Ce ne sono state decine, centinaia, in tutto il mondo ma solo una è quella vera: in esposizione alla GoMA – Gallery of Modern Art di Glasgow, “Cut and Run” è l’unica mostra a essere stata autorizzata dallo stesso Banksy, la prima dopo 14 anni. E non è un caso che sia stata visitata da 180mila persone, nel corso di appena dieci settimane di apertura, dal 16 giugno al 28 agosto, costringendo il museo a fare gli straordinari, con aperture prolungate addirittura fino alle 5 di mattina. D’altra parte, si è trattato della prima mostra a pagamento ospitata dal museo scozzese, quindi contenti tutti.
E anche Banksy è rimasto molto soddisfatto: «Grazie Glasgow, è stato fantastico», si legge sul sito dedicato alla mostra. «Vogliamo portare questa esibizione in viaggio ma non abbiamo idea di dove andare. Tu?», continua lo street artist anonimo, invitando gli utenti a inviare una mail all’indirizzo events@cutandrun.co.uk, con i suggerimenti per la prossima tappa, con la raccomandazione di includere, se possibile, anche alcune foto. «Una località o un luogo specifico sarebbe l’ideale, per favore non scrivere semplicemente “Vieni in Iran!”».
«“Cut and Run” ha accolto un pubblico nuovo e diversificato, dagli alunni delle scuole elementari agli ottuagenari, da tutti gli ambiti della società e dagli angoli del globo», ha dichiarato il direttore del GoMA Gareth James, come riportato dall’Independent. Visitatissima anche da star del calibro di Johnny Depp, la mostra sarebbe potuta diventare virale anche sui social ma sono state imposte regole piuttosto rigide sulle fotografie: tutti i telefoni cellulari dovevano essere custoditi in borse chiuse, su richiesta dello stesso Banksy.
La mostra presentava un’approfondita retrospettiva dei 25 anni di carriera di Banksy, dal 1998 al 2023, includendo anche una replica della postazione di lavoro dell’artista e un’ampia selezione dei suoi stencil, usati per realizzare le sue opere più famose. Tra i vari pezzi, anche lo stencil originale di Girl With Balloon, la famigerata opera che si autodistrusse nel corso di un’asta da Sotheby’s, a Londra, e che, ridotta a striscioline per metà e presentata con un nuovo titolo, Love is in the Bin, è stata rivenduta per 18,5 milioni di sterline nel 2021 a un collezionista privato. «Ho tenuto questi stencil nascosti per anni, consapevole che avrebbero potuto essere usati come prova in un’accusa di danneggiamento criminale. Ma quel momento sembra essere passato, quindi ora li espongo in una galleria come opere d’arte. Non sono sicuro quale sia il crimine più grave», ha scritto laconicamente lo street artist.
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…