE AMATE GLI ANIMALI LASCIaTELI LIBERI! CHI HA LE ALI HA BISOGNO DEL VENTO COME DELL’OSSIGENO E DEL CIBO: QUESTA E ‘ LA PROVOCAZIONE DELL’ARTISTA! CON CUI MI COMPLIMENTO VIVAMENTE!
    Alessandra

  12. Una delle pochissime opere VALIDE, MIGLIORI e SIGNIFICATIVE presenti ad Arte Fiera…

    Le ventole di un ventilatore come lame taglienti, presentato in forma di gabbia… l’ucellino simbolo di una creatura vivente “libero” ma allo stesso tempo imprigionato come tutti gli esseri umani… siamo teoricamente liberi ma imprigionati nel nostro stesso sistema politico societario ecc…
    La rappresentazione del pericolo, dell’essere sempre sul filo del rasoio… basta un pulsante per finire tutto, per spezzare una vita – come una bomba, come una mina anti uomo, come una fuga di gas e un click di un interruttore della luce…

    Il contrasto, la decontestualizzazione il richiamo contemporaneo nello stile e forma.

    Questa una delle sensazioni e breve pensiero che ho avuto per questa opera.

    Le persone non dovrebbero giudicare in modo superficiale un’opera… se non avete occhi per guardare e una mente funzionante per capire l’Arte in genere… e soprattutto se vi manca la sensibilità di cui tanto parlate.

  13. Mi sembra di capire che l'”opera d’arte” sia stata efficace, è riuscita a trasmettere ansia e fortunamente il pubblico è intervenuto in favore dell’uccellino.
    Ci si lamenta che la gente è individualista e indifferente, non è vero quindi almeno per quanto riguarda gli animali; certo farla esporre in difesa degli esseri umani svantaggiati e brutti è molto più difficile.

    Ma l’opera d’arte non dovrebbe essere creata dall’artista? In questo come in moltissimi altri casi si tratta di un’assemblaggio di cose già compiute combinato per comunicare un messaggio. Più che artisti comunicatori.

  14. E vabbè, ma allora… se portate il dibattito a questioni che non si discutono più da novant’anni… è inutile!
    Perché giustificare la propria mediocrità ed incapacità di capite scaricando la propria frustrazione sull’opera? Che cosa vi ha fatto di male?
    Quel santissimo uccellino non fa né più né meno quello che avrebbe fatto in una gabbia. Per lui non è altro che una gabbia.
    Volete che l’artista non abbia tenuto conto di questi schizzinosismi da signora impellicciata? Ovvio che ne ha tenuto conto…
    La peculiarità del linguaggio sta appunto nella capacità di saltare passaggi logici fin troppo videnti, ovvi. Questo è l’unico modo che ha l’arte per svilupparsi, per parlare un linguaggio contemporaneo.
    L’opera E’ CONTEMPORANEA. Ora, la differenza tra l’osservatore contemporneo e quello non contemporaneo credo sia la vera questione…
    Chi comprende il salto dei passaggi logici e lo itnende per quello che è, è contemporaneo. Chi se la prende con questioni di pseudosensibilità spiritual-animaloide e con altre innumerevoli quisquillie evidentemente già prese in considerazione dall’artista e superate, non è contemporaneo.
    Questo dibattito da quattro soldi è come la politica italiana, che parla dell’oggi come se si stesse sull’orlo del baratro tra il presente in fieri e il futuro sbrilluccicante di pericoli, e poi, invece, non si accorge di star lottando svogliatamente solo per rimanere a galla nella rispettabilità piatta del presente.

  15. Ceco no. Semmai siete voi che siete ciechi e anche abbastanza stupidi. Non sono nemmeno uno degli artisti in questione e sinceramente non li ho mai setiti nominare prima.

    IMPARATE A CAPIRE L’ARTE E IMPARATE AD ASCOLTARE E GUARDARE. E SOPRATTUTTO IMPARATE A RISPETTARE CHI CI CAPISCE MOLTO PIU’ DI VOI.

    STATE DIMOSTRANDO DI ESSERE MOLTO STUPIDI… E SOPRATTUTTO IGNORANTI CON I VOSTI COMMENTI SULL’OPERA E ADDIRITTURA COMMENTI IDIOTI A CHI HA COMMENTATO…

  16. …dimenticavo… riferendomi alla gente che ha commentato negativamente e superficialmente questa opera penso che oltre ad essere stupidi e ridicoli aggiungerei che siete estremamente LIMITATI. L’Arte non ha tempo per le vostre superficialità e banalità.

    Di nuovo i miei complimenti agli artisti per questa opera.

  17. al di là del valore estetico, l’opera non doveva essere rimossa: se si ascoltano i più, o qualche fanatico, non esisterebbe l’arte contemporanea così come la intendiamo

  18. tante parole inutili a disquisire su un argomento insensato. ma dov’era l’opera d’arte? ma qualcuno sa che cosa sia un’opera d’arte? realtà dei fatti signori. e poi non dimentichiamoci la possibilità della soggettività di un individuo di poter decidere se il lavoro di un artista piace o non piace.
    qui non si tratta di parlare di passato o di futuro, gli artisti in questione mi sembrano già “grandicelli” per cui se hanno un minimo di conoscenza dell’arte contemporanea sapranno perfettamente che queste “trovate” hanno già avuto il loro tempo…oggi non funzionano più! se non a far parlare di sè su questo sito tra commenti poco costruttivi.
    gli artisti in questione sono comunque da rispettare come si rispettano tanti altri artisti.
    il valore del loro lavoro, che può anche non piacere, va secondo me discusso altrove.

  19. ma basta con queste ossessioni per gli animali! Chi se ne frega di un uccello se serve a far crescere la coscienza di chi guarda? La bestiolina in questione è nata sicuramente in cattività, altrimenti non poteva essere acquistata, e una gabbia è una gabbia, qualunque forma abbia. Poi siamo noi umani che vediamo la violenza dell’opera, perchè da spento all’uccello non cambia niente. Chissà tutti questi animalisti da salotto cosa avrebbero detto di fronte al gesto di De Dominicis alla biennale del 72…in ogni caso un’opera d’arte è solo l’interpretazione della realtà da parte dell’artista, più o meno valida quanto più riesce a spiegarla, per quel che mi riguarda l’opera in questione è perfettamente riuscita e personalmente faccio i miei complimenti agli autori.

  20. Un haiku giapponese racconta di un alunno che mostra al maestro una sua poesia:
    UNA FARFALLA:
    LE STRAPPO LE ALI
    E GUARDA,UN PEPERONCINO!
    La risposta del maestro non si fece attendere.
    UN PEPERONCINO:
    GLI METTO LE ALI
    E GUARDA,UNA FARFALLA!
    L’atto artistico,sia dell’autore che quello dello spettatore,diventa attivo quando si ricerca la costruzione,non la distruzione.
    Bravi PANTANI-SURACE!Vi vogliamo bene.
    SILVANANDA

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