02 maggio 2022

In Scena #6: festival di danza e classici da riscoprire. Gli appuntamenti della settimana

di

Gli appuntamenti della settimana in scena in tutta Italia, tra Festival internazionali di danza e i classici contemporanei di Shakespeare e Goldoni, nei teatri di Roma, Bologna, Napoli, Modena e Catania

Wim Vandekeybus, Hands Do Not Touch

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 2 all’8 maggio 2022.

DANZA

Wim Vandekeybus e Olivier de Sagazan

Il coreografo fiammingo Wim Vandekeybus, insieme al performer e artista visivo Olivier de Sagazan, crea un racconto mitico di confronto e trasformazione, luce e oscurità, morte e rinascita. Un mondo in cui i corpi si bilanciano come sculture viventi e carnali tra l’utopico e il raccapricciante, il potente e il fragile. Il titolo misterioso è un verso tratto da un inno della sacerdotessa sumera Enheduanna alla dea Inanna e al mito della sua spettacolare e intrigante discesa negli inferi. Innana è l’incarnazione divina dei paradossi dell’esistenza umana e le sue azioni sono un riflesso delle tensioni e delle contraddizioni che ogni persona è costretta ad affrontare nella vita. L’esplorazione dei limiti umani di Vandekeybus e de Sagazan trova un’eco musicale nella trama della musica elettroacustica di Charo Calvo.

“Hands do not touch your precious me”, coreografia e regia Wim Vandekeybus, creazione artistica con l’argilla Olivier de Sagazan, musiche di Charo Calvo, camera live Wim Vandekeybus, drammaturgia Erwin Jans, costumi Isabelle Lhoas, suono e live video Schröder, luci Wim Vandekeybus e Thomas Glorieux. Produzione Ultima Vez, coproduzione KVS Brussel, Teatro Comunale di Ferrara con altri supporti. Napoli, Teatro Bellini, dal 5 all’8 maggio.

Prospettiva Danza Teatro

Per il terzo anno consecutivo è lo straordinario Salone affrescato del Palazzo della Ragione, ad accogliere la XXIV edizione del festival Prospettiva Danza Teatro – con la direzione artistica di Laura Pulin – dal titolo “Equilibri”. In programma otto giornate con importanti compagnie nazionali e internazionali. Dopo il debutto della performance site-specific You&Me, si prosegue con Amuninni di Ocram Dance Movement, coreografia nata a partire dalla riflessione di Umberto Galimberti sul tradimento; Inbox della Compagnia francese Soralino, dove Caio Sorana e Clément Malin impilano e poi distruggono scatole di cartone; Gli Amanti, coreografia di Adriano Bolognino; Eufemia di Giorgia Lolli; Noemi Dalla Vecchia e Matteo Vignali di VIDAVÈ Crafts, vincitori dell’edizione 2021 del Premio Internazionale Prospettiva Danza Teatro, con Another With You; COB Compagnia Opus Ballet con White Room di Adriano Bolognino; la Compagnia Ottavo Giorno con due performance, Portami con te e Sei personaggi più uno, in cerca d’amore; Idillio di Lorenzo Morandini; Punch 24 di Roberto Tedesco; Oblivion della compagnia spagnola Cía; il Nuovo BallettO di ToscanA con Bayadére – Il regno delle ombre, di Michele Di Stefano; il Collettivo MINE con una versione site-specific di Corpi Elettrici. Chiude la rassegna l’8 maggio la Compagnie Linga dalla Svizzera, con Flow, un’esperienza cinestetica e liberatoria, accompagnata dalle musiche del duo franco-coreano Keda.

Prospettiva Danza, White Room, COB Opus Ballet, photo Giuseppe Distefano

A Padova, Palazzo della Ragione, dall’1 all’8 maggio.

