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NeSpoon, quando la Street Art si fa in punta di merletto
Street Art
A molti, il titolo suonerà come un ossimoro. In effetti, trine e dentelle evocano l’intimità di un boudoir piuttosto che un contesto urbano, reminescenze d’antan piuttosto che la cultura contemporanea di cui si fanno portavoce molti street artist, Banksy in primis. Eppure, non c’è nulla di antiquato nelle opere di NeSpoon, che ha scelto proprio il pizzo come tratto distintivo. Anzi, che si tratti di un murale, di un’installazione in-situ o di ceramic street art, l’effetto finale di ogni sua creazione è sorprendente e scardina i limiti temporali.
L’antica tecnica del merletto è rinnovata, valorizzata, ricontestualizzata. In questo caso, è scevra da un’idea di femminilità fragile, timida, sottomessa. Al contrario, è audace, assertiva, dirompente. Invade le facciate d’interi edifici. Assume le connotazioni di una rivoluzione gentile che, attraverso le delicate simmetrie del pizzo e la sua eterea poesia, restituisce armonia alle aree urbane.
NeSpoon confessa che agli inizi non amava il pizzo. Poi, ha iniziato a scorgervi quel senso di equilibrio e ordine naturale che tutti noi istintivamente cerchiamo. Tanto più in una società frenetica e caotica come quella di oggi. Così, nell’arco di dieci anni, ha realizzato opere in 40 paesi, conquistando una nazione dopo l’altra: Polonia, Francia, Italia, un po’ tutta l’Europa, Australia, Asia, America e Nuova Zelanda. Perché la bellezza è un valore universale.