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L’estate dei festival: il Teatro a Pedali, per creare energia con le biciclette
Teatro
Inizia l’estate, la stagione dei festival per antonomasia. Su exibart vi portiamo alla scoperta di alcune delle manifestazioni dedicate allo spettacolo dal vivo più curiose e interessanti sulla scena nazionale, parlandone con direttrici e direttori. Oggi siamo andati a pedalare a Piossasco, dove il Mulino ad Arte organizza Teatro a Pedali, il festival che crea energia con le biciclette. Ce lo siamo fatti raccontare da Federica Leone e Daniele Ronco, tour manager e direttore artistico del progetto.
Cos’è Teatro a Pedali?
FL «Teatro a Pedali è il nostro modo di unire gli sguardi per fare concretamente qualcosa per il pianeta. È il format di Mulino ad Arte nato nel 2019 come prosecuzione del monologo Mi abbatto e sono felice di Daniele Ronco dove lui pedalava in scena in sella a una vecchia Bianchi parlando di decrescita felice e green economy, cercando di sensibilizzare le persone su come ognuno possa fare la sua parte. Lo sviluppo naturale è stato quello di passare da due fari LED a un intero palco: ovvero si chiede ad alcuni spettatori della platea di pedalare per alimentare l’impianto audio e luci. Questo abbassa ovviamente l’impatto ambientale. Per entrare nei numeri: ogni bicicletta può produrre da 50 a 200 watt all’ora e tutte le 14 biciclette presenti con pedalata media costante arrivano a fare due/tre kilowatt all’ora».
DR: «Teatro a Pedali è un modo per prendersi per mano e compiere un’azione collettiva semplice che però è un grande simbolo di proattività che ti spinge a metterti scomodo a guardare oltre i confini della comodità del tuo salotto. Il format parte dall’idea di generare energia per alimentare uno spettacolo dove lo spettatore diventa parte integrante dello spettacolo stesso, e da lì è nata l’idea del festival».
Qual è il rapporto del festival con il territorio?
FL «Oltre al festival noi portiamo avanti la stagione teatrale tutto l’anno. Durante il festival il bacino di pubblico che risponde alla nostra offerta culturale è molto più ampio, ci sono persone che vengono da Cuneo, da Biella, da Torino dimostrandoci che il tema dell’ambiente è molto sentito e che anche con una buona diffusione della notizia si riesce ad arrivare a catturare l’attenzione di altre persone che solitamente non vengono a Piossasco.
DR «In questi tre anni il rapporto si è rafforzato. Quest’anno ha avuto uno scatto grazie anche alla fine delle ristrettezze. Un grande lavoro di relazioni con i principali attori del territorio ci permette di realizzare un festival profondamente radicato e partecipato e dove le persone si riconoscono, dai cittadini all’amministrazione, all’associazione dei commercianti. Questo festival è per noi la concretizzazione della filosofia del “pensare globale, agire locale”».
Qual è il tema dell’edizione 2023?
DR «Il tema è quello delle connessioni, ovvero le connessioni con il territorio, con il team, con le persone, con Greens Guys un gruppo di under 25 che partecipa attivamente alla direzione artistica del festival. Una delle giornate del festival si chiama proprio One Connection, i ragazzi hanno messo insieme questo palinsesto di un’intera giornata dedicata ai sogni, alle emozioni, a ciò che ci unisce, con un laboratorio sull’empatia.
Tutto sotto l’opera d’arte di Giorgia Palombi, che ha accompagnato l’intera durata del festival con la sua Lanterna delle Meraviglie, un’installazione che vuole essere un portale dei desideri e dei sogni delle persone per farle connettere».
Gli appuntamenti da non perdere nell’edizione 2023?
FL «Una giornata da non perdere è quella di domenica 2 luglio dove si inizia dal pomeriggio con dei laboratori dedicati ad adulti e bambini per creare delle piccole parti dell’opera d’arte installata da Giorgia Palombi, un work in progress che partirà da Piossasco per fare il giro del mondo pensato per connettersi con i propri sogni e ritrovare la parte umana che spesso la nostra società tende ad allontanare. Sempre il 2 ci sarà l’aperi-talk con Telmo Pievani e infine la cena di comunità nel parco adiacente al teatro, dove ognuno porta qualcosa e tutti insieme si vede l’ultimo spettacolo del festival che è quello di Giobbe Covatta 6° (SEI GRADI), proprio sui temi ambientali».
La colonna sonora del festival 2023?
FL «La colonna sonora di questa edizione in realtà è quella che ci accompagna fin dalla prima edizione, ovvero Viva la vida dei Coldplay, diventato ormai il nostro motto: se chiudo gli occhi e immagino un evento alimentato dalla pedalata del pubblico questo è il ritmo