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Leoncavallo: graffiti, street art e murali sottoposti alla tutela dello Stato
Street Art
Nel 2020, la DG Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura affida a INWARD – Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana la gestione della prima indagine scientifica sul fenomeno della creatività urbana in Italia, una ricerca che, per la prima volta, articola le vicende e i protagonisti, come da titolo programmatico, in graffiti writing, street art e nuovo muralismo, tre culture visive distinte eppure intersecate su aspetti caratteristici.
La ricerca scientifica vede la partecipazione di numerosi artisti e studiosi che si desiderano quanto più indicativi delle culture di cui narrano, sin dalle prime evidenze in Italia. La breve storia della street art italiana è affidata a Marco Teatro, il quale così formalizza e consegna all’istituzione anche e forse anzitutto il racconto del Leoncavallo, che già Vittorio Sgarbi, da assessore alla Cultura del Comune di Milano, durante la visita di fine 2006, definì a mezzo stampa “la Cappella Sistina della contemporaneità”.
A quel tempo, gli ambienti seminterrati del Leoncavallo, chiamati DaunTaun, erano tuttavia preclusi alla libera fruizione per ragioni di deposito di materiali e strumenti. In quegli stessi spazi, da metà anni Novanta, si sono espresse e sovrapposte centinaia di elaborazioni, tra grafica, pittura e stampa – tipiche della street art – almeno fino al 2003. In quest’anno, HIU Happening Internazionale Underground, evento alla sua nona ed ultima edizione curato da Teatro, portò nel DaunTaun numerosi creativi e artisti urbani italiani e internazionali, alcuni dei quali divenuti poi molto famosi. Questi furono gli ultimi autori dell’elaborazione organica del DaunTaun, lo scrigno della street art italiana, che fu riaperto solo nel 2021.
Alla riapertura quasi tutte le opere, complici gli anni di conservazione al buio, sono risultate in buono stato. Tuttavia, nell’avviato confronto tra Leoncavallo e INWARD, varie incertezze sulla possibile conservazione passiva del complesso, a lungo termine, hanno preoccupato, riunito gli operatori del settore e posto in contatto, a mezzo INWARD, il Leoncavallo con la restauratrice Alessandra Carrieri, già pratica in interventi su graffiti writing, insieme a Elena Astolfi, come per i pezzi storici di Quattordio.
Una prima azione di ripristino, coordinata da Teatro, ha visto così l’intervento dei medesimi autori e autrici delle opere al Leoncavallo, richiamati a distanza di molti anni. In simultanea a quanto supervisionato da Carrieri, INWARD ha organizzato una missione, portando con i propri operatori culturali a numerose interviste, documentazione fotografica e rilievi tecnici, realizzando infine una sorta di dossier sul DaunTaun con prospetti e narrazione, approvato dalla stessa compagine del Leoncavallo, un lavoro di grande fiducia e sinergia.
Altra occasione di confronto è stata la giornata di studi “Arte urbana, quale tutela possibile. Questioni di permanenza-transitorietà, spontaneità e committenza pubblica”, organizzata dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano, alla quale è stato invitato a partecipare Luca Borriello, direttore INWARD. Proprio in questa sede è stata riportata attenzione sulle opere del Leoncavallo e sulla auspicabilità di una visita istituzionale che ne comprovasse l’interesse storico-artistico e culturale, invito rilanciato, ancora informalmente, da un breve intervento in sala di Marco Teatro.
A distanza di qualche settimana le relazioni tra Soprintendenza e Leoncavallo, mediate dal Comune di Milano – Ufficio Arte negli Spazi Pubblici e da INWARD, si intensificano e infine si formalizzano in una lettera d’invito alla visita che riceve esito positivo. Il 17 aprile 2023 le compagne del Leoncavallo Elena e Lilo, insieme a Marco Teatro e Luca Borriello, guidano i delegati della Soprintendenza e del Comune di Milano, per la prima volta in visita ufficiale nelle persone di Roberta Sara Gnagnetti e Alice Cosmai, nello spazio pubblico autogestito e anzitutto nel DaunTaun. Con loro, Anita Pirovano, presidente del Municipio 9, e Simone Locatelli, presidente del Municipio 2, insieme ai propri consiglieri. A fine incontro, INWARD conferisce alla Soprintendenza il dossier.
Un mese dopo, sintetizzando alcune parti del percorso sopra esposto, la Soprintendente di Milano, Emanuela Carpani, trasmette a Leoncavallo e INWARD una missiva che conclude: «Con riferimento all’auspicio espresso verbalmente in sede di sopralluogo dai rappresentanti del Centro Sociale Leoncavallo, che i dipinti murali conservati nei locali seminterrati vengano sottoposti alla tutela dello Stato, questa Soprintendenza ricorda che i dipinti murali risultano sottoposti a tutela ope legis, ai sensi del combinato disposto degli artt. 11 e 50 del D.Lgs. 42/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio: essi non solo non possono essere deturpati o danneggiati, ma non possono essere staccati, e per estensione distrutti, senza l’autorizzazione della Soprintendenza».
Un importantissimo punto di snodo della creatività urbana italiana: per la prima volta, la più rilevante istituzione pubblica nazionale culturale si pronuncia, in termini di tutela, sul valore storico, creativo, artistico, culturale e sociale che un complesso di street art esprime.