Festival Exister

Diretto da Annamaria Onetti e promosso da DANCEHAUSpiù – Centro Nazionale di Produzione della Danza, il Festival torna con la quindicesima edizione sottotitolata “Here and now”. S’inaugura il 7 maggio con la Compagnia Naturalis Labor in un trittico firmato da Luciano Padovani: Stabat / Primo studio, un lavoro sul corpo dei danzatori, sulla circolarità del movimento filtrata e accentuata dalle partiture barocche di Giovanni Battista Pergolesi; Prélude, un trio onirico del Fauno e le Ninfe sulle musiche del famoso Prélude à l’aprés midi d’un faune di Claude Debussy; il quintetto Night Wolves, che evoca la forza del branco di lupi. Nel programma della prima settimana, domenica 8 c’è Spellbound Contemporary Ballet con due coreografie firmate da Mauro Astolfi: Unknown Woman e KavocIl ricordo di sé, e una di Marco Goecke, Äffi, tra le creazioni di maggior successo internazionale del coreografo tedesco, un assolo basato sulla grammatica della tecnica classica ma fortemente contaminato dalle espressioni del tanztheater. La coppia Vittoria Franchina e Giovanni Leone presentano Floating, una coreografia sul fenomeno definito “sovraccarico cognitivo”, ovvero ciò che inibisce la nostra capacità di prestare attenzione perchè troppi elementi da valutare, e la possibilità di scelta che si moltiplica all’infinito non sapendo più distinguere dall’insieme ciò che è rilevante da ciò che non lo è.

Festival Exister, Night Wolves, Compagnia Naturalis Labor

T*Danse – Danse et technologie

Giunto alla sesta edizione, il Festival internazionale della Nuova Danza di Aosta, che era stato autunnale, rifiorisce e diventa primaverile. Distribuito su due settimane, T*Danse si compone di più di venti eventi multidisciplinari. Il festival, che sin dalla sua prima edizione ha dato spazio ad artisti giovani e di lungo corso, italiani e internazionali, rifuggendo dai grandi nomi, conferma la sua vocazione e propone per l’edizione 2022 un programma di appuntamenti in cui le arti performative sposano le nuove tecnologie. Tra gli spettacoli dal 4 all’8 maggio, tutti in prima regionale, ci sono tre prime assolute fra cui Diptico Y Variacion Envivo di Anna Paola Bacalov e Lorenzo Letizia, Dov’è più profondo di Irene Russolillo, e una prima nazionale. Tra gli altri ospiti: Diego Scroppo, Francesca Cinalli e Paolo De Santis, Davide Valrosso, Gabriella Maiorino, Fabio Ciccalè, Fabien Faucil, Colas Lardeau e Jordan Malfoy (FR). Gli spazi sono quelli della Cittadella dei Giovani di Aosta e alcuni luoghi pubblici della città.

Festival T_Danse, Aosta, Racine de Deux, La Petite Porte

TEATRO

La tempesta

Autore di un teatro materico e ancestrale, Alessandro Serra rende omaggio alla magia del teatro nella sua più potente essenzialità dando spazio alla complessa architettura di tematiche e sentimenti che attraversano il capolavoro di Shakespeare. Dichiara Serra: «La Tempesta è un inno al teatro fatto con il teatro, la cui forza magica risiede proprio in questa possibilità unica e irripetibile di accedere a dimensioni metafisiche attraverso la cialtroneria di una compagnia di comici che calpestano quattro assi di legno, con pochi oggetti e un mucchietto di costumi rattoppati. Qui risiede il suo fascino ancestrale, nel fatto cioè che tutto avviene di fronte ai nostri occhi, che tutto è vero pur essendo così smaccatamente simulato, ma soprattutto che quella forza sovrumana si manifesta solo a condizione che ci sia un pubblico disposto ad ascoltare e a vedere, a immaginare, a condividere il silenzio per creare il rito. L’uomo avrà sempre nostalgia del teatro perché è rimasto l’unico luogo in cui gli esseri umani possono esercitare il proprio diritto all’atto magico».

La Tempesta, ph. Alessandro Serra

La tempesta” di William Shakespeare, traduzione e adattamento, regia, scene, luci, suoni, costumi di Alessandro Serra, con (in o. a.) Fabio Barone, Andrea Castellano, Vincenzo Del Prete, Massimiliano Donato, Paolo Madonna, Jared McNeill, Chiara Michelini, Maria Irene Minelli, Valerio Pietrovita, Massimiliano Poli, Marco Sgrosso, Bruno Stori. A Roma, Teatro Argentina, fino al 15 maggio. Lo spettacolo è atteso al Klaipeda Drama Theater in Lituania, e in luglio al Festival d’Avignon in Francia, e al Gdansk Shakespeare Theater di Danzica, in Polonia.

Blind Love

Il testo di Alessandro Berti fa parlare una coppia, lui-lei, una coppia che oggi si direbbe mista, cioè lui bianco lei nera. Italiani entrambi, colti, aggiornati, insomma una coppia di città, lei con una cultura francofona, lui anglofona, una domenica mattina, nel loro monolocale, iniziano una discussione a partire da una confessione di lui, anzi una domanda: che desiderio è un desiderio per qualcuno che puoi guidare, comandare? E ancora: perché la donna nera per un bianco è sempre solo la schiava o l’amazzone, cioè il massimo di passività o il massimo di aggressività?

