10 giugno 2024

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 10 al 16 giugno

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Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana, dal 10 al 16 giugno, in scena nei teatri di tutta Italia

Cindy Van Acker, Quiet Light. Ph Sandra Piretti

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 10 al 16 giugno.

Al via Lugano Dance Project

Al binomio corpo e architettura è dedicata la seconda edizione di Lugano Dance Project, festival biennale di danza contemporanea (dall’11 al 16 giugno) che trasformerà la cittadina svizzera e il Canton Ticino in una grande vetrina per artisti e operatori da tutto il mondo. Cinque nuove produzioni, performance, workshop, incontri, proiezioni e Tanzfaktor, serata che omaggia la danza svizzera emergente: un ricco palinsesto di eventi che si svolgeranno al LAC e in alcuni tra i luoghi più significativi dell’architettura ticinese come Bally Foundation/Villa Heleneum e Asilo Ciani di Lugano, il Teatro San Materno di Ascona e la Chiesa Santa Maria degli Angeli sul Monte Tamaro, progettata dall’architetto Mario Botta.

Lugano Dance Project sostiene la produzione coreografica e lo fa affidandosi al talento di cinque coreografi: Cindy Van Acker, belga di nascita e svizzera di adozione, la canadese Rhodnie Désir, il greco Christos Papadopoulos, l’italiano Nicola Galli e il greco Ioannis Mandafounis, cresciuto artisticamente in Svizzera e neodirettore artistico della Dresden Frankfurt Dance Company.

Il festival si apre al Palazzo dei Congressi con l’anteprima di Tanzfaktor, progetto biennale di Reso – Rete Danza Svizzera volto a sostenere il talento dei giovani danzatori, ospitando cinque pezzi coreografici selezionati da una giuria di esperti. Il programma sul sito luganodanceproject.ch.

Maria Hassabi, White Out, Ph Thomas Poravas

A Pompei l’Odissea cancellata di Emilio Isgrò

La settima edizione della rassegna Pompeii Theatrum Mundi si apre con un omaggio al maestro Emilio Isgrò con la sua Odissea cancellata, al Teatro Grande del sito di Pompei.  «Isgrò mette in scena la sua Odissea in versi insieme a un’installazione concepita in situ. Lo spettacolo – dichiara il regista – è progettato come un’opera nell’opera: le gradinate del Teatro Grande si trasformeranno in una gigantesca video-installazione dell’artista-autore. Mentre i versi dell’Odissea impressi sulla pietra dei gradini verranno cancellati a vista, dalle cancellature stesse prenderà vita il testo.

Di fatto la drammaturgia di Isgrò procede allo stesso modo: cancella Omero (tornando alla fonte primaria dell’epica) selezionando solo i frammenti che ritiene essenziali e, sradicandoli dal loro contesto, restituisce loro nuova e inaspettata forza. È una riscrittura dissacrante e incredibilmente ironica che rovescia ogni stereotipo sull’epopea a partire da Ulisse, antieroe multiforme, “scassato” e modernissimo, intrappolato in un viaggio senza fine né inizio».

ODISSEA CANCELLATA di EMILIO ISGRO’ Ph IVAN NOCERA

“Odissea cancellata”, di Emilio Isgrò, regia Giorgio Sangati, con Luciano Roman e Clara Bocchino, Francesca Cercola, Eleonora Fardella, Francesca Fedeli, Gianluigi Montagnaro, Antonio Turco, con la partecipazione di Emilio Isgrò, installazione scenica Emilio Isgrò, progettazione scenica Claudio Lucchesi Studio ufo, costumi Eleonora Rossi, disegno luci Luigi Biondi, musiche Giovanni Frison. Una produzione site specific del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. A Pompei, dal 13 al 15 giugno.

La creazione coreografica al festival Nutida

Quinta edizione di Nutida Nuovə danzatrici/ori, il festival di danza contemporanea nato a Scandicci (Fi), con la direzione artistica Cristina Bozzolini e Saverio Cona, un progetto di Stazione Utopia (dal 13 giugno al 4 luglio). Spettacoli e studi nell’ora che precede il tramonto, con i lavori in programma pensati o riadattati per la splendida cornice del Pomario del Castello dell’Acciaiolo. Nutida, termine svedese che significa contemporaneo, esplora i territori della creazione coreografica e affianca a firme importanti della scena contemporanea la presenza di giovani talenti della produzione italiana: tra i nomi, Philippe Kratz, Michele di Stefano, Pablo Girolami, Rachelle Anais Scott, Giovanni Insaudo e i giovani Veronica Galdo, Lorenzo di Rocco, Francesca Santamaria, Jennifer Rosati, Beatrice Ciattini, Niccolò Poggini, Carmine Catalano, Rita Carrara, Isabella Giustina, Daria Lidonnici.

