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La rete televisiva ITV London ha appena pubblicato una rara intervista a Banksy, ritrovata negli archivi e risalente al 2003. Il video fu girato in occasione di un reportage di “Turf War”, la prima grande mostra del misterioso street artist, allestita in un magazzino di Kingsland Road, nell’East End di Londra.
L’esposizione, da molti considerata un momento di svolta nel percorso di Banksy, fu annunciata in gran segreto e avrebbe dovuto rimanere aperta da 18 al 24 luglio ma fu chiusa dopo due giorni, a causa dell’intervento della polizia. In ogni caso, la strada era ormai segnata, «Le sue tele si stanno vendendo fino a 10mila sterline. E poiché la domanda è alta, è solo una questione di tempo prima che i prezzi si alzino», scriveva Joe La Placa su Artnet.
Sul pezzo, dunque, anche la redazione di ITV e l’inviato Haig Gordon, che intervistò Banksy ed ebbe modo di vederlo in viso ma l’anonimato faceva già parte della sua poetica. Nel video, infatti, lo street artist indossa un cappello con visiera e ha il volto coperto da una maglietta, lasciando però scoperti gli occhi e la fronte, «Mi camuffo perché non può essere veramente un writer e farti vedere in pubblico». Insomma, decisamente più “visibile” rispetto alla silhouette nera e alla voce distorta, come in Exit Through The Gift Shop, documentario del 2010.
In effetti, nelle riprese si vede la persona intervistata intenta a realizzare alcune delle opere che sarebbero state esposte nella mostra, ufficialmente riconosciuta. Anche se è noto che lo street artist sia solito lavorare in gruppo, soprattutto in occasione di progetti più grandi, come il parco distopico Dismaland e la mostra “Banksy Vs Bristol Museum”.
Il video è stato riscoperto da un corrispondente di ITV News di Bristol, Robert Murphy, che si è occupato della donazione di un’opera di Banksy al Bristol Museum. Dopo questo servizio, Murphy ha esaminato gli archivi ITV e si è stupito nel trovare una voce nominata “Intervista a Banksy”. Il giornalista ha quindi richiesto il nastro dell’archivio, che ora è stato trasferito su un file digitale. Murphy ha quindi contattato Gordon, che aveva completamente dimenticato di aver intervistato Banksy: «Ho visto la sua faccia. L’unico problema è che non riesco assolutamente a ricordarla. Era rilassato e amabile. Temevo fosse un personaggio pretenzioso, invece è stato molto piacevole. Non ho prove su cui valutare se si tratti del vero Banksy o meno ma sembrava un evento bene organizzato. L’addetto stampa sembrava un normale addetto stampa che non avrebbe giocato un brutto scherzo ai media».
Non si tratterebbe comunque della prima intervista a Banksy. Su Youtube, il profilo StreetArtNews ha pubblicato, nel 2016, un video di poco meno di quattro minuti, Banksy Rare Interview from ’95, che dovrebbe risalire a un programma di Channel 4. Anche in questo caso, compare una persona camuffata che realizza stencil con la firma di Banksy ma non è chiaro se si tratti di un fake. In ogni caso, sembra fatto bene, in pieno stile ’90.
A proposito di anni Novanta, qualcuno avrà pensato a Robert del Naja? Sembra esserci infatti qualche indizio che, come molti pensano, collegherebbe Banksy al musicista dei Massive Attack ed ex graffitaro, per esempio i capelli chiari e una certa corrispondenza di età.
Insomma, l’alone di mistero intorno all’identità dello street artist non accenna a dissiparsi e, in fondo, siamo sicuri di volerlo?