30 maggio 2022

In Scena #10: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 30 maggio al 5 giugno

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Una selezione degli appuntamenti più interessanti della settimana dal 30 maggio al 5 giugno, in scena nei teatri di tutta Italia: tra Oreste e Kassandra, lungo il filo di Mario Martone

Oreste, regia Valerio Binasco

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 30 maggio al 5 giugno 2022.

TEATRO

“Ifigenia” e “Oreste” di Euripide

Valerio Binasco prosegue la sua ricognizione del repertorio classico con un dittico di tragedie che, partendo da Euripide, ma attualizzandone i temi, seguirà un ideale percorso di indagine nel dolore dei figli e nella cupa solitudine della famiglia. La capacità di rendere vivi e contemporanei i classici del repertorio facendoli dialogare col nostro presente attraverso la centralità dell’attore e del testo, è uno dei fattori distintivi della poetica de regista. Ifigenia e Oreste sono due vittime, passiva e sottomessa la prima, destinato al delitto e dunque al rimorso il secondo. Quando il destino li riunisce, fratello e sorella potranno liberarsi dal peso del passato, dalle colpe della propria casata, perché entrambi sono spiriti gentili, ma determinati a sfuggire a un futuro di sofferenza.

Ifigenia, regia Valerio Binasco

“Ifigenia” e “Oreste”, di Euripide, regia Valerio Binasco, con Giovanni Anzaldo, Sara Bertelà, Valerio Binasco, Giovanni Calcagno, Giovanni Drago, Giordana Faggiano, Jurij Ferrini, Nicola Pannelli, Letizia Russo, Arianna Scommegna e Matteo Leverano, scene e luci Nicolas Bovey, costumi Alessio Rosati, musiche Paolo Spaccamonti. Produzione Teatro Stabile di Torino. A Torino, Fonderie Limone di Moncalieri, dal 24 maggio al 12 giugno.

Il filo di mezzogiorno 

Mario Martone incontra la scrittura di Goliarda Sapienza, scrittrice rimasta a lungo misconosciuta, controcorrente, fuori dagli schemi, così come dalle ideologie politiche del suo tempo. La sua storia è quella di una donna continuamente in battaglia. Partigiana, femminista, la sua è una lotta contro il conformismo, condotta con tutti i mezzi a sua disposizione, primo fra tutti la scrittura. Libro autobiografico e scandaloso (scritto nel 1969), passionale e onirico, Il filo di mezzogiorno è un viaggio lucido e ricco di dettagli nel suo complesso percorso psicoanalitico. Goliarda insegue la sua memoria, i ricordi, le sensazioni, le libere associazioni, mentre l’analista la accompagna nel buio delle tenebre in cui il ricovero in manicomio e i ripetuti elettroshock l’avevano sprofondata, fino alla luce della coscienza e al recupero della propria identità. Un corpo a corpo, intenso e duro, nel quale i ruoli si distorcono per poi riprendere forma e poi scomporsi ancora, fino quasi a invertirsi.

“Il filo di mezzogiorno “, adattamento Ippolita di Majo, regia Mario Martone, con Donatella Finocchiaro e Roberto De Francesco, scene Carmine Guarino, costumi Ortensia De Francesco, luci Cesare Accetta. Produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale. A Roma, Teatro India, fino al 5 giugno. “Il filo di mezzogiorno” è pubblicato da La nave di Teseo.

Kassandra

Con Kassandra, scritto nel 2009, il drammaturgo franco-uruguayano Sergio Blanco crea un ponte tra glorie passate e declino presente, attingendo alla mitologia greca e facendo rivivere alla protagonista del suo testo le stesse sorti della sacerdotessa Cassandra, ovvero colei che, dotata della facoltà di predire il futuro, venne condannata da Apollo all’incomunicabilità per aver rifiutato il suo amore: da quel momento tutti la considereranno una giovane pazza in preda a funesti deliri e per questo rimarrà inascoltata, anche quando i suoi presagi si avvereranno. La Kassandra contemporanea dell’eroina di Blanco è una personalità fluida, “in transito”, senza un’identità fissa né una provenienza specifica, sebbene parli con accento est europeo. I suoi monologhi toccano temi quali l’intolleranza per la cultura del diverso, la lotta di classe, il mancato riconoscimento dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. Nell’adattamento di Bellingeri e De Stefano la protagonista non agisce soltanto in termini di denuncia verbale, ma lotta in prima linea con il proprio corpo, ovvero mediante una memoria che passa in primis attraverso una fisicità ripudiata ed emarginata.

Kassandra, ph. Serena Serrani

“Kassandra”, di Sergio Blanco, con Roberta Lidia De Stefano, regia, scene e costumi Maria Vittoria Bellingeri, musiche originali Roberta Lidia De Stefano. Produzione ERT / Teatro Nazionale. A Modena, Teatro Tempio, Spazio esterno, Modena, dal 31 maggio al 12 giugno; a Milano, Teatro Elfo Puccini, dal 14 al 18 giugno.