Su invito di Nutida tornano quest’anno in Italia due prestigiosi coreografi della scena internazionale formatisi al Balletto di Toscana: dalla Germania Giuseppe Spota, direttore artistico della MiR dance company e dall’Australia Davide di Giovanni, direttore artistico di New Old Now. Ospiti le compagnie Aterballetto, Nuovo Balletto di Toscana, Ivona, Artemis Danza, CodedUomo, Compagnia degli Istanti e la MiR Dance Company, insieme alle numerose produzioni del Festival. il programma dettagliato al sito stazioneutopia.com.

Compagnia Ivona- Ph Beatrix Mexi Molnar

Trilogia delle parole, di Pasolini/Shakespeare/De Filippo

Le parole di tre grandi autori – declinate in modo sapiente – prendono vita sulla scena del Teatro Elfo Puccini di Milano, dal 10 al 15 giugno, in una partitura finissima di testi e musiche eseguite dal vivo. Si tratta di lavori che Lino Musella ha concepito in tempi e modi molto diversi che hanno però lo stesso obiettivo: dare corpo e voce a pensieri e parole. Come un animale senza nome è un’opera-concerto originale per la drammaturgia di Igor Esposito su testi di Pier Paolo Pasolini (Poeta delle ceneri e altri scritti), resa in forma di costellazione sonora e sostenuta dalla musica di Luca Canciello.

Ne L’ammore nun’è ammore Musella rivela una forza scenica magnetica e una capacità sciamanica di suscitare emozioni, con la complicità di una lingua che è un efficace misto di tradizione letteraria e slang contemporaneo: un percorso attraverso gli immortali versi di Shakespeare ‘traditi ‘ in napoletano da Dario Jacobelli, in cui le immagini e le evocazioni si fondono perfettamente con le note della chitarra di Marco Vidino. Il musicista accompagna Musella anche in Tavola tavola, chiodo chiodo, un lavoro di grande intensità – che ha raccolto ovunque unanimi consensi di critica e di pubblico – dedicato a Eduardo De Filippo: uno struggente inno d’amore all’arte scenica, alla sua fragilità e alla sua forza.

L’AMMORE NUN’E’ AMMORE, Lino Musella, ph Manuela Giusto

Festival Danza Estate di Bergamo

FDE, Festival Danza Estate di Bergamo, celebrare la sua 36ª edizione con il tema Paesaggi Presenti, un’esplorazione delle molteplici dimensioni dell’incontro tra artisti e pubblico, ospitando alcuni dei più significativi nomi della danza contemporanea nazionale e internazionale. Una programmazione eclettica di spettacoli e iniziative collaterali (dall’8 al 23 giugno) che pongono l’accento sulla presenza e sull’assenza come elementi fondamentali della costruzione di spazi e relazioni, tra nuove tecnologie digitali e diverse modalità di partecipazione e interazione, con un focus sul rapporto tra performing arts e nuove tecnologie.

Anche in questa edizione viene proposta This Must be the Space, la serata dedicata alla creatività emergente under 35 che coinvolge gli spettatori nel ruolo di giurati.  Tra gli artisti in programma: Scottish Dance Theatre, Margherita Landi, Marta Olivieri, Roberta Racis, Cult of Magic, EM+, Ruth Childs, May Zarhy, Silvia Gribaudi con MM Company; Michele Di Stefano / MK. Da segnalare, il 14 giugno, il debutto di Mercurio, una performance che nasce dall’incontro tra la coreografa e danzatrice Luna Cenere con il compositore, improvvisatore e sassofonista Antonio Raia; il 16, il primo studio di Good Vibes Only (beta test), progetto ancora in creazione di Francesca Santamaria; Ruth Childs, coreografa anglo-americana residente a Ginevra, con, il 18, in prima nazionale, la sua ultima creazione, Blast! che rappresenta la riappropriazione del corpo doloroso, sofferente, strano, esplosivo e violento, un’incarnazione della violenza che ci circonda, nell’ambiente sonoro creato da Stephane Vecchione.

Francesca Santamaria, GOODVIBESONLY, Ph Martina Chiocca

Jacopo Jenna al MAXXI di Roma

La performance Qui e ora del coreografo Jacopo Jenna, con il suono di suono Alberto Ricca – Bienoise, e i danzatori Francesco Ferrari, Sofia Galvan, Sara Sguotti, si confronta con gli spazi del MAXXI di Roma il 14 giugno, dove le azioni dei performers s’intrecciano con una composizione musicale discontinua tra gli ambienti, una partitura di testi e azioni per il pubblico. Il corpo e i suoi movimenti, che scandiscono il tempo e indagano lo spazio, sono l’oggetto di ricerca di questo lavoro. Il ciclo continuo di movimenti, suoni e parole scritte lascia spazio alla percezione del pubblico che può aprirsi nella costruzione dell’evento. Il tempo diventa un’esperienza partecipata concreta, un’indagine che ognuno di noi può incarnarsi e misurare.

