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Ricordate le mura Aureliane impacchettate da Christo? Bene una cosa analoga la farà Gisella Meo alla Torre di Bagnaia per commemorare i disastri dell’11 settembre. Con il patrocinio del Comune di Viterbo e della Galleria Miralli, l’artista romana realizzerà un imbragamento della torre medievale del piccolo centro dell’altolazio. Si tratta di una rete, costruita contestualmente dall’artista che scenderà dai merli come una rada cortina nera sull’antico cilindro della torre. Un sostegno e un legame per tenere unito e compatto ciò che i secoli ci hanno tramandato ciò che la cultura umana ha costruito. Un’azione dal chiaro intento simbolico che sfrutta il valore semantico della tessitura, la maglia, formata da un unico filo che s’appresta ad assumere – nella visione monumentale – una versione tautologica dei corsi di pietra, che costituiscono l’ordito murario del manufatto storico. Il progetto coadiuvato e diretto da Mirella Bentivoglio rimanda anche a l’unità e alla duttilità di una società fondata sul collegamento: la parola stessa religione, nella sua etimologia, religio, rimanda al concetto di legatura cosmica. (marcello carriero)
Gisella Meo, Imbracare una torre.
11 settembre 2002 ore 18 Piazza XX settembre, Bagnaia (VT).
Intervento sulla Torre di Bagnaia
[exibart]