Un’opera di Banksy, recentemente comparsa sul bel muro in mattoncini rossi di un’abitazione di Nottingham e raffigurante una bambina intenta a giocare con l’hula hop di una ruota di bicicletta, è stata rimossa dalla sua sede e venduto a una galleria d’arte. L’opera, rivendicata dallo stesso misterioso street artist attraverso la sua pagina Instagram come da prassi, è stata acquistata dalla Brandler Gallery, galleria di Brentwood, nell’Essex, specializzata in street art.
A comminare la vendita, il proprietario dell’edificio, che ha preferito rimanere anonimo, per un prezzo a sei cifre, ha spiegato la galleria che, però, non ha specificato la somma. D’altra parte, John Brandler, il gallerista, ha già un’ampia collezione di opere di Banksy non è nuovo a operazioni di “strappo”. Già nel 2019 acquistò lo stencil del garage di Port Talbot, quello del bambino che giocava con i fiocchi di plastica sciolta. L’opera di Nottingham, che è stata rimossa mercoledì da una ditta specializzata, sarà esposta in una mostra al Moyse’s Hall Museum di Bury St Edmunds, nel Suffolk, entro la fine del 2021.
Secondo quanto riportato da un quotidiano locale, il proprietario dell’edificio, che si trova nella zona di Radford, tra Ilkeston Road e Rothesay Avenue, aveva anche provato a contattare organizzazioni ed enti del luogo, per evitare lo spostamento dell’opera da Nottingham ma le trattative non devono essere andate a buon fine. Evidentemente le cifre non erano sei.
Eppure, probabilmente l’opera era legata a un episodio di storia locale: Nottingham è infatti la sede dello storico marchio di biciclette Raleigh, fondato nel 1887 e, conoscendo il modus di Banksy, sempre attento a interpretare le suggestioni del territorio, probabilmente era proprio quello il riferimento nascosto. Insomma, la notizia non è stata presa benissimo dai residenti che, adesso, dovranno fare circa 240 chilometri per vederla, troppi da affrontare pedalando.
Ma, citazioni ciclistiche a parte, qualcuno ci aveva visto anche un messaggio di speranza per il Covid. «È stato fantastico per la città. L’opera è arrivata nel bel mezzo di Covid, quando stavamo attraversando un periodo davvero terribile e abbiamo vissuto questo momento di divertimento e di gioia. Ora, purtroppo, il murales è nelle mani di qualcun altro», ha dichiarato al Guardian Simon Bristow, esponente di Nottingham Project, associazione istituita dal comune per valorizzare la cultura e l’arte della città che, adesso, si sente defraudata di un suo bene.
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