Due omaggi dell’Accademia Nazionale D’arte Drammatica “Silvio D’amico”

Per la prima volta un importante teatro romano, il Parioli, ospita gli spettacoli di fine corso delle due più importanti scuole di recitazione della capitale. Una vetrina importante, nonché occasione di scambio e di confronto tra realtà di grande rilevanza nazionale. “Spettacolino futile”, a cura di Massimiliano Civica, con gli allievi attori del III anno del corso di recitazione dell’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’amico (dall’1 al 5 giugno), è una serata di raccontini, facezie, motti di spirito, poesie e filastrocche per omaggiare Marcello Marchesi, uno dei più grandi umoristi e “pensatori allegri” del novecento italiano.

Massimiliano Civica

“Scolature”, regia di Mario Grossi, con gli allievi del III anno del corso di recitazione del Centro Sperimentale di Cinematografia (dall’8 all’11), è un’affettuosa raccolta di scene dai grandi film del regista Ettore Scola. Un’esperienza, per non dire un esperimento che nasce da un’idea didattica intorno al filone della “commedia all’italiana” col fine di conoscere dal di dentro autori ed attori che hanno fatto la storia del nostro Cinema.

Scolature, Accademia Silvio D’Amico

Scheggia ancora di mille vite

Un omaggio a Pier Paolo Pasolini con tre giorni al tramonto dedicati ai suoi versi, per celebrarne i cento anni dalla nascita attraverso un viaggio nella scrittura poetica e nel suo impegno di testimonianza lirica immersa nella contemporaneità. Una trama teatrale itinerante tessuta da Giorgio Barberio Corsetti realizzata con gli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” che accompagneranno il pubblico attraverso i versi che il poeta utilizzava come dispositivo per pensare e dire la realtà, e in cui lasciava coesistere il basso del reale con l’alto della forma in un confronto serrato con i mutamenti sociali d’epoca.

veduta del Gasometro dal Teatro India, ph. Ippolita Paolucci

“Scheggia ancora di mille vite”, esercitazione a cura di Giorgio Barberio Corsetti, da Pier Paolo Pasolini, con Anna Bisciari, Lorenzo Ciambrelli, Doriana Costanzo, Alessio Del Mastro, Vincenzo Grassi, Ilaria Martinelli, Eros Pascale, Marco Selvatico, Giulia Sessich; scene Alessandra Solimene, costumi Francesco Esposito, fonica Laurence Mazzoni. Produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale. A teatro India, dal 30 maggio al 1° giugno, ore 19.

DANZA

Interplay a Torino

Prosegue il Festival torinese Interplay, con il ritorno di Ambra Senatore, performer e coreografa attiva tra Italia e Francia, dal 2016 alla direzione del Centre Chorégraphique National de Nantes. InA postotre donne entrano ed escono dal palco, i loro occhi esplorano lo spazio alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Tutto sembra loro sfuggire, i loro gesti, gli oggetti che scivolano via, rotolano o affondano. Questo affascinante tableau pieno di freschezza gioca costantemente tra finzione e realtà per mostrare un balletto leggero, fluido e malizioso che, surrettiziamente, scivola con piccoli tocchi in uno scenario più anticonformista e drammatico. In scena la stessa Senatore, Claudia Catarzi e Caterina Basso.

La seconda parte della serata (il 31 maggio al Teatro Astra) prevede “Totemica, liturgia della passione” del danzatore e coreografo Manfredi Perego. Lo spettacolo nasce nel periodo della pandemia come riflessione sulla condizione umana contemporanea ed il suo senso di onnipotenza perpetuo. La coreografia esibisce un dio irriconoscibile nel presente, concreto nella storia, energia viva ma scaduta in un limbo non identificato.

Il 4 giugno (all’Imbarchino, Parco del Valentino) il focus sulla Spagna vedrà Adama” di Marcat Dance. Una danza tellurica che emerge dalle profondità della terra e dalle radici contorte, di natura selvaggia, di alberi separati in superficie che confondono le loro radici nel sottosuolo, che si abbracciano sotto in una rete incorporata che li collega, che li rende forti e sicuri.

Idi-Begi”, del Proyecto Larrua è una performance di danza urbana che si ispira al trascinamento delle rocce fatto dai buoi conosciuti come Idi-Probak nei Paesi Baschi. Viene ricreato in scena il legame tra l’animale e l’uomo, la sua fisicità, la gerarchia e il suo linguaggio nella piazza, tutto attraverso gli occhi dell’animale.

A posto, Ambra Senatore, ph. Viola Berlanda

Rami d’ORA

Seconda edizione di “Rami d’ORA”, rassegna estiva di arti performative tra le Orobie (dal 31 maggio al 27 luglio) ad animare i boschi e i sentieri di Piateda (SO), con performance, residenze e laboratori accolte attorno agli spazi e alle esperienze di ORA – Orobie Residenze Artistiche. Il 5 giugno si apre con Claudia Castellucci, Leone d’Argento alla Biennale Danza 2020, che presenta, con la sua Compagnia Mòra, la performance Verso la Specie e tiene il seminario per danzatori Esercitazioni Ritmiche di Piateda che si conclude con la danza pubblica Il Trattamento delle Onde, sua coreografia.

Si prosegue il 12 giugno con Sabrina Fraternali / Laagam e Ematite, spettacolo di danza e videodanza in natura, e con il concerto Respiro Perpetuo a cura dei musicisti valtellinesi Paolo Novellino, Alessandro De Simoni e Federico Maio utilizzando strumenti musicali che “respirano” come fisarmoniche, shruti box, harmonium, organi a ventola, bandoneon.

Claudia Castellucci, Compagnia Mòra

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