Ora il gemellaggio è ufficialmente compiuto: dopo i due murales di Terni realizzati dall’artista francese Caroline Derveaux, presentati pochi giorni fa, oggi vede la luce anche il Cortegiano di Ozmo a Saint-Ouen-sur-Seine. Nel segno dell’antico legame tra Francia e Italia e dell’arte, si conclude GemellArte, il Festival Internazionale di arte contemporanea che, in questo 2020 funesto e cruciale, ha resistito alla pandemia per promuovere l’arte, attraverso la parola chiave di Renaissance.
Una rinascita non solo simbolica ma anche concreta, urbana, quotidiana, come le opere di street art realizzate nel corso dello scambio di residenza da Derveaux e Ozmo, rispettivamente ospiti delle città di Terni e di Saint-Ouen, gemellate dal 1962. Il festival internazionale di arte contemporanea, diretto da Chiara Ronchini e dedicato alla riattivazione dei gemellaggi tra città , è organizzato da Gn Media sotto l’alto patrocinio dell’Ambasciata francese in Italia e dell’Institut Français Italia.
«Sono felice e onorato di aver potuto lavorare in un contesto così denso di stimoli e stratificazioni sociali, etniche e urbanistiche come Saint-Ouen. Spero che l’opera sia di stimolo per il difficile quartiere in cui è collocata e che dopo l’episodio di scontro tra bande giovanili che l’ha portata alla ribalta della cronaca qualche tempo fa per questa zona ci sia un vero Rinascimento», ha commentato Ozmo, presentando la sua creazione.
Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Gionata Gesi, aka Ozmo, è uno degli street artist italiani più noti. Dopo un esordio nel fumetto si è dedicato al writing e alla pittura, lavorando tra spazi espositivi e spazi pubblici. Ha recentemente realizzato un murales dedicato a Willy Monteiro Duarte, il ventunenne ucciso la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro in provincia di Roma, nell’ambito di un progetto ideato da Vanity Fair in collaborazione con il sindaco di Paliano, città natale del giovane.
I suoi interventi sono caratterizzati da un immaginario carico di simboli e immagini che spaziano fra la storia dell’arte, la cultura pop, il linguaggio pubblicitario e l’illustrazione enciclopedica. Dal 2003 le opere di Ozmo sono presenti nel circuito delle fiere d’arte e dei galleristi privati italiani e in importanti collezioni pubbliche museali.
L’opera proposta dall’artista italiano per la città Saint’Ouen è un murale ispirato a Il cortegiano, capolavoro in cui Raffaello Sanzio ritrae Baldassare Castiglione, intellettuale di spicco del Rinascimento italiano, alla corte di Elisabetta Gonzaga a Urbino e autore dell’omonimo trattato sulle norme del perfetto uomo di corte, volume di tale successo che lo stesso Francesco I re di Francia ne rimase impressionato, la fece tradurre e distribuire a ciascuno dei suoi cortigiani. Ozmo ha quindi ideato una reinterpretazione del Cortegiano, con l’aggiunta di layers che dialogano aprendo nuovi significati semantici e concettuali all’opera.
«Vedere il lavoro che Ozmo ha realizzato in pochi giorni, riuscendo in un’impresa titanica, nel mezzo di una pandemia, tra problemi, complicazioni e restrizioni, ci dona quella fiducia e quella speranza di continuare, nonostante tutto, nella direzione della bellezza. Una Renaissance che non smetterà mai di rigenerare un mondo dove l’arte è chiamata in prima fila a combattere per salvaguardare i nostri animi. La bellezza e la potenza del lavoro di Ozmo rappresentano un racconto simbolico tra storia e contemporaneo, che restituisce alla città un luogo magico dove poter sognare, immaginare, e andare oltre», ha dichiarato Chiara Ronchini, direttrice artistica del Festival.
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Ozmo è il non plus ultrà della Street art europea