04 settembre 2012

Wright torna a casa. L’archivio in una collaborazione tra MoMA e Columbia University, che si spartiranno i pezzi del grande architetto

 

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MoMA e Biblioteca della Columbia University in tandem per accogliere forse il più grande archivio di disegni, appunti, scritti e fotografie che sia mai stato lasciato da un architetto. Stiamo parlando del tesoro di Frank Lloyd Wright, che comprende appunti su tovaglioli di carta dell’Hotel Plaza, i primi bozzetti della spirale del Guggenheim, i disegni dell’utopica Broadacre City, attualmente bloccati nel Wisconsin e in Arizona. Ma che prossimamente raggiungeranno New York e si congiungeranno nell’insolita collaborazione tra le due istituzioni della Grande Mela.
La collezione comprende più di 23mila disegni circa 40 su larga scala, plastichi, circa 44mila fotografie, 600 manoscritti e più di 300mila pezzi di carte d’ufficio schizzate, scritte e abbozzate e corrispondenza personale. 
«Una fonte primaria per uno degli architetti che hanno scritto la storia del XX secolo -ha dichiarato Carole Ann Fabian, direttore della Biblioteca- Continuo a pensare che sia un tesoro nazionale».
Le istituzioni si divideranno equamente la gestione della collezione. I modelli andranno al MoMA, che li mostrerà in mostre temporanee o speciali. I documenti saranno ospitati alla Columbia, la cui biblioteca li metterà a disposizione di ricercatori e docenti a partire dalla fine del prossimo anno.
La partnership aprirebbe, tra l’altro, un nuovo modello di gestione degli archivi che, a detta di Glenn D. Lowry, direttore del MoMA, finora non è stata possibile al museo per mancanza di risorse sia fisiche che finanziarie. La Frank Lloyd Wright Foundation, in realtà avrebbe voluto tenere l’archivio in Wisconsin, sede degli studi dell’architetto e in Arizona, dove c’è Taliesin West, la casa-scuola invernale di Wright, ma dopo due anni si è decisa a collaborare anche per la possibilità di accedere a un nuovo pubblico e in prospettiva, perché nelle due sedi attuali le strutture non erano adeguate alla diffusione dei pezzi.
I mobili di Wright e la sua collezione d’arte resteranno invece con la fondazione, che avrà comunque anche un ruolo nel controllo nell’archivio.
Avere materiale di Wright a New York, cambierà anche il modo di pensare e di scrivere intorno alla sua figura, dicono le parti coinvolte, dando un più facile accesso non solo al suo lavoro passato, ma anche la prova della sua duratura influenza in settori come l’espansione suburbana.
E tra le chicche di questo mega archivio vi sono anche i disegni della casa sulla cascata a Mill Run, in Pennsylvania, di cui la famiglia Kaufmann che aveva commissionato il lavoro hanno salvato l’originale blocco di disegni, fotografie e corrispondenza. In più, nell’archivio, una serie di modelli costruiti per la retrospettiva dedicata a Wright nel 1940 proprio dal MoMA. In un certo senso, stanno tornando a casa. Contribuendo ad accrescere la fama e la magia intorno al grande modernista.

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