Categorie: Street Art

Banksy torna a colpire, questa volta nella metropolitana di Londra

di - 14 Luglio 2020

Banksy torna a un grande classico del graffitismo e, questa volta, si dedica alla superficie dei vagoni della metropolitana, ovviamente in pieno spirito pandemico. Sulla sua pagina Instagram, infatti, è stato da poco pubblicato Undergoes Deep Clean – If you don’t mask – you don’t get, un nuovo video in cui si vede qualcuno non meglio identificato, anzi, travisato con mascherina e tuta da operatore alla pulizia – con tanto di gilet arancione con bollino “Stay Safe” – entrare, in pieno giorno, in uno dei treni dell’iconica tube di Londra, precisamente la Circle Line, tra Baker Street ed Euston, come ci avvisa gentilmente la voce registrata. Armato dello stesso spruzzatore a pressione usato dal personale della metropolitana di Londra per disinfettare i treni, l’uomo si dà da fare con stencil e vernice, per realizzare, dopo aver fatto allontanare i passeggeri, i famosi e dispettosi topi, un marchio di fabbrica dell’anonimo street artist.

Come già successo per il bagno di casa, anche questa volta i topi si danno alla pazza gioia, saltando tra vetri e corrimano, starnutendo senza rispetto delle distanze di sicurezze o delle più elementari norme di salute e di igiene. Non sarà scintillante ma di certo quel treno diventerà il più costoso della metropolitana di Londra. Il video si chiude con il refrain di Tubthumping, pezzo dei Chumbawamba che tutti abbiamo cantato ossessivamente almeno tre volte sotto la doccia, manifesto di una certa cultura anni ’90.

In un’ora, il video è stato visualizzato già da quasi un milione di persone e, rispetto agli altri, sembra essere più elaborato, sia nel montaggio che nella narrazione, come se avesse una storia in sottofondo. Chissà, magari la prossima mossa di Banksy sarà una serie su Netflix. Sarebbe il caso dell’anno.

Nel frattempo, con una cerimonia a Palazzo Farnese, l’Italia ha restituito alla Francia la porta del Bataclan griffata da Banksy, in omaggio alle vittime degli attentati del 13 novembre 2015. La porta era stata trafugata nel 2019 dal locale parigino e quindi ritrovata poche settimane fa, in un casale di Sant’Omero in Abruzzo, dai carabinieri della compagnia di Alba Adriatica, al termine di indagini condotte dalla Procura dell’Aquila.

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