Blind love

Blind Love. Bugie Bianche capitolo terzo”, uno spettacolo di Alessandro Berti, con Alessandro Berti e Rosanna Sparapano, regia Alessandro Berti, cura Gaia Raffiotta disegno luci Théo Longuemare, da una proposta di Anna de Manincor / ZimmerFrei. Produzione ERT / Teatro Nazionale in collaborazione con Casavuota. A Bologna, Teatro Arena del Sole, fino all’8 maggio.

In exitu

Roberto Latini affronta la furente inventività linguistica della parola testoriana di In exitu (1988). L’uscita di scena di un tossico degli anni ’80 in una città qualsiasi tra le Milano di un nord qualsiasi è dolore e solitudine straziante di una vita consumata in evasione, in eversione. La narrazione cede il passo alla forma e si sostanzia su un piano raffinatamente linguistico. Testori come fosse il pusher di una lingua teatrale che si fa linguaggio. In Exitu è come una Pietà. La parabola parabolica di vita vissuta da Riboldi Gino è quella di un povero Cristo tenuto in braccio da Madonne immaginate, respirate, disarticolate, nella fonetica di una dizione sollecitata fino all’imbarazzo tra suono e senso, come fossero le parole ad essere infine deposte dalla croce sulle quali Testori le ha inchiodate.

InExitu, foto Angelo Maggio

IN EXITUS di Giovanni Testori nell’adattamento, interpretazione e regia di Roberto Latini, musiche e suono Gianluca Misiti, luci Max Mugnai. Produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi con la collaborazione di Armunia Festival Costa degli Etruschi Associazione Giovanni Testori, Napoli Teatro Festival Italia. A Roma, Teatro Vascello, dal 3 al 5 maggio.

Antonio e Cleopatra

Tiago Rodrigues, autore, attore e regista portoghese, nominato nel 2021 direttore artistico del Festival d’Avignon, rilegge l’opera di Shakespeare lavorando sulla scrittura e la riscrittura del verso poetico e dell’azione scenica, e con il coinvolgimento attivo del pubblico. È un’opera che guarda all’attualità, a un presente segnato dal doppio e dalla contraddizione. Antonio e Cleopatra hanno unito amore e politica e hanno inventato una politica dell’amore. Una storia senza tempo, basata su eventi reali spesso romanzati: Shakespeare ha scritto per loro una tragedia che si è trasformata nella versione più reale di ciò che non è mai accaduto. Costruito a partire dalla tragedia di Shakespeare, che a sua volta getta le fondamenta nel ritratto biografico che Plutarco fa di Marco Antonio in Vite parallele, lui stesso erede di diversi scritti e resoconti dal vivo. Inoltre suggestioni e frammenti della colonna sonora dal film-maratona del 1963 diretto da Mankiewicz con la coppia Taylor-Burton, e l’aura abbagliante che la storia d’amore di Antonio e Cleopatra ancora esercita su storici, narratori e sul pubblico.

Antonio e Cleopatra, foto Magda Bizarro

Antonio e Cleopatra” testo e regia Tiago Rodrigues, con Sofia Dias, Vítor Roriz una creazione della compagnia Mundo Perfeito (2014), coproduzione Centro Cultural de Belém, Centro Cultural Vila Flor, Temps d’Images. A Modena, Teatro Storchi 7 e 8 maggio.

La locandiera

Una Locandiera ambientata negli anni Cinquanta. Il regista Luca De Fusco ha trovato un’analogia tra la freschezza e l’ottimismo della nascente borghesia italiana del Settecento descritta da Carlo Goldoni e quello della borghesia italiana degli inizi del boom economico del secolo scorso. La trasposizione rivitalizza il testo goldoniano e ne dimostra l’eternità. Si innescano numerose canzoni nello spettacolo: al centro di una locanda super stilizzata c’è un jukebox e proprio la musica è il filo sottile che lega Mirandolina e Fabrizio.

La locandiera

“La locandiera” di Carlo Goldoni, regia Luca De Fusco, con Francesco Biscione, Vittorio Ciorcalo, Cinzia Cordella, Gennaro Di Biase, Giacinto Palmarini, Gilda Postiglione, Lara Sansone; scene e costumi Marta Crisolini Malatesta, disegno luci Gigi Saccomandi, musiche Paolo Coletta. A Catania, Teatro Verga, dal 3 all’8 maggio.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui