Dopo la spinosa querelle sui diritti d’autore, Banksy sembrava aver perso le parole ma non basteranno un po’ – un bel po’ – di scartoffie a fermare lo street artist anonimo più famoso al mondo, che in questi ultimi giorni è sceso di nuovo in strada, a Nottingham, in Inghilterra. La nuova opera è stata realizzata sul muro esterno in mattoncini rossi di un salone di bellezza e rappresenta una bambina che gioca con un hula-hoop a ruota di bicicletta. Come spesso capita nelle opere di Banksy, però, la scena si completa nella realtà tridimensionale: una bici a cui è manca la gomma posteriore – oltre che il sellino – è legata con una catena al palo proprio di fronte alla ragazzina.
L’opera di Nottingham è stata appena confermata sulla pagina ufficiale di Instagram di Banksy, come da procedura standard per l’autenticazione ma il pezzo sembra essere coerente con il suo stile. Nella prima ora, il post ha già raggiunto più di 600mila reazioni. Anche mondo reale, l’opera di Banksy ha immediatamente attirato le attenzioni delle persone, al punto che il Comune di Nottingham è intervenuto direttamente, invitando a evitare gli assembramenti e installando anche un pannello di plexiglas per proteggerla. Giusto in tempo perché, poco dopo, qualcuno ha provato a vandalizzare l’opera con una tag.
Il proprietario di un negozio vicino dice di aver assistito all’esecuzione dello stencil e ha dichiarato alla BBC di aver visto un furgone con i finestrini oscurati transitare in quella zona già da inizio settimana. «Ho visto solo l’autista. Non sapevo cosa stesse succedendo o se dovevo chiamare la polizia», ​​ha detto.
Alcuni abitanti del luogo credono che Banksy potrebbe aver realizzato l’opera per portare alla popolazione di Nottingham un messaggio di vicinanza e di sollievo dal coronavirus, perché la città ha attualmente il più alto tasso di infezione nel Regno Unito. Altri pensano che potrebbe essere un cenno a una famosa fabbrica di biciclette della zona.
Probabilmente si tratta di entrambe le cose, come già successo, per esempio, nell’opera sul garage di Port Talbot, in cui un bambino in abiti invernali sporge la lingua per afferrare dei fiocchi di neve che, in realtà , è cenere proveniente dal rogo di un cassonetto, visibile solo una volta girato l’angolo. In quel caso, Season’s Greetings era un riferimento alla storia e all’attualità della città gallese, nata come polo industriale nel Novecento, sede di una importante acciaieria e tra le più inquinate nel Regno Unito, dove le piogge di cenere sono un evento comune e molto reale.
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