Qui e ora – Jacopo Jenna

Voce e parole di Giacomo Matteotti

In occasione del centenario (10 giugno 1924 < 10 giugno 2024) del delitto del deputato socialista Giacomo Matteotti, il Teatro dei Borgia di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia, propone una performance\ rito civile, un’adunanza democratica per cittadini che vorranno partecipare, in concomitanza con la mostra Giacomo Matteotti. Vita e morte di un padre della democrazia presso Palazzo Braschi a Roma. Elena Cotugno reciterà, dal terrazzo del Palazzo, dopo la mezzanotte del 9 giugno, un estratto dall’ultimo discorso tenuto da Matteotti alla Camera dei Deputati. Una “cerimonia laica” che sarà arricchita   da interventi di storici e studiosi. A mezzanotte, l’attrice pluripremiata per le sue interpretazioni vibranti di figure classiche o storiche rivisitate – darà corpo e voce alle parole che Matteotti proferì il 30 maggio 1924 dinanzi ad un parlamento ormai divenuto il “bivacco di manipoli” prospettato da Mussolini.

Il 10 giugno, al Teatro Argentina, lo spettacolo Giacomo vuole porre in risalto il discorso politico di Matteotti, mettendo a confronto due dei suoi interventi in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui Matteotti partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno. Questa tragedia, politica e antispettacolare di Teatro dei Borgia, consiste nella riproposizione delle parole di Matteotti nella loro nuda e terrificante verità.

Elena Cotugno in Giacomo

Accabadora di Michela Murgia, un monologo

Uno dei più bei romanzi di Michela Murgia, Accabadora, nonché uno dei libri più letti in Italia negli ultimi anni, è lo spettacolo di Veronica Cruciani interpretato da Anna Della Rosa, testo teatrale scritto da Carlotta Corradi su richiesta della regista: un monologo partendo dal punto di vista di Maria, la figlia di Bonaria Urrai l’accabadora di Soreni (al Teatro Argentina di Roma, il 13 e 14 giugno, produzione Savà Produzioni Creative, Emilia Romagna Teatro ERT/ Teatro Nazionale).

Murgia racconta una storia ambientata in un paesino immaginario della Sardegna, dove Maria, all’età di sei anni, viene data a fill’e anima a Bonaria Urrai, una sarta che vive sola e che all’occasione fa l’accabadora. La parola, di tradizione sarda, prende la radice dallo spagnolo acabar che significa finire, uccidere; Bonaria Urrai aiuta le persone in fin di vita a morire. Maria cresce nell’ammirazione di questa nuova madre, più colta e più attenta della precedente, fino al giorno in cui scopre la sua vera natura. È allora che fugge nel continente per cambiare vita e dimenticare il passato, ma pochi anni dopo torna sul letto di morte della Tzia. È a questo punto della storia che comincia il testo teatrale. Maria è ormai una donna, o vorrebbe esserlo. Ma la permanenza sul letto di morte della Tzia mette in dubbio tutte le sue certezze.

Accabadora con Anna Della Rosa ph Marina Alessi

Attraversamenti Multipli a Roma

Il viaggio di Attraversamenti Multipliil festival multidisciplinare dedicato alle arti performative contemporanee, curato dal gruppo Margine Operativo con la direzione artistica di Alessandra Ferraro e Pako Graziani, nella sua 24a edizione (dal 15 al 29 giugno) prosegue il suo percorso di confronto con gli spazi pubblici, la ricerca sui possibili sconfinamenti tra diversi linguaggi artistici e crea dinamiche per sperimentare dialoghi e traiettorie innovative ed ecosostenibili tra le pratiche delle arti performative, gli spazi pubblici urbani naturali e le comunità. Abita la natura urbana del Parco di Torre del Fiscale (Roma) – che è parte del Parco Archeologico dell’Appia Anticae propone un articolato e multiforme programma di performance, spettacoli, site specific, residenze e laboratori in dialogo con lo straordinario paesaggio naturale e archeologico di questo polmone verde della metropoli policentrica.

Tra gli artisti, Carlo Massari, Salvo Lombardo / Chiasma, Mondocane, Pi Greco Company, Twain, Akira Yoshida, Alice e Davide Sinigaglia, Nicola Galli, Vera Di Lecce, Lacasadargilla, Claudia Catarzi, Álvaro Murillo, Fabrizio Pallara/Teatro Delle Apparizioni. Il programma completo sul sito attraversamentimultipli.it.

Attraversamenti multipli, Nicola Galli

gruppo nanou a Viterbo

In occasione dei vent’anni della compagnia di danza, il Teatro dell’Unione di Viterbo ospita il progetto speciale N20 dedicato all’approfondimento del linguaggio e della modalità di creazione di gruppo nanou attraverso varie tipologie di esperienza artistica.

L’11 giugno, ore 19, nel foyer del Teatro sarà presentata l’apertura della masterclass ALPHABET, metodo che rappresenta uno strumento di ricerca e trasmissione coreografica del gruppo ravennate, ideato e condotto dal coreografo Marco Valerio Amico del gruppo nanou. Il 12 giugno sarà la volta di ARSURA, con la coreografia di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci, quest’ultima anche in scena, vuole misurare la resistenza di un corpo solo in uno spazio vasto.

Il 13, THEM, una installazione che si relaziona con la videocamera e l’opportunità di moltiplicazione prospettica della visione grazie alla riproduzione audiovisiva in tempo reale. L’installazione coreografica è una sequenza interpretata dai danzatori – Carolina Amoretti, Marina Bertoni, Andrea Dionisi – ripetuta, riscoperta più volte e osservata, sempre con occhio nuovo, dalla video camera a mano gestita dalla coreografa Bracci, anch’essa in scena.

Chiude la rassegna l’ultimo progetto REDRUM. Redrum nasce dalla volontà di immergere lo spettatore all’interno di un universo fatto di effetti emotivi e riferimenti culturali, per spingerlo nel mondo immaginario. Il formato è quello dell’installazione: lo spettacolo non ha un inizio e una fine, ma un’apertura e una chiusura. L’installazione dura tre ore al giorno. Il pubblico può rimanere all’interno dell’installazione per tutto il tempo che gli è consentito, può entrare, uscire, muoversi all’interno dello spazio o rimanere fermo.

gruppo nanou THEM Ph Luca Del Pia

Le Dance Constructions di Simone Forti a Palazzo Altemps

L’iconica opera di Simone Forti – artista fiorentina emigrata con la sua famiglia negli Stati Uniti nel 1939 per sfuggire alle leggi razziali promulgate dal regime fascista, stabilendosi a Los Angeles – torna a Roma per dialogare con i capolavori dell’arte antica. Il primo lavoro dell’artista, Dance Constructions (1960 & 1961), rompeva le convenzioni della danza e dell’arte, nell’originale coesistenza di scultura e movimento. Ciò che allora fu considerato rivoluzionario, oggi è un classico dell’era postmoderna. Negli anni Sessanta le nove Dance Constructions di Forti e le semplici azioni quotidiane che le caratterizzavano influenzarono profondamente la scena artistica di New York City.

Dopo circa un anno da quella prima esperienza alcuni artisti avviarono pratiche creative furiosamente radicali che, nella danza, si concretizzarono in particolare nell’esperienza del Judson Dance Theater- e Forti fu la catalizzatrice. Ora le Dance Constructions tornano a Roma da quando, nel 1968, furono proposte per la prima volta alla Galleria L’Attico di Fabio Sargentini. Le sculture post-moderne e minimaliste ideate da Forti saranno ospitate nei magnifici ambienti di Palazzo Altemps, poste in dialogo con gli spazi e le opere antiche custodite, in una giustapposizione interessante e provocatoria.

L’evento, dal 13 al 16 giugno, frutto dell’inedita collaborazione fra il Museo Nazionale Romano e l’Accademia Nazionale di Danza, presenta cinque Dance Constructions curate e insegnato da Sarah Swenson, e danzate dalle studentesse del 1° Biennio compositivo della Scuola di coreografia.

Simone Forti

Attraversando l’Appia Antica

Attraversamenti è il progetto che esplora, attraverso le arti performative, il legame tra paesaggio, arte, archeologia. Promosso dal Parco Archeologico dell’Appia Antica con la Rete dei Teatri di Pietra, si svolge dal 30 maggio al 12 luglio in dieci appuntamenti di teatro, musica, danza, botanica, scienze mediche e arte della cura, che si terranno in due luoghi straordinari del Parco Archeologico dell’Appia Antica: la Chiesa di San Nicola (presso il Mausoleo di Cecilia Metella) e il Ninfeo Villa dei Quintili. «Attraversamenti si fonda sullo stesso principio espresso dal Parco: la fusione tra natura e cultura che il paesaggio esprime», spiega il direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, Simone Quilici. Il mito – con Aiace, Ulisse, Ismene, Enea – la poesia – con Lucrezio, Virgilio, Plinio, Catullo, Ovidio – ma anche riflessioni sulla salute, sulla natura sono i cardini del ricco programma che comprende tre incontri seguiti da performance (ore 18.30) e sei spettacoli (ore 21).

Il programma attraversamenti-appiaantica.blogspot.com.

Attraversamenti ph Paolo Dirito

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